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12 agosto 2018 - Atttualità - Libia - Il Giornale
Libia, Haftar sfida l’Italia “Via quell’ambasciatore”
Fausto Biloslavo
Il generale Khalifa Haftar spara bordate verso l\'Italia e si scaglia conto il nostro ambasciatore a Tripoli per conto dei francesi e della politica nell\'area del presidente Emmanuel Macron. La posta in gioco è il futuro della Libia: Parigi vuole le elezioni entro dicembre, a qualunque costo. L\'Italia, giustamente, fa notare che un voto così ravvicinato è impossibile sia per i passaggi istituzionali, che per le condizioni di sicurezza. 
L\'uomo forte della Cirenaica ha sparato a zero in un\'intervista al giornale libico online Al-Marsad. Il generale Haftar sostiene che l\'Italia deve «cambiare radicalmente la sua politica estera nei confronti della Libia». L\'ex ufficiale di Gheddafi, poi oppositore del colonello, fa riferimento ad una conferenza che il governo italiano vuole indire in autunno a Roma per cercare di far tenere le elezioni quando il paese sarà pronto. Il generale è deciso ad «opporsi» e ad «ostacolare» qualsiasi slittamento del voto previsto, con il beneplacito francese, a dicembre. Per farlo si scaglia contro il nostro rappresentante diplomatico a Tripoli, Giuseppe Perrone, che ha fatto presente i pericoli e le difficoltà di andare alle urne così in fretta. Haftar sostiene che «le dichiarazioni dell\'ambasciatore italiano sono una chiara provocazione al popolo libico e una palese interferenza negli affari interni». Secondo il generale la Libia vuole «lo svolgimento delle elezioni a dicembre come unica soluzione per uscire dalla crisi attuale».
Perrone sta compiendo a Tripoli una missione impossibile sia sul fronte degli interessi nazionali, come lo stop alle partenze dei migranti e al traffico di uomini, che a livello politico per tenere assieme le riottose fazioni libiche e aiutare il paese ad uscire dal tunnel della destabilizzazione. E da tempo è sta scatenata contro di lui e contro l\'Italia un\'abile operazione di disinformazione mediatica sopratutto sui social, arrivando a manipolare le parole dell\'ambasciatore.
«La linea francese è elezioni a tutti i costi in dicembre, senza una base strutturata - spiega una fonte diplomatica a Il Giornale -. La posizione italiana è garantire il referendum costituzionale necessario prima del voto e le condizioni di sicurezza per non fra precipitare di nuovo la Libia nel caos». Haftar usa anche l\'arma della propaganda, che fa breccia sui libici. Nell\'intervista accusa l\'Italia di missioni militari e di intelligence mascherate da obiettivi umanitari come l\'ospedale a Misurata. E ripropone la storia della base italiana nel sud, che al massimo sarebbe una presenza minima per aiutare le guardie di frontiera a fermare i trafficanti.
«Non c\'è nulla di vero, ma fa gioco distogliendo l\'attenzione dall\'importante presenza francese in Libia», spiega una fonte de Il Giornale s Tripoli. Anche l\'Egitto e la Russia sembrano aver capito che le elezioni subito sarebbero un disastro. Il responsabile del Viminale, Matteo Salvini, in un\'intervista ad Al Jazeera ha ribadito che «ci sono missioni militari europee e internazionali per aiutare la stabilizzazione del Paese. Non c\'è nessuna intenzione di intervento militare e spero che Haftar voglia preoccuparsi del processo di democratizzazione della Libia, senza aver timore di un attacco o alcunché». Per ricucire con Haftar il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha annunciato il 5 agosto durante la visita al Cairo, che si recherà presto in Cirenaica per incontrare il generale.
[continua]

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22 marzo 2011 | TG5 | reportage
Diario dalla Libia in fiamme
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04 agosto 2011 | Studio Aperto | reportage
Le truppe del colonnnello smentiscono il lancio del missile
Il lancio del missile o razzo che ha sfiorato ieri la nave italiana Bersagliere, al largo delle coste libiche, è stato seccamente smentito dal portavoce di Tripoli Moussa Ibrahim. “I militari mi hanno garantito di non aver lanciato alcun missile contro la nave da guerra italiana. Ribadisco, però, che è nostro diritto difenderci e colpire le unità della Nato che penetrano nelle acque territoriali libiche” ha sostenuto il portavoce. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha escluso che la nostra unità schierata con la flotta della Nato, fosse l’obiettivo dei libici. Sul primo momento il portavoce di Tripoli aveva detto che le forze del colonenllo Gheddafi potevano contare ancora su un vasto arsenale, compresi missili e razzi. Il vero dato certo, confermato dal comandante di Nave Bersagliere, è la partenza del razzo dalla zona di Zlitan, 160 chilomteri ad est di Tripoli, dove si combatte duramente fra ribelli e truppe fedeli al colonnello.

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24 marzo 2011 | Studio Aperto | reportage
Diario dalla Libia in fiamme
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26 agosto 2011 | Radio Città Futura | intervento
Libia
I giornalisti italiani rapiti a Tripoli


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06 marzo 2011 | Panorama | intervento
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Diario dalla Libia
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26 aprile 2011 | Radio 101 | intervento
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Con Luxuria bomba e non bomba
Il governo italiano, dopo una telefonata fra il presidente americano Barack Obama ed il premier Silvio Berlusconi, annuncia che cominciamo a colpire nuovi obiettivi di Gheddafi. I giornali titolano: "Bombardiamo la Libia". E prima cosa facevamo? Scherzavamo con 160 missioni aeree dal 17 marzo?

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29 aprile 2011 | Spazio Radio | intervento
Libia
Piegare Gheddafi e preparare l'intervento terrestre
Gli americani spingono con insistenza per un maggiore coinvolgimento dell’Italia nel conflitto in Libia, non solo per passare il cerino politico agli europei. L’obiettivo finale è piegare il colonnello Gheddafi e far sbarcare una forza di interposizione in Libia, con ampia partecipazione italiana. Un modello stile ex Yugoslavia, dove il contingente occidentale è arrivato dopo l’offensiva aerea.

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02 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
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Una nube nera su tutta Tripoli

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