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18 novembre 2020 - Esteri - Pakistan - Panorama
Quelle spose bambine prese a forza dall’Islam
Fausto Biloslavo
“Gentile signora Bianca Berlinguer, gentile Lilli Gruber, gentile Maria Latella e Mirta Merlino mi chiamo Huma Younus sono stato rapita, violentata e data in moglie al mio sequestratore”. Le parole immaginarie sono l’inizio della lettera che scriverebbe, se fosse libera di farlo, la ragazzina di 15 anni pachistana costretta a sposarsi e a convertirsi all’Islam. Il testo lo ha pubblicato la fondazione pontificia, Aiuto alla chiesa che soffre (Acs), su un’intera pagina di due quotidiani nazionali all’inizio di novembre per sollevare gli animi sulla piaga delle spose bambine. L’appello era rivolto non solo alle giornaliste di successo, ma anche a conduttori televisivi come Bruno Vespa, Massimo Giletti, Paolo Del Debbio e Nicola Porro. Purtroppo è caduto nel vuoto. “La lettera provocazione di Huma auspicavamo che destasse una minima reazione nel mondo dell’informazione italiana - spiega a Panorama il direttore di Acs, Alessandro Monteduro - Il movimento MeToo aveva lasciato ben sperare. Evidentemente era per tutte, ma non per le donne cristiane oppresse in odio alla fede”. In Pakistan, ogni anno, un migliaio di adolescenti cristiane, ma pure indù, vengono rapite e convertite a forza all’Islam per un matrimonio imposto a delle bambine.
Tabassoum Yousaf, una donna avvocato di Karachi, che rappresenta le giovani cristiane nel tentativo, non facile, di liberarle sostiene che “in base alla mia esperienza i casi del genere, compresi quelli non denunciati, sono 2000 all’anno”.
La regione del Punjab è l’epicentro pachistano dei rapimenti di ragazze cristiane o indù forzate al matrimonio islamico.
Huma è stata rapita nell’ottobre dello scorso anno e costretta alla conversione all’Islam per sposare a forza il suo sequestratore musulmano, Abdul Jabbar. “La ragazzina ha chiamato i genitori informandoli che è rimasta incinta a causa della violenza carnale. Il padre le ha chiesto di tornare a casa, ma la minorenne ha risposto che non può uscire. E’ imprigionata fra le quattro mura di una camera” ha spiegato Yousaf, la sua legale. Mukhtiar, il fratello del rapitore è nei Rangers, un’unità di sicurezza pachistana. “Ha chiamato la madre e il padre di Huma con video-telefonate facendo vedere delle armi e minacciandoli di morte se avessero continuato a cercare la figlia - rivela l’avvocato cattolico - E sostenuto che se tutti i cristiani si coalizzassero per riavere Huma li ucciderebbe assieme ai genitori”.
Sul piano giudiziario il tribunale di primo grado ha inizialmente chiuso il caso per mancanza di prove. Grazie all’appello, il 21 settembre è stato finalmente emesso un mandato di arresto nei confronti di Jabbar e relativi complici. Poi, però, la polizia ha cominciato a fare melina. Il cavillo di questa assurda storia è la competenza territoriale a causa del trasferimento di Jabbar e la sposa forzata dal distretto di Karachi a quello di Lahore.
“Aiuto alla chiesa che soffre ha istituito un fondo per l’assistenza legale alle famiglie delle adolescenti rapite - annuncia Monteduro - Nove volte su dieci sono talmente povere da non poter neppure presentare denuncia alla polizia”. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Commissione cattolica per la giustizia e la pace del Pakistan. La raccolta fondi di Acs servirà a combattere la pressione esercitata dai gruppi islamici estremisti sui tribunali, l’atteggiamento fazioso della polizia e ad aiutare psicologicamente le cristiane rapite e convertite a forza.
Una storia a lieto fine è quella di Arzoo Raja, sposa-bambina cristiana di Karachi, liberata il 4 novembre. A metà ottobre era stata sequestrata da Ali Azhar e costretta a convertirsi per il matrimonio forzato. Maria Shahbaz, 14 anni, rapita e violentata, è riuscita alla fine a scappare dalla casa del marito imposto Mohamad Nakash Tariq. Secondo l’Alta corte di Lahore sarebbe il legittimo sposo perché l’adolescente si era convertita all’Islam. Il clan del “marito” la considera un’apostata e in voca la sua uccisione.
Il 9 giugno 2019 la quindicenne cristiana, Maria Masih, è stata rapita e violentata da cinque musulmani, ma all’inizio le autorità si erano rifiutate di aprire un’inchiesta. Asma Yaqoob, è morta in seguito all’acido gettato in faccia dopo aver rifiutato di sposare un musulmano. Razia Bibi, a soli 12 anni, è stata costretta a convertirsi per sposare un disabile islamico contro la sua volontà. La punta di un iceberg, che non interessa all’Occidente politicamente corretto.

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04 maggio 2011 | Spazio Radio | intervento
Pakistan
La morte di Bin Laden e il dopo
Addirittura l’incubo di una rappresaglia nucleare con un mini ordigno nascosto da tempo in Occidente per vendicare Osama bin Laden, oppure attentati suicidi in Europa o ai danni dei cristiani nel mondo islamico. Morto il principe del terrore, con molti dubbi su cosa sia effettivamente accaduto, non salta fuori facilmente un altro. Oggi Al Qaida è un marchio in franchising utilizzato da organizzazioni sparse nel mondo che si ispirano all’ideologia di Bin Laden, ma che da tempo non ricevono ordini diretti. Per non parlare dei terroristi fai da te nati in Europa.

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17 dicembre 2014 | Radio24 | intervento
Pakistan
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E' di almeno 141 morti e 250 feriti il bilancio del brutale attacco talebano in una scuola di Peshawar, in Pakistan. Una strage che fa urlare all'orrore più di altre per il simbolo che si è voluto colpire e gli oltre 100 bambini uccisi. «Abbiamo scelto con attenzione l'obiettivo da colpire. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore» ha riferito il portavoce del commando che ha rivendicato l'attentato. L'indignazione e la rabbia hanno fatto il giro del mondo. Ne parliamo con l'ambasciatore italiano a Islamabad Adriano Chiodi Cianfarani e Fausto Biloslavo, giornalista di guerra per il Giornale.

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13 maggio 2015 | Radio 24 Mix 24 - la storia | intervento
Pakistan
La Cia e gli intrighi internazionali
Terza ed ultima tappa del viaggio attraverso la storia della Cia. Mentre il mondo si sta adattando alla fine della guerra fredda, Saddam Hussein invade il Kuwait. Ma ancora una volta la più famosa Agenzia di intelligence al mondo compie l'errore di sottovalutare il pericolo e di non sapere leggere i fatti. Come nel caso degli attentati dell'11 settembre e del terrorismo. Chiudiamo la puntata con un'intervista al giornalista Fausto Biloslavo sulla cattura di Bin Laden e le accuse rivolte alla Casa Bianca di avere inventato la vicenda della cattura del capo di Al Qaeda.

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