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18 dicembre 2008 - Esteri - Somalia - il Giornale
E i corsari sfidano l'Oniu: altri 4 assalti
Fausto Biloslavo
I pirati somali sembrano farlo apposta. Una flotta di navi da guerra europea da loro la caccia e le Nazioni Unite ordinano di stanare i bucanieri anche sulla terraferma. Anziché sparire per un po’ vanno all’arrembaggio, da martedì scorso, di tre navi ed uno yacht. Solo una delle imbarcazioni, grazie alla determinazione dell’equipaggio cinese, viene liberata dall’intervento delle forze multinazionali nel golfo di Aden.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha autorizzato i paesi che partecipano alla caccia ai pirati ad “adottare tutte le misure necessarie” per fermare i moderni bucanieri. Compresa la possibilità di inseguirli nelle loro Tortughe sulla terraferma, come hanno chiesto gli americani. La risoluzione 1851, adottata martedì, è la quarta, da giugno, contro la pirateria.
La risposta non si è fatta attendere: i bucanieri somali continuano a sfidare la comunità internazionale. In 24 ore hanno catturato due navi ed uno yacht privato. Al largo delle coste dello Yemen sono stati presi all’arrembaggio un rimorchiatore indonesiano, che opera per l'azienda petrolifera francese Total e una nave portacointainer turca. Dall’inizio dell’anno i pirati hanno messo a segno oltre 100 attacchi e sono state sequestrate 42 navi.
Anche un mercantile cinese, la Zhenhua 4, è finito nel mirino dei bucanieri nelle ultime ore. "I pirati sono riusciti a salire a bordo, ma i marinai hanno impedito, per ore, che entrassero nelle cabine” ha rivelato ieri Noel Chong dell’Ufficio marittimo internazionale di Kuala Lampur. La trentina di coraggiosi marinai si è barricata negli alloggi lanciando l’Sos via radio.
Grazie al tempo prezioso conquistato dall’equipaggio le forze multinazionali presenti in zona hanno organizzato una missione di salvataggio. Truppe speciali a bordo di elicotteri sono piombate sulla nave presa all’arrembaggio mettendo in fuga i pirati.
Non a caso la Cina è pronta ad inviare una flotta per combattere la pirateria nei prossimi tre mesi. Nel frattempo comincia ad operare la flotta dell’Unione europea. Sei navi da guerra e tre aerei di ricognizione, oltre a truppe anfibie. Il nome in codice della missione è EuNavFor Atalanta, operativa dal 15 dicembre. Per ora i paesi aderenti sono Gran Bretagna, Francia, Germania, Grecia, Olanda e Spagna. L’Unione europea da il cambio ad una flotta della Nato che schiera anche una nave italiane. La Durand de la Penne che, ai primi di dicembre, è riuscita a sventare un attacco simultaneo a cinque mercantili. La nave da battaglia ha manovrato piazzandosi fra i cargo in pericolo ed i micidiali barchini dei corsari. Per metterli in fuga ha fatto alzare in volo un elicottero con i fanti del mare del reggimento San Marco pronti a sparare sui pirati.
In passato un’altra nave italiana, l’Etna, aveva sventato un attacco ad un mercantile panamense “circondato” da quattro barchini zeppi di pirati armati fino ai denti. Un ennesimo intervento in mare ha coinvolto l’unità da guerra Borsini, che ha salvato dall’arrembaggio una petroliera italiana.
www.faustobiloslavo.com



radio

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