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Reportage
12 marzo 2017 - Attualità - Iraq - Il Giornale
“Mickey, Ariel, Leo”: i nomi in codice di chi cattura i comandanti dell’Isis
Mosul I possenti blindati color sabbia sfrecciano paralleli alla strada che porta a Baghdad da Mosul ovest, appena conquistata dall\\\\\\\'avanzata irachena. L\\\\\\\'ufficiale che ci accompagna ordina perentorio: «No video, no foto». I soldati americani non si vedono, barricati dentro e reduci da chissà quale missione. Si capisce bene che sono loro perché sui portelloni dei blindati hanno scritto curiosi nomi di battaglia: «Mickey, Ariel, Leo». Topolino, la sirenetta e il re leone, che sono tutti personaggi dei cartoni animati di Walt Disney.
A Mosul sarebbero almeno 500 i soldati americani al fronte in appoggio alle truppe irachene. I corpi speciali operano di notte, anche dietro le linee per l\\\\\\\'individuazione di obiettivi e la cattura dei comandanti dello Stato islamico. Altri specialisti indirizzano gli attacchi aerei delle forze alleate. L\\\\\\\'82° divisione avio trasportata, «Teschio e serpente», che è stata paracadutata in Normandia e ha partecipato alla campagna d\\\\\\\'Italia e alla battaglie delle Ardenne schiera i suoi uomini sul fronte di Mosul. Nella base di Hamam Alì, pochi chilometri a sud, della capitale circondata del Califfo sono almeno un centinaio i soldati al comando del tenente colonnello John Hawbaker. La base è ricavata in una raffineria distrutta diventata comando avanzato della polizia federale per l\\\\\\\'offensiva. Per la prima volta dei giornalisti italiani hanno ottenuto il permesso di entrare. «Siamo arrivati il 16 febbraio» spiega il sergente di scorta. Davanti alla base, nei campi, è piazzata la batteria da campo Charlie. Dei potenti cannoni semoventi, che tirano granate da 155 millimetri. «Abbiamo già sparato diverse centinaia di colpi» ammette il capitano Geoffrey Ross, che comanda l\\\\\\\'artiglieria. La sua unità del 2° battaglione dell\\\\\\\'82° divisione arriva da Fort Hood in Texas. «Sentiamo di partecipare a qualcosa di più grande di noi - spiega il giovane ufficiale con giubbotto antiproiettile ed elmetto - Aiutiamo gli iracheni a sconfiggere un barbaro nemico come l\\\\\\\'Isis». La missione è semplice: «Garantire la potenza di fuoco alle truppe irachene per liberare Mosul. I nostri sono tiri che colpiscono postazioni dell\\\\\\\'Isis come i mortai, i lanciarazzi multipli oppure i bunker». L\\\\\\\'artiglieria Usa rispetto a quella irachena dovrebbe essere più precisa riducendo al minimo le vittime civili.
Un Maxx pro, i nuovi bisonti d\\\\\\\'acciaio contro le mine degli americani, apre il portello posteriore e scende una squadra di paracadutisti rientrata da una missione a Mosul. Nei momenti di pausa dei combattimenti si scherza, si ride o si parla con i familiari negli Stati Uniti via computer. Un soldato di colore tira fuori una grande A rossa per ricordarci che viene dall\\\\\\\'Alabama. «Gunny», il sergente che ci scorta interviene solo per chiedere ai militari di spegnere le sigarette non previste dal regolamento durante le riprese.
Gli americani certo non hanno timori di far vedere che intervengono in prima linea partecipando ad una battaglia storica. Il tenente colonnello Hawbaker è convinto che «sia l\\\\\\\'inizio della fine per Daesh». FBil
[continua]

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21 giugno 2016 | Caffè di Rai 1 | reportage
Profughi dimenticati
Sulle macerie della guerra in Iraq, grazie al Rotary, abbiamo raccontato il dramma dei profughi dimenticati. Siamo stati gli occhi della guerra lungo il fronte dove scappano i rifugiati dall'offensiva su Mosul, la capitale del Califfato. Siamo andati nei campi dove i cristiani in fuga vivono in condizioni miserevoli. Siamo stati sotto le tende dei siriani attirati dai trafficanti per partire verso l’Europa. Abbiamo raccolto le testimonianze dei rifugiati yazidi massacrati dalle bandiere nere. Con le loro donne schiave come Lamja saltata su una mina per fuggire allo Stato islamico. Drammi veri provocati dalla tragedia della guerra.Storie terribili, che non possiamo dimenticare e che abbimo presentato 7 giugno a Cremona.

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22 novembre 2014 | | reportage
Premio Cutuli
Da Erbil collegamento per ricordare Maria Grazia uccisa dai talebani il 19 novembre 2011 a Surobi sulla strada per Kabul

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06 marzo 2010 | Rai News 24 | reportage
I morti di Nassiriya
Sei anni dopo la strage non si fermano le polemiche sulla mancata sicurezza della base e sulle responsabilità dei comandanti.

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radio

14 giugno 2014 | Radio24 | intervento
Iraq
L'avanzata del Califfato
Il califfato con Baghdad capitale, Corano e moschetto, mani amputate ai ladri, nemici crocefissi, tasse islamiche, donne chiuse in casa ed Occidente nel mirino con l’obiettivo di governare il mondo in nome di Allah. Questo è lo “Stato islamico dell’Iraq e della Siria” (Isis), che sta conquistando città dopo città rischiando di far esplodere il Medio Oriente.

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26 agosto 2010 | Radio Anch'io - Radio Uno | intervento
Iraq
Missione compiuta?
Il ritiro del grosso dei soldati americani lascia un paese ancora instabile, ma la missione è in parte compiuta.

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31 ottobre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento
Iraq
Wikileaks dice quello che si sa già. Per tutti è un grande scoop
I rapporti Usa che smonterebbero la versione italiana di un episodio della battaglia dei ponti ad An Nassiryah e la morte accidentale di un paracadutista in Iraq sono la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Le rivelazioni di Wikileaks sugli italiani della missione Antica Babilonia derivano dagli stessi rapporti scritti dal nostro contingente, che lungo la catena di comando arrivavano fino al quartier generale americano a Baghdad. E altro ancora.

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06 ottobre 2015 | Zapping Rai Radio 1 | intervento
Iraq
Raid italiani in Iraq?
Raid italiani le ipotesi:Paolo Magri dir.Ispi,Fausto Biloslavo corrispondente Il Giornale.

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