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Reportage
13 novembre 2014 - Video e testo - Iraq - Il giornale.it
Iraq, in guerra contro il Califfo

Fausto Biloslavo

JURF AL SAKHAR (Iraq) - “Stavamo avanzando sulla strada principale quando il cecchino ha cominciato a sparare. Alì, un amico fraterno, correva al mio fianco. E’ caduto colpito in pieno petto diventando un martire” racconta Mohammed, un ragazzino i  mimetica e cappellino da baseball. Sul fronte della guerra al Califfo in Iraq è diventato veterano in fretta. Jurf al Shakar un grande agglomerato di case sunnite in mezzo alle palme, 40 chilometri a sud ovest di Baghdad, non esiste più. I volontari sciiti che l’hanno presa d’assalto alla fine di ottobre hanno dichiarato vittoria una decina di giorni fa, ma il prezzo è stato alto. Non c’è una sola casa in piedi e gli 80mila abitanti si sono volatilizzati. Delle palme falciate dall’artiglieria restano solo tronconi anneriti. Un cimitero di blindati sui lati della strada principale dimostra la furia della battaglia. Il giornale.it pubblica un filmato degli scontri girato con i telefonini dei combattenti sciiti, che stanno puntellando lo scassato esercito iracheno. 

Jurf al Shakar è un crocevia strategico che permetteva allo Stato islamico di infiltrare uomini ed armi nella capitale. Ed apre la strada verso Karbala, città santa per gli sciiti.

Il fronte si è spostato verso Falluja, la roccaforte sunnita in mano al Califfo, dato per ferito, Abu Bakr Al Baghdadi. Prima di ritirarsi i suoi miliziani hanno fatto saltare in aria un grande ponte che un tempo era dedicato al dittatore iracheno Saddam Hussein. Di fronte al pachiderma di cemento spezzato in due le forze irachene tengono una postazione eretta con i sacchetti di sabbia. Fucile da cecchino e basco da paracadutista, il sergente Haidar non è proprio un Rambo in mimetica, ma ha le idee chiare: “Aspettiamo solo l’ordine per avanzare e spazzare via i terroristi dall’Iraq. Se resistono li uccidiamo tutti”. Fra i palmeti in lontananza i miliziani del Califfato li stanno aspettando in una guerra che sarà ancora lunga e sanguinosa.

   

 

[continua]

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28 settembre 2015 | Terra! | reportage
Il fronte del parto
In onda su Rete 4 la puntata "Avanti c'è posto" del settimanale tv di Toni Capuozzo sull'immigrazione e le sue cause. Uno dei servizi è il mio reportage di dieci minuti sul fronte nel nord dell'Iraq fra battaglie contro le bandiere nere, tendopoli dove i profughi vogliono partire per l'Europa, paracadutisti della Folgore che addestrano i curdi ed i monuments men italiani, che proteggono il patrimonio archeologico dell'umanità.

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28 novembre 2014 | SKY TG 24 | reportage
Cristiani perseguitati
La storia dimenticata dei profughi cristiani in Iraq.

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21 giugno 2016 | Caffè di Rai 1 | reportage
Profughi dimenticati
Sulle macerie della guerra in Iraq, grazie al Rotary, abbiamo raccontato il dramma dei profughi dimenticati. Siamo stati gli occhi della guerra lungo il fronte dove scappano i rifugiati dall'offensiva su Mosul, la capitale del Califfato. Siamo andati nei campi dove i cristiani in fuga vivono in condizioni miserevoli. Siamo stati sotto le tende dei siriani attirati dai trafficanti per partire verso l’Europa. Abbiamo raccolto le testimonianze dei rifugiati yazidi massacrati dalle bandiere nere. Con le loro donne schiave come Lamja saltata su una mina per fuggire allo Stato islamico. Drammi veri provocati dalla tragedia della guerra.Storie terribili, che non possiamo dimenticare e che abbimo presentato 7 giugno a Cremona.

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14 giugno 2014 | Radio24 | intervento
Iraq
L'avanzata del Califfato
Il califfato con Baghdad capitale, Corano e moschetto, mani amputate ai ladri, nemici crocefissi, tasse islamiche, donne chiuse in casa ed Occidente nel mirino con l’obiettivo di governare il mondo in nome di Allah. Questo è lo “Stato islamico dell’Iraq e della Siria” (Isis), che sta conquistando città dopo città rischiando di far esplodere il Medio Oriente.

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