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22 aprile 2018 - Prima - Arabia Saudita - Il Giornale
Drone abbattuto, giallo a Riad Il regime nega: nessun golpe
Fausto Biloslavo Un colpo si stato, un attentato dei terroristi islamici o un incredibile attacco dei ribelli sciiti dello Yemen. Ieri notte è clamorosamente finito nel mirino il re saudita Salman. Il suo palazzo a Riad, la capitale, sarebbe stato preso d’assalto dal cielo. Le notizie, al momento di andare in stampa sono ancora frammentarie, ma si parla di un drone che puntava verso la residenza reale. Alcune immagini girate con i telefonici mostrano in lontananza i lampeggianti delle macchine della polizia nell’area e si sentono raffiche di mitra. I droni militari sono in grado di lanciare missili che possono ridurre in cenere un’abitazione. Quelli commerciali utilizzati dai terroristi scaricano della granate di 40 millimetri, comunque letali se colpiscono direttamente l’obiettivo all’aperto. La polizia avrebbe abbattuto un piccole drone diretto verso la residenza del monarca. Il re è stato subito allontanato e portato al sicuro in un bunker secondo le prime notizie dell\\\'emittente France News24 La sparatoria dimostra che l’attacco potrebbe essere stato multiplo e coordinato anche da terra con un commando, che voleva aprirsi un varco per colpire il re. Oppure che le forze della sicurezza si sono messe a sparare all’impazzar contro il drone.  Le prime indiscrezioni parlavano di un fallito colpo di stato, ma poi la notizia è stata ridimensionata. Re Salman ha sollevato nel regno i pesanti malumori della casta saudita quando ha deciso, lo scorso anno, di nominare suo figlio Mohammed erede al trono consegnandoli di fatto le redini del potere. Il giovane principe sta cambiando il paese con una spinta innovativa e non ha avuto remore a colpire la stessa famiglia reale ed i potenti sauditi accusati dell’endemica corruzione. Mohammned bin Salman noto con l’acronimo Mbs ha irritato anche gli imam conservatori wahabiti concedendo la guida alle donne e riaprendo i cinema dopo 35 anni.  Nonostante i colpi subiti dall’antiterrorismo esiste ancora la costola di Al Qaida nella penisola arabica, che ha sempre fatto riferimento allo sceicco del terrore Osama bin Laden. I terroristi bollano la monarchia saudita come “serva degli americani”, che ha tradito la purezza dei luoghi santi della Mecca e di Medina alleandosi con gli Stati Uniti.  In questo momento, però, i nemici mortali di re Salman sono i ribelli sciiti che combattono nel confinante Yemen dove hanno conquistato Sana’a, la capitale. MbS, l’erede al trono, a 33 anni, è il più giovane ministro delle Difesa del mondo duramente impegnato nel conflitto. I sauditi bombardano a tappeto lo Yemen ed i ribelli houti lanciano missili Scud, che più volte sono arrivati nei cieli della capitale prima di venire intercettati e abbattuti dal sistema di difesa fornito dagli americani. Uno degli obiettivi dei missili sciiti era proprio il palazzo reale. Dietro gli houti c’è l’Iran, nemico numero uno della monarchia saudita che da anni sta ingaggiando una guerra indiretta contro Riad non solo nello Yemen, ma anche in Siria ed Iraq.