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Reportage
28 novembre 2022 - Interni - Italia - panorama.it
Un nome ai marò
Fausto Biloslavo
TRIESTE - L’ufficiale tira fuori con delicatezza dal bagagliaio della macchina blu con la targa dell’Esercito, le piccole cassette grigie avvolte nel Tricolore. Poi il tenente colonnello Massimiliano Fioretti, che la ha custodite la notte prima al sacrario di Redipuglia, scatta sull’attenti nel saluto militare. Un momento toccante della consegna di 350 prelievi ossei dai resti di 27 militari italiani, in gran parte marò ventenni della X Mas, trucidati dai partigiani di Tito alla fine della seconda guerra mondiale. “Siamo pronti a iniziare le indagini genetiche comparando il Dna dei familiari dei caduti a quello dei reperti ossei contenuti in queste cassette” spiega Paolo Fattorini, che accoglie i resti. Esperto di cold case è direttore della scuola di specializzazione dell’Istituto di medicina legale di Trieste, sotto il cappello dell’Università. Le casette sono arrivate scortate dai militari da Bari, dove una squadra di anatomo patologi di un altro luminare universitario, Franco Introna, ha ricostruito gli scheletri scoprendo torture ed esecuzioni prima della sommaria sepoltura. Ventuno marò della X Mas e 6 militi del battaglione Tramontana di Cherso si arresero ai titini a guerra oramai finita. E furono torturati, poi trucidati, senza alcun rispetto per la Convenzione di Ginevra e infine scaraventati in una fossa comune a Ossero, oggi in Croazia, il 22 aprile 1945.
Solo nel 2019 il Commissariato generale per le onoranze ai caduti del ministero della Difesa, in collaborazione con le autorità croate, aveva finalmente riesumato i resti dei soldati italiani. Le 27 cassette con su scritto “caduto ignoto” sono state trasferite con tutti gli onori al Sacrario militare di Bari dei 70mila periti oltremare nella prima e seconda guerra mondiale.
Due anni fa gli esuli di Lussinpiccolo hanno lanciato l’iniziativa per dare un nome e un cognome ai resti. Grazie al sito di Panorama sono stati raccolti 26mila euro con centinaia di donazioni, che hanno permesso di coprire le spese delle università di Bari e Trieste. Gli atenei hanno firmato una convenzione con la Difesa del ministro Lorenzo Guerini per far tornare alla luce questo cold case di 77 anni fa. Non si tratta di riscrivere la storia, assolvere o dimenticare colpe della X Mas, ma di un gesto di umanità per le vittime di un crimine di guerra ed i loro familiari, che non hanno mai avuto una tomba dove deporre un fiore. Per i 21 marò sono stati rintracciati 14 congiunti, che hanno accettato il prelievo del Dna e attendono con emozione una risposta. “Ci vorranno almeno 9 mesi per arrivare a qualche conclusione” spiega Fattorini. La presidente della Comunità di Lussinpicoclo, che ha dato il via all’iniziativa, Licia Giadrossi, è pure lei emozionata: “Finalmente sono  arrivati a Trieste. La speranza è dare un nome a questi ragazzi uccisi dai titini, che sembravano scomparsi per sempre, così giovani, nel turbinio di una guerra finita”.
[continua]

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03 febbraio 2012 | UnoMattina | reportage
Il naufragio di nave Concordia e l'allarme del tracciato satellitare


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26 settembre 2012 | Uno Mattina | reportage
I lati oscuri (e assurdi) delle adozioni
Con mia moglie, prima di affrontare l’odissea dell’adozione, ci chiedevamo come mai gran parte delle coppie che sentono questa spinta d’amore andavano a cercare bambini all’estero e non in Italia. Dopo quattro anni di esperienza sulla nostra pelle siamo arrivati ad una prima, parziale e triste risposta. La burocratica e farraginosa gestione delle adozioni nazionali, grazie a leggi e cavilli da azzeccagarbugli, non aiutano le coppie che vogliono accogliere un bimbo abbandonato in casa propria, ma le ostacolano.

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10 giugno 2008 | TG3 regionale | reportage
Gli occhi della guerra.... a Bolzano /1
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non dimentica i vecchi amici scomparsi. Il 10 giugno ha visitato a Bolzano la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” dedicata ad Almerigo Grilz. La mostra è stata organizzata dal 4° Reggimento alpini paracadutisti. Gli ho illustrato le immagini forti raccolte in 25 anni di reportage assieme ad Almerigo e Gian Micalessin. La Russa ha ricordato quando "sono andato a prendere Fausto e Almerigo al ritorno da uno dei primi reportage con la mia vecchia 500 in stazione a Milano. Poco dopo li hanno ricoverati tutti e due per qualche malattia". Era il 1983, il primo reportage in Afghanistan e avevamo beccato l'epatite mangiando la misera sbobba dei mujaheddin, che combattevano contro le truppe sovietiche.

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radio

03 gennaio 2011 | Radio Capodistria - Storie di bipedi | intervento
Italia
Gli occhi della guerra
Le orbite rossastre di un bambino soldato, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage di prima linea. Dopo l’esposizione in una dozzina di città la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” è stata inaugurata a Trieste. Una collezione di immagini forti scattate in 25 anni di reportage da Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Almerigo Grilz, ucciso il 19 maggio 1987 in Mozambico, mentre filmava uno scontro a fuoco. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, è organizzata dall’associazione Hobbit e finanziata dalla regione Friuli-Venezia Giulia. L’esposizione è dedicata a Grilz e a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Il prossimo marzo verrà ospitata a Bruxelles presso il parlamento europeo.Della storia dell'Albatross press agency,della mostra e del libro fotografico Gli occhi della guerra ne parlo a Radio Capodistria con Andro Merkù.

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24 maggio 2010 | Radio Padania Libera | intervento
Italia
Proselitismo islamico dietro le sbarre
“Penso che sia giusto se alcuni musulmani combattono la guerra santa contro gli americani in paesi che non sono la loro terra”. Dopo un lungo girarci attorno Kamel Adid sorprende un po’ tutti, quando sputa il rospo. La domanda riguardava i mujaheddin, i musulmani pronti a morire per Allah, contro l’invasore infedele. Tre soldati della guerra santa, arrivati un paio di mesi fa da Guantanamo, sono rinchiusi poco più in là, nel reparto di massima sicurezza del carcere di Opera, alle porte di Milano.
Adid è un giovane marocchino di 31 anni con barbetta islamica d’ordinanza e tunica color noce. Nel carcere modello di Opera fa l’imam dei 44 musulmani detenuti, che frequentano una grande sala adibita a moschea. Un predicatore fai da te, che di solito parla un linguaggio moderato e ti guarda con occhioni apparentemente timidi.
Deve scontare ancora due mesi di pena per un reato legato alla droga e da pochi giorni è stato trasferito in un altro istituto. “Quelli che si fanno saltare in aria subiscono il lavaggio del cervello – si affretta a spiegare l’autonominato imam – Noi abbiamo riscoperto la fede in carcere. Pregare ci da conforto, ci aiuta ad avere speranza”.

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15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio

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06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra

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20 giugno 2017 | WDR | intervento
Italia
Più cittadini italiani con lo ius soli
Estendere la cittadinanza italiana ai bambini figli di stranieri? È la proposta di legge in discussione in Senato in questi giorni. Abbiamo sentito favorevoli e contrari.

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