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03 maggio 2021 - Interni - Ong - Il Giornale
L’Ong Sea Watch complice dei libici Ecco le mail che la smascherano
ea watch 4, pronta a sbarcare 455 migranti in Italia recuperati negli ultimi giorni, ha girato un video che denuncia il pugno di ferro della Guardia costiera libica. Però i talebani tedeschi dell\'accoglienza, come altre Ong che sparano a zero su Tripoli, contattano i libici e collaborano con loro per soccorrere i migranti. Il Giornale è in possesso di mail urgenti che dimostrano la totale ipocrisia dei talebani dell\'accoglienza.
Nelle immagini girate dalla nave Sea watch 4 si vede un\'unità veloce di Tripoli che affianca un gommone zeppo di migranti appena intercettato. I libici a bordo bastonano a prua chi tiene il timone, forse lo scafista, probabilmente per fargli cambiare rotta. A fianco c\'è una motovedetta della Guardia costiera libica che riporterà indietro il gommone. Comportamento inaccettabile, ma gli amici dei talebani dell\'accoglienza colgono la palla al balzo per la campagna che punta ad abolire l\'appoggio italiano a Tripoli. Uno stanziamento di 20 milioni di euro che comprende anche addestramento e fornitura di motovedette per contrastare l\'immigrazione clandestina. Entro luglio il Parlamento deve rinnovare il decreto missioni, che prevede anche quella in Libia.
Solo nell\'ultimo fine settimana i libici hanno intercettato e riportato indietro 650 migranti. Da gennaio la tanto criticata Guardia costiera di Tripoli ha evitato che 6.614 migranti raggiungano le nostre coste. Lo scorso anno ne hanno fermati 11.891.
Per di più i talebani dell\'accoglienza, che pubblicamente si scagliano contro i libici, in mare chiedono ripetutamente il loro intervento. Il 28 marzo i «Piloti volontari» di Colibrì 2, l\'aereo delle Ong finanziata dalla Chiesa tedesca attraverso Sea watch, inviava una mail al Centro di soccorso libico. E nel testo descriveva l\'avvistamento «di una barca in legno blu e rossa con 150 persone a bordo senza giubbotti di salvataggio. Il motore non funziona». E riportava le coordinate dell\'avvistamento invitando i libici ed i maltesi ad intervenire: «La situazione è critica con la barca alla deriva. Richiesta assistenza urgente». La costola aerea dei talebani dell\'accoglienza tedesca invitava la Guardia costiera libica, appena accusata di bastonare i migranti «di non esitare a contattarci se pensate che possiamo essere di aiuto».
Il 22 e 23 gennaio Alarm phone, il centralino dei migranti, che ogni giorno attacca Tripoli, inviava mail urgenti anche ai libici invocando l\'intervento per «un gommone che imbarca acqua». E ribadiva che «la gente a bordo ha urgente bisogno di aiuto». Bastonate o meno Alarm phone chiedeva pure ai libici «assistenza e cooperazione per cercare l\'imbarcazione via mare e cielo».
Anche Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee, che ha denunciato la Libia e l\'Europa come responsabili del naufragio di migranti del 21 aprile, lo stesso giorno riceveva una mail dall\'odiata Guardia costiera libica che apprezzava «la vostra collaborazione nelle operazioni SAR (ricerca e soccorso, ndr) e nel salvare vite umane in mare». E chiedeva dettagli «sul certificato di salvataggio, assistenza medica a bordo, lista dell\'equipaggio» per collaborare ancora. Da Ocean Viking rispondevano ringraziando per «il messaggio () La richiesta è stata inoltrata alla sede di Sos Mediterranee, che fornirà la lettera ufficiale richiesta».
FBil