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28 giugno 2013 - Esteri - India - Il Giornale
Bonino: “In luglio partirà il processo ai marò”

«In luglio dovrebbe iniziare il pro­cesso ai marò», ovviamente in India, secondo il ministro degli Esteri, Em­ma Bonino. Il condizionale è d’obbli­go tenendo conto del braccio di ferro con Delhi sulla testimonianza dei quattro fucilieri di marina, rientrati in Italia, della stessa squadra di prote­zi­one di Massimiliano Latorre e Salva­tore Girone. Non solo: l’ultimo testi­mone italiano richiesto dagli indiani dell’equipaggio della nave Enrica Lexie, il comandante in seconda Car­lo Noviello, è in navigazione ed è atte­so a Delhi nei primi dieci giorni di lu­glio.
Ieri mattina a Radio 24 il ministro Bonino ha dichiarato: «Credo che il processo ormai verrà fatto in India, dalla corte speciale». Questa strada è stata indicata come «giusta e rapida», ma dopo 16 mesi abbiamo perso la battaglia sulla giurisdizione italiana. «Le ulteriori indagini dovrebbero fini­re tra poco e a luglio dovrebbe inizia­re il processo con i marò che sono dife­si
 da un collegio di avvocati italiani dello Stato e legali indiani» secondo la rappresentante degli Esteri.
In realtà ci sono ancora degli osta­coli a­cominciare dal mancato accor­do sull’interrogatorio di Massimo An­dronico,
 Alessandro Conte, Antonio Fontana e Renato Voglino, i fucilieri di Marina che erano a bordo dell’Enri­ca-Lexie il 15 febbraio 2012 quando La­torre e Girone hanno respinto un so­spetto attacco dei pirati. Gli indiani li accusano di aver ucciso due innocen­ti pescatori.
Roma ha proposto una teleconfe­renza, l’interrogatorio in Italia o una deposizione scritta, mentre gli india­ni vorrebbero sentirli in India.
Il comandante della nave italiana, Umberto Vitelli, il primo e secondo uf­ficiale oltre a due marinai indiani si sono già recati a Delhi per rispondere alle domande della polizia antiterro­rismo
 (Nia), che sta conducendo la nuova inchiesta. La sospetta minac­cia pirata, le procedure di reazione e l’allarme prima di sparare sono stati confermati. «Gli indiani devono an­cora sentire il comandante in secon­da Noviello, che è imbarcato nel Gol­fo del Messico e a breve si recherà a Delhi», spiega Pio Schiano Lamoriel­lo, direttore della società armatrice della Lexie,la Fratelli D’Amato di Na­poli.
Il caso di Latorre e Girone, secondo il ministro degli Esteri, è stato gestito «in modo un po’ pasticciato da parte
 dell’Italia e anche indiana». Non so­lo: «Il processo in Italia, se lo voleva­mo, potevamo farlo prima». La no­stra magistratura certo non si è mos­sa per trattenerli ed il precedente go­verno li ha rimandati indietro dopo la licenza per il voto, ma prima aveva de­ciso di non farlo. L’ex premier Mario Monti ha risposto dagli schermi di Rai 3: «Nella vicenda dei marò ho fat­to­tutto quello che era nelle mie dispo­nibilità ».
L’ex ministro Giulio Terzi, che non voleva rimandare i fucilieri in India, sottolinea al
 Giornale :«Continua ad essere inspiegabile il perché l’Italia abbia rinunciato all'arbitrato interna­zionale. C’è una chiara volontà di na­scondere il fatto c­he esiste una proce­dura che obbliga il Tribunale per il di­ritto del mare, ai sensi della conven­zione Onu ( Unclos), di esprimersi en­tro 60 giorni con una prima decisione che magari ci darebbe ragione por­tando i marò a casa».
Il ministro Bonino ha confermato, sempre a Radio 24,che l’inviato de La
 Stampa , Domenico Quirico, «è in vi­ta » ed i contatti per liberarlo «stanno continuando attraverso i canali diplo­matici e dei servizi».



video
10 luglio 2014 | TG5 | reportage
Le parcelle d'oro degli avvocati dei marò
Cinque milioni di dollari, dalle tasche del contribuente italiano, sono stati sborsati per la difesa dei marò. In stragrande maggioranza serviti a pagare le costose parcelle degli avvocati indiani che rappresentano i marò ed in minima parte come anticipo del baronetto inglese ingaggiato per intraprendere la via dell’arbitrato internazionale. Soldi ben spesi se Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non fossero ancora trattenuti in India da due anni e mezzo senza processo. Un esborso assurdo tenendo conto dei risultati raggiunti fino ad ora, poco superiori allo zero.

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20 marzo 2013 | TG5 | reportage
"I nostri marò" l'e book di Giornale.it
La storia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. "I NOSTRI MARO'" è un e book di Fausto Biloslavo e Riccardo Pelliccetti, che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in India, Daniele Mancini, per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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10 febbraio 2014 | La vita in diretta | reportage
Marò candidati alle europee?
Se destra e sinistra candidassero un fuciliere di Marina a testa per le elezioni di Strasburgo sarebbe un segnale di unità e dignità nazionale.

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12 marzo 2013 | Radio 24 - Melog | intervento
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I due Marò
La storia di Massimilianno Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Sul Giornale.it è raccontata nell'e book "I NOSTRI MARO'", che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in india, Daniele Mancini, come rappresaglia per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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26 marzo 2013 | Radio24 | intervento
India
I Marò rispediti in India


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26 marzo 2013 | Radio Città | intervento
India
Caso marò: Terzi si dimette. Il ministro della Difesa no


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