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Articolo
30 aprile 2013 - Esteri - India - Il Giornale
Ora l’India valuta “la buona fede dei marò”

Il nuovo governo non molla i ma­rò, anche se sembra arrendersi al pro­cesso in India imposto da Delhi in sfregio alla giurisdizione italiana. No­nostante continui a indagare sul caso la polizia antiterrorismo, il ministro degli Esteri indiano Salman Kurshid ha garantito che Massimiliano Lator­re e Salvatore Girone non rischiano la pena di morte. E per la prima volta ha parlato di «un'attenuante cruciale, quella della buona fede». In pratica se verrà provato che i marò hanno tira­to il grilletto, non per uccidere, posso­no sperare nella clemenza della legge indiana. I fucilieri di marina sosteng­o­no però di aver sparato in acqua e non sui due pescatori che sono morti in al­to mare.
«Lavoreremo per trovare una solu­zione dignitosa e rapida alla vicenda
 dei marò trattenuti in India per favori­re un loro rientro in Italia » ha promes­so ieri alla Camera il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Il neo mini­stro degli Esteri, Emma Bonino, è con­vinta «che avremo una soluzione, co­me giusto che sia: sono fiduciosa». Se­condo l'esponente dei Radicali «ci so­no state slabbrature da molte parti, ora spero che sia un nuovo inizio nel rispetto dei reciproci ruoli». In una nota la Farnesina auspica che le inda­gini indiane «si sviluppino in tempi serrati per favorire una soluzione equa e rapida».
L'impressione è che si giudichi ine­vitabile il processo in India, dopo il ca­labraghismo del governo Monti che ha riconsegnato i marò a Delhi. Non si dovrebbe, però, dimenticare la li­nea
 del Piave della giurisdizione ita­liana. Non solo: Roma ha sempre la possibilità, in sole due settimane, di ricorrere a un arbitrato internaziona­le per inchiodare l'India.
Negli ultimi due giorni, in parallelo
 alla nascita del governo Letta, sono giunte ripetute assicurazioni dagli in­diani. Il ministro degli Esteri Kurshid, in visita a Mosca, ha parlato di «atte­nuanti » e lasciato intendere che i ma­rò non rischiano la pena di morte. La minaccia della forca è sempre stata solo teorica, ma l'ha sventolata per la prima volta l'ex viceministro degli Esteri, Staffan De Mistura sostenen­do che averla evitata era un grande successo. E lo ha fatto nel momento peggiore, quando i marò sono stati ri­con­segnati agli indiani grazie al volta­faccia del governo tecnico. Seguito poi a ruota dal premier uscente Ma­rio Monti, fino a quando non è arriva­ta la doccia fredda delle indagini affi­date all'antiterrorismo. Ora gli india­ni assicurano che i marò non rischia­no il patibolo, ma sono loro ad aver de­po­sitato l'atto di accusa contro Lator­re e Girone sulla sicurezza in mare, che prevede la pena di morte.
Spazzati via i dubbi e i finti successi del duo De Mistura-Monti, i marò sembrano però condannati a un pro­cesso in India, che secondo Kurshid potrebbe durare 'due-tre mesi».
Nei prossimi giorni per dimostrare che non sono abbandonati il neo mi­nistro della Difesa, Mario Mauro, an­drà a trovare Latorre e Girone a Delhi.



video
08 marzo 2012 | Uno Mattina | reportage
Il caso dei marò "ostaggi" degli indiani


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18 marzo 2013 | TG5 | reportage
Caso marò: documento esclusivo pubblicato dal Giornale
Il 15 marzo con la nota verbale 100/685, l’ambasciata italiana ricordava al “ministero degli Esteri indiano gli obblighi alla protezione dei diplomatici derivanti dalla Convenzione di Vienna”. Nella nota si chiede al governo di Delhi di “riassicurare che nessuna autorità indiana possa applicare misure restrittive alla libertà di Sua Eccellenza l’ambasciatore”. Alla fine si invita pure a garantire la “personale sicurezza” di Mancini e tutti i nostri diplomatici in India.

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10 febbraio 2014 | La vita in diretta | reportage
Marò candidati alle europee?
Se destra e sinistra candidassero un fuciliere di Marina a testa per le elezioni di Strasburgo sarebbe un segnale di unità e dignità nazionale.

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radio

26 marzo 2013 | Radio24 | intervento
India
I Marò rispediti in India


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12 marzo 2013 | Radio 24 - Melog | intervento
India
I due Marò
La storia di Massimilianno Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Sul Giornale.it è raccontata nell'e book "I NOSTRI MARO'", che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in india, Daniele Mancini, come rappresaglia per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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26 marzo 2013 | Radio Città | intervento
India
Caso marò: Terzi si dimette. Il ministro della Difesa no


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