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Articolo
16 febbraio 2019 - Prima - Pakistan - Il Giornale
Una martire della libertà
di Fausto Biloslavo
S ana è una martire della libertà. La sua unica «colpa» era l\\\'amore per un ragazzo italiano, che voleva sposare perfettamente ambientata nella vita di casa nostra a Brescia. La sua famiglia, però, aveva già organizzato, come da tradizione benedetta dall\\\'Islam, un matrimonio combinato in Pakistan. Padre e fratelli l\\\'avevano attratta con un sotterfugio in patria, ma lei si è giustamente ribellata. Un oltraggio all\\\'onore retrivo, medioevale e fondamentalista di un mondo agli antipodi del nostro. Sana Cheema, italo pachistana, è morta, a soli 25 anni, probabilmente strangolata dai suoi familiari. Il padre finito in manette sembrava aver vuotato il sacco, ma poi qualcosa è andato storto. Ieri è arrivata la notizia che il genitore padrone, se non boia e gli 11 parenti coinvolti nella vicenda sono stati tutti bellamente assolti. Non c\\\'erano prove sufficienti hanno detto i giudici. Il pesante sospetto è che l\\\'omertà, la connivenza delle autorità, la mentalità arcaica siano serviti a tirare un colpo di spugna sul peggiore dei delitti d\\\'onore contro il sangue del tuo sangue, carne della tua carne. La giovane Sana, che amava il nostre paese, dove si sentiva libera e integrata si era ribellata alle imposizioni islamiche rifiutando il velo e le pratiche bigotte dell\\\'Islam. E ha trovato la forza di opporsi a usi e costumi, come il matrimonio forzato che trova giustificazione da parte dei soliti predicatori del Corano. Dopo la vergognosa assoluzione dei suoi padroni o carnefici bisogna chiedersi quante ragazze libere che vivono da noi pachistane, di altri paesi islamici o indiane, dove le nozze combinate vanno per la maggiore anche fra i non musulmani, sono costrette a sposare un marito imposto? Sana ha detto no ed è morta. Aiutiamo le altre, in nome della libertà.

radio

17 dicembre 2014 | Radio24 | intervento
Pakistan
Orrore a Peshawar
E' di almeno 141 morti e 250 feriti il bilancio del brutale attacco talebano in una scuola di Peshawar, in Pakistan. Una strage che fa urlare all'orrore più di altre per il simbolo che si è voluto colpire e gli oltre 100 bambini uccisi. «Abbiamo scelto con attenzione l'obiettivo da colpire. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore» ha riferito il portavoce del commando che ha rivendicato l'attentato. L'indignazione e la rabbia hanno fatto il giro del mondo. Ne parliamo con l'ambasciatore italiano a Islamabad Adriano Chiodi Cianfarani e Fausto Biloslavo, giornalista di guerra per il Giornale.

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04 maggio 2011 | Spazio Radio | intervento
Pakistan
La morte di Bin Laden e il dopo
Addirittura l’incubo di una rappresaglia nucleare con un mini ordigno nascosto da tempo in Occidente per vendicare Osama bin Laden, oppure attentati suicidi in Europa o ai danni dei cristiani nel mondo islamico. Morto il principe del terrore, con molti dubbi su cosa sia effettivamente accaduto, non salta fuori facilmente un altro. Oggi Al Qaida è un marchio in franchising utilizzato da organizzazioni sparse nel mondo che si ispirano all’ideologia di Bin Laden, ma che da tempo non ricevono ordini diretti. Per non parlare dei terroristi fai da te nati in Europa.

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13 maggio 2015 | Radio 24 Mix 24 - la storia | intervento
Pakistan
La Cia e gli intrighi internazionali
Terza ed ultima tappa del viaggio attraverso la storia della Cia. Mentre il mondo si sta adattando alla fine della guerra fredda, Saddam Hussein invade il Kuwait. Ma ancora una volta la più famosa Agenzia di intelligence al mondo compie l'errore di sottovalutare il pericolo e di non sapere leggere i fatti. Come nel caso degli attentati dell'11 settembre e del terrorismo. Chiudiamo la puntata con un'intervista al giornalista Fausto Biloslavo sulla cattura di Bin Laden e le accuse rivolte alla Casa Bianca di avere inventato la vicenda della cattura del capo di Al Qaeda.

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