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Fatti
28 dicembre 2016 - Copertina - Terrorismo - Panorama
La rete scoperta da Panorama
Il 20 dicembre Maria Giulia Sergio, la prima donna italiana ad arruolarsi nel Califfato in Siria, è stata condannata a nove anni di carcere per terrorismo interrnazionale. Panorama aveva scoperto per primo, con un reportage in Albania dello scorso marzo (sopra, le pagine del servizio), la filiera che aveva portato Fatima Az Zahra, il suo nuovo nome islamico, a Raqqa, la capitale delle bandiere nere. La Lady Jihad italiana era partita da Scansano, in provincia di Grosseto, nel settembre 2014 con il marito albanese, Aldo Kobuzi, che ora fa parte della polizia religiosa del Califfato ed è stato condannato dalla Corte d’Assise di Milano a 10 anni di carcere. L’allegra famigliola della guerra santa trasferita in Siria comprende la suocera di Giulia, Donika Coku, e la cognata Seriola, entrambe condannate a otto anni. Panorama aveva ricostruito la rete familiare dall’Albania, che arrivava fino alla Toscana, mentre l’inchiesta della procura di Milano era in corso. Fatima, che è nata 29 anni fa a Torre del Greco, ed era una fervente cattolica prima di convertirsi all’Islam radicale, ha cercato di coinvolgere anche i suoi genitori e la sorella nell’avventura del Califfato. La Digos li ha bloccati in luglio con le valigie pronte per raggiungere la Siria. Via Skype la prima Lady Jihad italiana inneggiava alle decapitazioni a Raqqa e sognava di portare la Guerra santa nel nostro Paese. Dopo le intercettazioni ha chiuso i collegamenti con l’Italia. Con le sconfitte dello Stato islamico e l’inasprirsi dei bombardamenti russi la sua sorte è sempre più incerta. (F.Bi.)

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04 maggio 2010 | Spazio Radio | intervento
Terrorismo
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Rivoluzionari islamici nati su internet, terroristi della guerra santa fai da te, con qualche vacanza del terrore alle spalle in Pakistan, Yemen, Somalia o estremisti di destra sono i principali sospettati del fallito attentato a New York.

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