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Scenari Mondo
10 dicembre 2015 - Esteri - Brasile-India - Panorama
Battisti se la ride, il marò in India no

Il marò Salvatore Girone, che serviva lo Stato italiano in missione anti pirateria, passerà il Natale in India, dopo quasi quattro anni di odissea giudiziaria. L’ex terrorista Cesare Battisti, condannato all’ergastolo nel nostro Paese, trascorrerà invece il periodo natalizio da uomo libero in Brasile presentando i suoi libri. Due pesi e due misure, che dimostrano l’incapacità internazionale dell’Italia.

Il 6 novembre è stato costituito il Tribunale arbitrale, che dovrà dirimere lo spinoso caso fra Roma e New Delhi. Una strada tutta in salita anche sulla scelta dei giudici arbitrali. Alla fine è dovuto intervenire il presidente del Tribunale del mare di Amburgo, il russo Vladimir Golitsyn, che ha nominato se stesso oltre al coreano Jin-Hyun Paik e al giamaicano Patrick Robinson. Gli altri due giudici, indicati dai rispettivi Paesi, sono l’indiano P. Chandrasekhara Rao e l’italiano Francesco Francioni. «Prima di Natale chiederemo al Tribunale misure provvisorie che consentano a Salvatore Girone di rientrare in Italia» ha dichiarato il 20 novembre Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri. L’obiettivo è farlo «liberare» per la durata dell’arbitrato, circa due-tre anni. Peccato che l’istanza sarà affrontata nella prima udienza fissata dall’arbitrato in gennaio, alla fine delle festività. E proprio all’inizio del prossimo anno scadrà il permesso «sanitario» di sei mesi concesso all’altro marò, Massimiliano Latorre, in convalescenza in Puglia dopo un ictus che lo aveva colpito a New Delhi. 

Secondo la Corte suprema indiana dovrebbe rientrare, ma difficilmente il governo italiano lo farà partire.

Dall’altra parte del mondo, il latitante Battisti trascorrerà il Natale a Embu das Artes, cittadina brasiliana dove vive con Joyce, la moglie trentenne, sposata a giugno. L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, condannato in contumacia per quattro omicidi (due commessi materialmente e due in concorso), continua a presentare i suo libri, anche se ha il divieto di parlare di politica. Il 28 novembre a San Paolo e l’8 dicembre a Porto Alegre ha organizzato incontri un po’ defilati sul nuovo romanzo, O cargueiro sentimental (Il mercantile sentimentale). In realtà non se la passa bene, abbandonato com’è dai politici brasiliani e dagli intellettuali francesi che lo avevano difeso a oltranza. 

Battisti vive con la stipendio della moglie e i diritti della sua casa editrice brasiliana, Martins Fontes. Vita grama o meno, il latitante condannato all’ergastolo passerà il Natale da uomo libero in Brasile. Al contrario del nostro marò Girone, «trattenuto» da quasi quattro anni in India. E di Latorre, che dovrebbe rientrare a gennaio.   

(Fausto Biloslavo e Paolo Manzo da San Paolo)