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14 settembre 2020 - Attualità - Slovenia - Il Giornale
In Slovenia spunta un’altra foiba: ci sono italiani
Un’altra fossa comune con le vittime della polizia segreta di Tito è stata scoperta in Slovenia. E il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha scritto al governo per chiedere di istituire “un gruppo misto italo sloveno di ricerca sulle foibe”.
Il 25 agosto, la Commissione governativa slovena ha riesumato 139 resti da una fossa comune ricavata in una trincea anticarro. La tomba è stata scoperta grazie ai lavori per la costruzione di una centrale idroelettrica a Mokrica. Le vittime sono militari tedeschi, croati, sloveni prigionieri ma pure civili e donne identificate grazie alle forcine dei capelli. Tutti giustiziati dopo la fine della seconda guerra mondiale dagli squadroni della morte del maresciallo Tito.
La fossa comune ha tre strati di corpi. Le vittime avevano le mani legate dietro la schiena e molte sono stati portate sull’orlo della fossa a piedi nudi o solo in mutande. Poi venivano passate sbrigativamente per le armi e sepolte nella trincea anticarro.
Il sindaco di Gorizia ha scritto il 9 settembre al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al governatore del Firuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Credo che i tempi siano oltremodo maturi per dare vita a un gruppo misto italo-sloveno che cerchi di scoprire quali e quanti italiani, prevalentemente della Venezia Giulia, siano stati infoibati oltre confine.  - si legge  nella missiva - E in questo gruppo di lavoro Vi prego di voler prevedere anche la presenza di un rappresentante del Comune di Gorizia che, a guerra finita, ha visto sottrarre alle proprie famiglie oltre 650 concittadini che avevano la sola ‘colpa’ di poter rappresentare un ostacolo alla realizzazione delle velleità annessionistiche di Tito”.
f.bil.