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Articolo
15 marzo 2013 - Esteri - India - Il Giornale
Delhi ci dichiara guerra e prende in ostaggio il nostro ambasciatore
Fausto Biloslavo 
Gli indiani hanno tenuto in «ostaggio» per un anno i nostri due marò e adesso provano a fare lo stesso con l’ambasciato­re d’Italia, Daniele Mancini. La Corte suprema gli ha intima­to di non lasciare il paese in spregio all’immunità diploma­tica. L’ambasciatore è «colpe­vole » di aver firmato l’affidavit che garantiva il rientro in India di Massimiliano Latorre e Sal­vatore Girone, dopo il permes­so concesso per il voto. Pecca­to che secondo la Convenzio­ne di Vienna del 1961 il diplo­matico
 gode di una immunità funzionale «e la responsabilità delle azioni che compie ricade sul suo Stato».L’11 marzo è sta­to il governo Monti a decidere che i marò devono restare in pa­tria.
Non a caso quando il gover­no di Delhi ha convocato Man­cini per la notifica della Corte suprema l’ambasciatore ha re­spinto il divieto di lasciare l’In­dia. L’ordinanza dei giudici in­diani, in possesso de il Giorna­le , non lascia spazi a dubbi: «Mr. Daniele Mancini non può lasciare l’India senza il permes­so della Corte». L’India sostie­ne di non aver violato la Con­venzione di Vienna, che però recita:«L’immunità diplomati­ca c­omporta l’inviolabilità per­sonale ( particolari misure pro­tettive e divieto di procedere con fermi, arresti o perquisizio­ni) e l’immunità dalla giurisdi­zione sia civile che penale».
I giudici Anil R. Dave e Vikra­majit Sen fanno riferimento
 nell’ordinanza alla «nota ver­bale 89/635 dell’11 marzo 2013 ricevuta al ministero de­gli Esteri (indiano) dall’amba­sciata italiana ».In pratica l’an­nuncio che i marò non torne­ranno a Delhi entro il 23 marzo come stabilito dalla stessa Cor­te suprema. Gli alti magistrati ricordano l’impegno firmato da Mancini, che definiscono sempre Mister e mai ambascia­tore. Poi intimano al nostro di­plomatico di dare spiegazioni, anche per iscritto, «con una co­municazione alle 10.30 del 18 marzo». Fino a quel momento non potrà lasciare l’India. Il giorno dopo si terrà un’udien­za che teoricamente dovrebbe decidere la sorte dell’amba­sciatore. Il perentorio avviso della Corte suprema dovrebbe essere consegnato anche a Latorre e Girone attraverso l’ambasciata indiana a Ro­ma.
Due giorni fa il leader del par­tito nazionalista d’opposizio­ne Bjp, Subramanian Swamy, ha chiesto di arrestare i marò in Italia via Interpol e un’azio­ne legale contro l’ambasciato­re Mancini per «oltraggio» al massimo organo giudiziario in­diano.
Delhi mostra i muscoli an­che su altri fronti bloccando la partenza per l’Italia, prevista oggi, del nuovo rappresentan­te diplomatico, Basant Kumar Gupta. Il portavoce del mini­stero degli Esteri indiano, Syed Abbaruddin, ha annunciato minacciosamente: «Abbiamo cominciato uno studio delle in­terazioni con l’Italia e alla fine di questo processo interno prenderemo le azioni appro­priate ». Delhi è pronta ala rap­presaglia e per questo motivo ha convocato anche l’amba­sciatore dell’Unione europea, Joao Cravino.
La Farnesina tace e ieri da Ge­rusalemme
 il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha solo ri­badito «la posizione solida del­l’Itali­a nel rispetto del diritto in­ternazionale ».Poi ha sottoline­ato l’appello dell’Onu a risolve­re diplomaticamente la crisi. Sull’ambasciatore «trattenu­to » in India nemmeno una pa­rola. Sull’altro fronte caldo di Finmeccanica, la società riba­disce che nel dossier consegna­to agli indiani si dimostra nel dettaglio l’infondatezza delle accuse su triangolazioni e so­vrafatturazioni, relative alle presunte tangenti pagate per la vendita di 12 elicotteri a Delhi.
Nel frattempo i fucilie­ri del San Mar­co im­bar­c
 a t i come nucleo di prote­zione a bordo del mercantile «Maria Cristina Riz­zo » hanno respinto un attacco dei pirati nel golfo di Aden. Ieri mattina alle 11, ora italiana, se­condo un comunicato della Marina, 6 barchini di pirati hanno attaccato la nave a prua e a poppa. I marò hanno spara­to colpi di avvertimento in ac­qua e i pirati si sono ritirati. 
www.faustobiloslavo.eu
 
[continua]

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10 febbraio 2014 | La vita in diretta | reportage
Marò candidati alle europee?
Se destra e sinistra candidassero un fuciliere di Marina a testa per le elezioni di Strasburgo sarebbe un segnale di unità e dignità nazionale.

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19 febbraio 2014 | Rai 1 mattina | reportage
Ennesimo rinvio per i marò. L'Italia richiama l'ambasciatore, ma non basta


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20 marzo 2013 | TG5 | reportage
"I nostri marò" l'e book di Giornale.it
La storia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. "I NOSTRI MARO'" è un e book di Fausto Biloslavo e Riccardo Pelliccetti, che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in India, Daniele Mancini, per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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12 marzo 2013 | Radio 24 - Melog | intervento
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I due Marò
La storia di Massimilianno Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Sul Giornale.it è raccontata nell'e book "I NOSTRI MARO'", che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in india, Daniele Mancini, come rappresaglia per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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26 marzo 2013 | Radio24 | intervento
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I Marò rispediti in India


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26 marzo 2013 | Radio Città | intervento
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Caso marò: Terzi si dimette. Il ministro della Difesa no


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