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Articolo
15 settembre 2018 - Il Fatto - Siria - Il Giornale
La lunga fuga da Brescia all’inferno Ecco chi è lo jihadista di casa nostra
austo Biloslavo
Il primo jihadista italiano dell\'Isis catturato dai curdi in Siria è nato in provincia di Brescia e ha vissuto a Cremona e Mantova. Poi si è spostato con i familiari in Germania, dove si sarebbe radicalizzato per partire verso la Siria nel 2013. All\'inizio ha combattuto contro il governo di Damasco con la formazione estremista sunnita «Jund al Sham», ma poi sarebbe passato all\'Isis. Samir Bougana, italiano di genitori immigrati nel nostro paese dal Marocco, è stato catturato il 27 agosto nel nord est della Siria grazie ad un blitz dei corpi speciali curdi aiutati dagli americani.
Classe 1994 ha vissuto in Italia fino a 16 anni per poi trasferirsi in Germania. Dal 2012 è cittadino italiano. Nel video mostrato dalle forze curde racconta con perfetta padronanza della nostra lingua di essere «arrivato in Siria dall\'Italia. Ero un membro dell\'Isis». Ventiquattro anni, pelle ambrata, barba e maglietta a righe non sembra impaurito. Bougana voleva scappare in Turchia per consegnarsi ad un consolato del nostro Paese «e tornare in Italia». I curdi lo hanno arrestato assieme alla moglie, cittadina tedesca, ma di origini turche.
Bougana ha vissuto anche a Cremona, ma l\'ultima residenza nota era a Canneto sull\'Oglio, un piccolo comune in provincia di Mantova. Nel 2010 se ne è andato in Germania nella città di Bielefeld dove ha cominciato a frequentare le moschee degli estremisti islamici. E nel 2013, a soli 19 anni, è partito per la Siria. Un anno dopo il suo appartamento in Germania è stato perquisito. A Bad Salzuflen, distante soli 26 chilometri, è stato arrestato nel novembre 2016 il predicatore salafita Abu Walaa perchè reclutava intere famiglie jihadiste per il Califfato. Walaa era il mentore di Anis Amri, il terrorista del mercatino natalizio di Berlino, che una volta scarcerato dall\'Italia nel 2015 è andato in Germania. Ed è stato segnalato per la prima volta dall\'antiterrorismo nello stesso land del primo jihadista italiano catturato in Siria. Amri è stato poi ucciso mentre scappava, dopo l\'attentato, alle porte di Milano. 
«I tedeschi ci hanno informato della radicalizzazione e della probabile partenza per la Siria di Bougana nel 2015» spiegano dall\'antiterrorismo. La cerchia in Italia del volontario jihadista è stata monitorata e sorvegliata, ma senza scoprire nulla. Bougana è inserito nella lista europea dei volontari della guerra santa partiti dall\'Europa.
Nel video registrato dopo l\'arresto dichiara: «Mentre cercavo di attraversare il confine con la Turchia sono stato catturato dalle forze curde vicino a Raqqa» l\'ex capitale dello Stato islamico.
I suoi nomi di battaglia sono Abu Hurairah al Muhammad e Abu Abdullah al Muhammad. I curdi sostengono che fosse responsabile dell\'arrivo delle armi dalla Turchia e comandava un gruppo di combattenti stranieri. «Il mercenario - secondo la stampa locale - ha rivelato diverse informazioni sulla struttura dell\'Isis e sulle relazioni dei terroristi con l\'estero».
[continua]

video
19 marzo 2019 | Rai 1 Storie italiane | reportage
Ricordo di Lorenzo volontario con i curdi ucciso dall'Isis


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12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Diario di guerra ia Damasco
Tadamon la prima linea a 500 metri dai vicoli dove i bambini giocano a pallone.

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23 gennaio 2014 | Televisione Svizzera Italiana | reportage
I cristiani combattono
I cristiani in Siria vivono fra due fuochi e iniziano a difendersi, armi in pugno. 

Queste sono le giovani reclute del Sutoro, una milizia cristiana nel nord del paese travolto dalla guerra civile. Le immagini sono state girate dagli stessi miliziani.

I cristiani siriaci combattono al fianco dei curdi contro gli estremisti islamici di Al Qaida.

Il nome Sutoro deriva da un’antica preghiera in aramaico, la lingua di Gesù Cristo.

Dall’Europa non partono per la Siria solo volontari della guerra santa islamica.

Ma pure giovani cristiani per proteggere le loro comunità minacciate di estinzione. 
Come raccontano i rappresentanti della diaspora cristiana nel vecchio continente.

Da Locarno è partito per la Siria Johann Cosar, un ex sergente dell’esercito elvetico. 
Ufficialmente per documentare le sofferenze dei cristiani, ma in realtà ha dato una mano ad addestrare la milizia del Sutoro.
Dei volontari cristiani in Siria, giunti dall'Europa, parla il rappresentante del Centro culturale mesopotamico di Locarno

Sait il padre di Johan Cosar, il giovane di Locarno partito per la Siria, è un cittadino svizzero ed esponente di spicco del Partito che ha fondato la milizia cristiana. 

I servizi segreti di Damasco lo hanno arrestato lo scorso agosto.

La famiglia non parla con la stampa ma a Berna il Dipartimento federale degli Esteri è informato del caso.

Il governo siriano sostiene che Sait Cosar sia morto per infarto. 

Duecentomila cristiani sono già fuggiti dalla guerra civile. 
I loro rappresentanti, assieme ai curdi, avevano chiesto all’Onu di partecipare a Ginevra 2, senza ottenere risposta.
Nel futuro della Siria, per i cristiani, è in gioco la sopravvivenza.

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[altri video]
radio

02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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[altri collegamenti radio]