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17 marzo 2013 - Esteri - India - Il Giornale
Il ministro degli Esteri di Delhi adesso frena sulla linea dura
Fausto Biloslavo 
Il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, sembra invocare una linea meno dura con l'Italia sul caso dei marò. Ieri, in un'intervista televisiva, ha messo le mani avanti: il pugno di ferro comporterebbe «sa­crifici » anche per New Delhi. «Le de­cisioni non possono essere prese nel vuoto, bisogna guardare a tutte le implicazioni, all'intensità delle re­lazioni del passato e all'atteggia­mento degli altri Paesi », ha sostenu­to il responsabile della diplomazia indiana. Si riferisce alle possibili rappresaglie per il mancato rientro in India di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. E poi ha aggiunto, secondo la televisione Ndtv: «Ogni scelta comporta anche sacrifici. Se si assume una posizione, si deve es­sere poi pronti a pagarne il prezzo».
La Corte suprema indiana ha inti­mato all'ambasciatore italiano, Da­niele Mancini, di non lasciare il Pae­se in spregio all'immunità diploma­tica. Lunedì si terrà la prima udien­za a Delhi contro Mancini, «colpevo­le » di aver firmato un affidavit, a no­me del governo di Roma, che garan­tiva il rientro in India dei marò dopo quattro settimane di permesso con­cesse per votare in Italia. In India cir­colano strane interpretazioni: se­condo una fonte del Giornale la Cor­te potrebbe non considerare l'im­munità, riconosciuta solo dal gover­no, e in qualche maniera punire l'ambasciatore per non aver rispet­tato l'affidavit.
Martedì prossimo i giudici emet­teranno una sentenza sul caso solle­vato dal procuratore generale dell' India in vista della scadenza, il 22 marzo, del permesso concesso ai
 marò. Secondo l'Alto rappresentan­te della Politica estera Ue, Catheri­ne Ashton, «sono in corso colloqui tra Italia e India e dobbiamo vedere come vanno». L'Unione Europea ancora una volta non prende una posizione netta difendendo l'amba­sci­atore di uno Stato membro e fon­datore come l'Italia. Però continua a «sperare che una soluzione reci­procamente accettabile possa esse­re trovata attraverso un negoziato».
A Roma si temono ritorsioni sui vi­sti e contro le aziende italiane. In re­altà l'Ue potrebbe fare molto. Cri­stiana Muscardini, vicepresidente di una Commissione economica del Parlamento europeo, ha chiesto «la sospensione immediata dei lavo­ri per l'accordo commerciale Ue- In­dia », cruciale per Delhi. Proprio la Asthon aveva favorito il negoziato per aprire agli indiani il primo mer­cato d'importazione al mondo en­tro la fine del 2013.
Ieri sono partiti per l'India i genito­ri di due connazionali, Tommaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, condannati all'ergastolo e detenuti da tre anni nel carcere di Varanasi. L'accusa è aver provocato la morte di un loro compagno di viaggio. I fa­miliari sperano che il braccio di fer­ro con l'India sui marò «non si riper­cuota sui due ragazzi».
 
www.faustobiloslavo.eu

video
08 marzo 2012 | Uno Mattina | reportage
Il caso dei marò "ostaggi" degli indiani


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18 marzo 2013 | TG5 | reportage
Caso marò: documento esclusivo pubblicato dal Giornale
Il 15 marzo con la nota verbale 100/685, l’ambasciata italiana ricordava al “ministero degli Esteri indiano gli obblighi alla protezione dei diplomatici derivanti dalla Convenzione di Vienna”. Nella nota si chiede al governo di Delhi di “riassicurare che nessuna autorità indiana possa applicare misure restrittive alla libertà di Sua Eccellenza l’ambasciatore”. Alla fine si invita pure a garantire la “personale sicurezza” di Mancini e tutti i nostri diplomatici in India.

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03 luglio 2013 | Uno Mattina | reportage
E se i marò fossero innocenti?
E se i marò non avessero mai sparato sul peschereccio St. Anthony, dove la morte di due pescatori indiani ha fatto esplodere una crisi senza precedenti fra Italia e India? Se fossero totalmente innocenti? Lo sostiene Toni Capuozzo in una nuova ricostruzione degli eventi sul fatidico 15 febbraio 2012.

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26 marzo 2013 | Radio Città | intervento
India
Caso marò: Terzi si dimette. Il ministro della Difesa no


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12 marzo 2013 | Radio 24 - Melog | intervento
India
I due Marò
La storia di Massimilianno Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Sul Giornale.it è raccontata nell'e book "I NOSTRI MARO'", che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in india, Daniele Mancini, come rappresaglia per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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26 marzo 2013 | Radio24 | intervento
India
I Marò rispediti in India


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