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25 maggio 2022 - Il Fatto - Ucraina - Il Giornale
”Impossibile salvare i civili”
La battaglia infuria nel Donbass, ma il fronte è in fiamme su tutta la prima linea dell\'Ucraina orientale da Kharkiv nel Nord Est a Mikolayv, nel Sud, vicino ad Odessa. Lo scontro decisivo, con un fitto bombardamento di artiglieria, sta travolgendo Severodonetsk, la cittadina chiave per la conquista da parte russa della regione di Lugansk. Non solo la caduta di questo caposaldo aprirebbe la strada, su una direttrice diretta verso le roccaforti di Sloviansk e Kramatorsk, obiettivo finale dell\'offensiva russa. La campagna militare russa è entrata «nella sua fase più attiva» secondo il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk.
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha dichiarato che «l\'offensiva nel Donbass si sta sviluppando lentamente. Non sto predicendo il risultato della guerra, questo non può farlo nessuno, ma è chiaro che la Russia non ha raggiunto i suoi obiettivi. Doveva essere un\'operazione militare breve. È una guerra lunga e costosa» per Mosca. Sembra quasi rispondergli a distanza il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu: «Le nostre forze hanno deliberatamente rallentato l\'offensiva per evitare vittime fra i civili».
A parte la propaganda, le cannonate si abbattono sulle città contese da tutti e due i lati della barricata. Le forze russe stanno bombardando il centro di Severodonetsk «in modo caotico e ininterrotto» ha denunciato il governatore della regione, Sergey Haidai. «I russi hanno concentrato quasi tutte le forze, circa 25 gruppi di battaglioni tattici per conquistare la città» secondo il governatore con la barba sempre più grigia. La conferma del pericolo arriva dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba: «L\'offensiva russa in Donbass è una battaglia spietata, la più grande sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale. Invito i partner a velocizzare le consegna di armi e munizioni, specialmente (i lanciarazzi multipli) Mlrs, l\'artiglieria a lungo raggio e i veicoli blindati per il trasporto del personale militare».
Le granate russe hanno colpito l\'impresa Azot dove ci sono diversi rifugi e alcuni grattacieli uccidendo almeno 5 civili. «È molto difficile evacuare la popolazione» ha ammesso Haidai. A Severodonetsk c\'è anche un bunker antiatomico dei tempi sovietici che ospita 250 persone costrette a vivere 40 metri sotto terra da due mesi.
La cittadina è strategica, ma non sarà facile per i russi conquistarla e avanzare. Sulla collina di fronte c\'è Lysychansk di uguale grandezza, in una posizione maggiormente difendibile. Il ponte che le collega è già stato fatto saltare dagli ucraini e i russi dovranno avanzare verso l\'alto sotto il tiro delle truppe che difendono il Donbass.
L\'altra direttrice del tentativo russo di chiudere in una sacca gran parte delle forze ucraine nella regione contesa sta investendo Lyman, nella zona di Donetsk. Il sindaco Oleksandr Zhuravlyov, ammette che è impossibile evacuare i civili. «Attualmente la situazione è molto difficile, ci sono pesanti bombardamenti - spiega - Tante case e vie di comunicazioni sono state distrutte». Anche attorno a Kharkiv, seconda città del Paese, si continua a combattere a Merefa, Derhachi, nel distretto di Izyum e di Lozova,
All\'estremo sud della linea del fronte nella martoriata Mykolaiv, gemellata con Trieste, le truppe ucraine cercano di avanzare verso Kherson, ma hanno trovato «diverse automobili civili con corpi di persone mutilate e colpite da arma da fuoco» che cercando di fuggire sono finite o costrette a percorrere strade minate.
I russi dopo gli attacchi dal cielo e dal mare ucraini stanno rafforzando le difese sull\'isola dei Serpenti inviando anche le moderne batterie anti aeree S-400. Le forze che occupano l\'isolotto controllano di fatto le rotte marittime nel Mar Nero nordoccidentale.
L\'esercito russo si prepara a riprendere l\'offensiva anche nell\'area da Vasylivka a Zaporizhzhia e nella città martire di Mariupol è stata fatta una macabra scoperta. Circa 200 cadaveri in avanzato stato di decomposizione sono saltati fuori dalle macerie di un grattacielo nei pressi della via Prospettiva della pace. «I corpi sono stati lasciati al loro posto - ha scritto su Telegram il consigliere del sindaco della devastata città portuale, Petro Andriushchenko - Il fetore si sente quasi in tutto il quartiere».
Nei primi tre mesi di guerra l\'Ufficio dell\'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani aggiorna il numero di vittime civili: 3.942 morti e 4.591 feriti dall\'inizio dell\'invasione russa. Fra questi 260 bambini, le vittime più innocenti, ma come dimostrano i 200 cadaveri scoperti a Mariupol il bilancio della morte potrebbe essere ben più alto, nascosto e terribile.
[continua]

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07 marzo 2014 | TG5 | reportage
In Crimea arrivano i volontari serbi
SEBASTOPOLI - Folti barboni, mimetiche, coltellacci alla cintola e sulla spalla il teschio con le tibie incrociate, simbolo del sacrificio in nome del popolo slavo. Si presenta così una ventina di cetnici, i paramilitari serbi, arrivati in Crimea per dare man forte ai filo russi. Non è stato facile trovare l’avanguardia dei “lupi” come vengono chiamati i volontari giunti dalla Serbia.

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20 luglio 2014 | Russia 1 | reportage
Gli uomini neri
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari europei provenienti da Italia, Svezia, Finlandia, paesi Baltici e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte orientale dell'Ucraina contro i ribelli filo russi. Una dozzina di volontari stranieri, che giurano di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all'arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell'est del paese, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell'Interno. Fra i volontari europei, l'italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c'è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca. Per il colore della divisa e la provenienza dall'estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come "gli uomini neri".

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02 luglio 2014 | SKYTG24 | reportage
Gli uomini neri sul fronte dell'Est
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari provenienti da paesi europei come Italia, Svezia, Finlandia e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte di Mariupol, una città costiera nell’Est dell’Ucraina. Una dozzina di volontari stranieri, che sostengono di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all’arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell’est dell’Ucraina, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell’Interno. Fra i volontari europei, l’italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c’è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca. Per il colore della divisa e la provenienza dall’estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come “gli uomini neri”.

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16 aprile 2014 | Radio IES | intervento
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26 maggio 2014 | RadioVaticana | intervento
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Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.

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27 marzo 2014 | La notte di radio uno | intervento
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