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Articolo
23 novembre 2013 - Esteri - India - Il Giornale |
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In tv la moglie di Girone: “I marò sono innocenti ma l’India li condannerà” |
«Mio marito è innocente. Sono sicura che lui e Massimiliano non possono aver confuso dei pescatori con dei pirati». Parola di Vania Ardito, consorte di Salvatore Girone, il fuciliere di Marina trattenuto in India da 641 giorni assieme a Massimiliano Latorre. Per la prima volta la moglie di uno dei due marò, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, parla in tv, e lo fa a Virus- Il contagio delle idee . L’intervista del conduttore e vicedirettore del Giornale , Nicola Porro, è andata in onda ieri sera alle 22.30 su Rai 2. La signora Girone ha ricordato lo scorso Natale, quando i marò sono tornati a casa in «permesso »: «È stato il più bello della nostra vita». Poi ha parlato del secondo rientro in patria per votare alle politiche e dell’annuncio che i due fucilieri non sarebbero più tornati in India. «L’11 marzo era arrivata la liberazione decisa dal governo italiano. Poi mio marito è andato a Roma da dove mi ha comunicato che deve tornare in India - spiega la consorte- Tornato a casa gli abbiamo fatto trovare i bagagli pronti. Non c’era tempo di spiegarci,ma solo per gli abbracci. Ai nostri figli ho detto che il papà deve mantenere la parola data». Michele, stesso nome del nonno paterno, ha 12 anni e Martina 6. «A me non interessano i tempi-ha ribadito Vania nell’intervista - L’importante è che (i marò nda) tornino con la stessa dignità con cui sono partiti». Incalzata dalle domande di Porro la signora Girone ha ammesso che una condanna in India è «probabile». Ed aggiunto: «Anche se ci sarà una condanna sono convinta che si farà di tutto per riportarli in Italia». Alla fine dell’intervista Vania ha regalato al conduttore il fiocco giallo di solidarietà ai marò. «Questo è un simbolo per tutte le famiglie dei militari che attendono il rientro in patria dei loro cari - ha spiegato - Sfileremo per le vie di Roma con questo fiocco accompagnati da chiunque voglia manifestare solidarietà ». «Tutti insieme per i marò» è lo slogan del corteo, senza simboli di partito, che parte oggi nellacapitale alle 15, da Piazza Bocca della Verità. I rappresentanti dei militari, compresi i carabinieri, appoggiano la manifestazione. Il Cocer Marina sottolinea come i marò «siano ingiustamente trattenuti in India». I rappresentanti interforze hanno chiesto un incontro con Staffan De Mistura,inviato speciale del governo sul caso. Da Dehli, dove si trova in missione, De Mistura commenta: «La manifestazione è giusta. Dobbiamo ricordare a tutti, pure agli indiani, che non dimentichiamo i marò ». Giovedì l’inviato italiano ha incontrato il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid. Secondo Kurshid«la polizia (antiterrorismo, nda) sta preparando il fascicolo con i capi di imputazione esubito dopo potrà iniziare il processo, che si svolgerà con cadenza quotidiana». Nel frattempo l’Unione europeacontinua la marcia di avvicinamento a Delhi fregandosene altamente dei nostri marò. Giovedì il vice presidente della Commissione, Joaquin Almunia, era a Delhi a firmare un importante accordo sulla concorrenza. «L’'intesa darà nuovo slancio alla nostra cooperazione con l’India»,ha annunciato il numero due europeo. Forse neppure è a conoscenza del braccio di ferro sui marò, per colpa dei governi italiani che non hanno mai battuto i pugni sul tavolo della comunità internazionale. E per farlo bastava un anno e mezzo fa, quando è iniziata l’odissea dei marò, ritirarsi dalla missione europeacontro i pirati somali. |
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08 gennaio 2014 | Vita in diretta | reportage
Il caso marò nella palude giudiziaria indiana
Gli indiani vogliono i marò alla sbarra, forse per torchiarli, anche se l’antiterrorismo non ha ancora presentato il voluminoso rapporto d’accusa contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il processo «speciale» ai fucilieri di Marina è partito ieri con un rinvio al 30 gennaio. Il pubblico ministero aggiunto, Siddharth Luthra, a nome della polizia antiterrorismo (Nia), voleva obbligare i marò a presentarsi in aula. Non solo: gli investigatori pretendono che vengano intrapresi «i passi appropriati per garantire la custodia» di Latorre e Girone, secondo il giornale The Hindu .
Il pm ha poi precisato: «Non sto dicendo che devono essere fisicamente presi in custodia», ma passare sotto la completa tutela della corte speciale del giudice Darmesh Sharma e venire alla sbarra. Fonti italiane a Delhi gettano acqua sul fuoco, ma gli indiani fanno sapere al Giornale che la Nia «vuole interrogare ancora i fucilieri di Marina». E non escludono ulteriori sviluppi. I marò non si sono presentati all’udienza di ieri e attraverso i loro legali hanno chiesto di venir esentati anche in futuro.
L’unico dato certo è che l’antiterrorismo non ha ancora consegnato il rapporto d’accusa. Staffan De Mistura, inviato speciale del governo, volato a Delhi, haprecisato che l’ulteriore rinvio «non è stato subito ma voluto dai nostri legali per l'esistenza di troppe zone grigie ed ambiguità da parte indiana».De Mistura ribadisce: «Non possiamo accettare di procedere senza un capo di accusa chiaro e la certezza che non venga evocata la legge sulla repressione della pirateria» che prevede la pena di morte. L’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi ribadisce che il processo a Delhi «è illegittimo. Affidare la sorte dei nostri ragazzi all’India è profondamente sbagliato sia giuridicamente che politicamente». Secondo fonti indiane la Nia presenterà «l’atto d’accusa entro la fine del mese» e sarà pesante. I fucilieri di Marina, in servizio anti pirateria, sono accusati di aver ucciso due pescatori il 15 febbraio del 2012 al di fuori delle acque territoriali indiane.
L’aspetto paradossale è l’esempio che ci sta dando Delhi verso la superpotenza americana «colpevole» dell’arresto per qualche ora della console indiana a New York. Dopo immediate proteste e rappresaglie il governo indiano ha intimato ieri la chiusura di tutti gli esercizi commerciali e la palestra gestita da locali nel compound dell’ambasciata degli Stati Uniti. Non solo: le macchine con targa diplomatica americana potranno venir multate se violano le norme del traffico.
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19 febbraio 2014 | Rai 1 mattina | reportage
Ennesimo rinvio per i marò. L'Italia richiama l'ambasciatore, ma non basta
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10 febbraio 2014 | La vita in diretta | reportage
Marò candidati alle europee?
Se destra e sinistra candidassero un fuciliere di Marina a testa per le elezioni di Strasburgo sarebbe un segnale di unità e dignità nazionale.
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12 marzo 2013 | Radio 24 - Melog | intervento |
India
I due Marò
La storia di Massimilianno Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Sul Giornale.it è raccontata nell'e book "I NOSTRI MARO'", che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in india, Daniele Mancini, come rappresaglia per il mancato rientro a Delhi dei marò.
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26 marzo 2013 | Radio Città | intervento |
India
Caso marò: Terzi si dimette. Il ministro della Difesa no
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26 marzo 2013 | Radio24 | intervento |
India
I Marò rispediti in India
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