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16 dicembre 2017 - Il Fatto - Italia - Il Giornale
Un “ninja” addestrato militarmente
Ivan, Igor, il russo, Rambo, ninja, nomi falsi e di battaglia si sprecano nella leggenda criminale di Norbert Feher, detto Ezechiele. Il «lupo» trasformista, che ha terrorizzato le campagne fra Bologna e Ferrara, super-ricercato da 8 mesi, con 50mila euro di taglia sulla testa, finalmente catturato in Spagna. Il suo passato è ancora avvolto nel mistero a parte la certezza che sia originario di Subotica, una mesta cittadina serba vicina al confine con l\'Ungheria. Classe 1976, si sarebbe fatto le ossa come soldato dell\'Armata rossa combattendo addirittura in Cecenia secondo il romanzo criminale che si è cucito addosso. Non si capisce bene come, dato che la Russia e pure l\'ex repubblica sovietica dell\'Uzbekistan giurano che non sia mai stato un loro cittadino. La polizia serba, al contrario, ricercava per stupro e violenze proprio Norbert Feher, ma il criminale dai mille volti era riuscito a farsi passare e condannare in Italia a 5 anni e 8 mesi di carcere come Igor Vaclavic. Da qualche parte deve avere imparato a maneggiare le armi con destrezza e in maniera spietata. Troppo giovane per il carnaio bosniaco potrebbe essersi fatto le ossa in Kosovo, dove molti serbi di Subotica arruolati nei resti dell\'esercito jugoslavo o nei gruppi paramilitari si sono sporcati le mani di sangue durante la guerra con la Nato del 1999.
Nel 2005 si materializza in Italia dopo la fuga dalla Serbia e inizia a coltivare la sua leggenda criminale. Le prime razzie le mette a segno vestito di nero con un coltellaccio alla Rambo legato alla gamba. Contro le malcapitate vittime punta arco e frecce. I contadini del Polesine lo battezzano subito il «ninja». Poi passa al casco di motociclista e l\'accetta, ma dimostra di conoscere bene le tattiche di combattimento e mimetizzazione di stampo militare. Non solo: è un vero camaleonte che facendosi crescere la barba, tagliandosi i capelli, in tuta o impeccabile con una valigetta 24 ore riesce a cambiare aspetto e identità. A tal punto che quando lo prendono la prima volta si spaccia per Igor il russo e convince il cappellano del carcere della sua falsa redenzione. Dietro le sbarre fa il bravo, ma continua a mantenersi in forma fisica con flessioni ogni mattina come un soldato. Si fa chiamare Ezechiele, nome del «lupo» dei fumetti ed in tv ama i cartoni sostenendo che da piccolo gli erano proibiti dal padre. Vero o falso che sia riesce a non farsi espellere, grazie alla falsa identità ed una volta uscito di galera torna a seminare il terrore con rapine e omicidi. Di nuovo utilizza tattiche da combattimento per sfuggire a un migliaio di uomini delle forze dell\'ordine compresi i carabinieri paracadutisti del reggimento Tuscania, che sono veterani dei fronti più caldi delle nostri missioni all\'estero. La leggenda vuole che sia rimasto per ore nell\'acqua paludosa respirando con una canna di bambù sfuggendo ai cani molecolari lanciati sulle sue tracce. Prima di farsi catturare in Spagna ha ammazzato come un lupo scovato nella sua tana.
[continua]

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29 dicembre 2010 | | reportage
Gli occhi della guerra a Trieste
Dopo aver portato la mostra su 25 anni di reportage di guerra in tutta Italia, finalmente il 29 dicembre è stata inaugurata a Trieste, presso la sala espositiva della Parrocchia di Santa Maria Maggiore, via del Collegio 6. Gli occhi della guerra sono dedicati ad Almerigo Grilz e a tutti i giornalisti caduti sul fronte dell'informazione. La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 10 al 20 gennaio. L'evento è stato organizzato dal Circolo universitario Hobbit con la sponsorizzazione della Regione.

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05 ottobre 2010 | La vita in diretta - Raiuno | reportage
Islam, matrimoni forzati e padri assassini
Nosheen, la ragazza pachi­stana, in coma dopo le spranga­te del fratello, non voleva spo­sarsi con un cugino in Pakistan. Il matrimonio forzato era stato imposto dal padre, che ha ucci­so a colpi di mattone la madre della giovane di 20 anni schiera­ta a fianco della figlia. Se Noshe­e­n avesse chinato la testa il mari­to, scelto nella cerchia familia­re, avrebbe ottenuto il via libera per emigrare legalmente in Ita­lia. La piaga dei matrimoni com­binati nasconde anche questo. E altro: tranelli per rimandare nella patria d’origine le adole­scenti dove le nozze sono già pronte a loro insaputa; e il busi­ness della dote con spose che vengono quantificate in oro o migliaia di euro. Non capita solo nelle comuni­tà musulmane come quelle pa­chistana, marocchina o egizia­na, ma pure per gli indiani e i rom, che sono un mondo a par­te.

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05 febbraio 2015 | Porta a Porta | reportage
IN RICORDO DELLE FOIBE E L'ESODO LA PUNTATA DI PORTA A PORTA


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20 giugno 2017 | WDR | intervento
Italia
Più cittadini italiani con lo ius soli
Estendere la cittadinanza italiana ai bambini figli di stranieri? È la proposta di legge in discussione in Senato in questi giorni. Abbiamo sentito favorevoli e contrari.

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