image
Scenari Italia
27 settembre 2018 - Interni - Italia - Panorama
Stop ai perseguitati che tornano in vacanza nei paesi che li perseguitano

Il rifugiato afghano minacciato di morte dai tagliagole jihadisti, che torna tranquillamente in patria a visitare i parenti. I pachistani perseguitati per motivi religiosi, inclinazioni sessuali o dallo «zio» cattivo e capo clan, che poi trascorrono le vacanze in patria. Gli eritrei, in teoria fuggiti dalla dittatura, che non si perdono le feste nazionali a casa loro. Non solo in Italia, il fenomeno dei profughi «vacanzieri» è la presa in giro scaturita dall’abuso del diritto all’asilo e della protezione internazionale. Il Viminale, solo nell’ultimo anno, ha registrato circa 1.400 casi del genere. Una beffa stroncata dall’articolo 8 del decreto legge sull’immigrazione e la sicurezza approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri il 24 settembre. Al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è bastato aggiungere due righe a una norma del 2007 per far decadere la protezione al profugo vacanziero che torna a casa. Il Viminale «ha registrato un incremento dei casi di rientro per periodi significativi di titolari di protezione internazionale». Per intenderci non tre giorni per un funerale di un parente stretto. «Dal settembre 2017 si tratta di circa 1.400 casi, soprattutto tra afghani e pachistani» fanno sapere dal ministero dell’Interno. Una fonte di Panorama in prima linea sul fronte dell’immigrazione spiega che «esistono situazione imbarazzanti. Soprattutto fra i pachistani che arrivano in Italia e si dichiarano perseguitati. Una volta ottenuto il permesso di soggiorno di sei mesi, rinnovabile, spesso tornano in Pakistan e poi rientrano tranquillamente in Italia in attesa della decisione della Commissione sulla protezione internazionale». 

Il nuovo decreto ha sancito che «il rientro nel Paese di origine è indice, salvo la valutazione del caso concreto, della volontà del rifugiato di ristabilirsi in tale Paese o del mutamento delle circostanze che hanno determinato il riconoscimento della protezione sussidiaria».  

Le città più interessate dal fenomeno dei profughi «vacanzieri» sono Milano, Roma, e Napoli, ma il problema ha una dimensione europea. In luglio il vicepremier Salvini ha sollevato la questione al vertice in Innsbruck spiegando che «se ti do protezione in Italia perché scappi dalla fame, dalla guerra, dalla pestilenza e dalla carestia è strana cosa che poi torni nel Paese da cui saresti in teoria fuggito. Ci stai qualche mese e te ne ritorni bellamente in Italia». Il Belgio è uno dei Paesi europei dove la beffa è più sentita. La Commissione europea ha attivato un tavolo di discussione, «refu-return», che riguarda anche i profughi vacanzieri. Tre anni fa era stata per prima la Svizzera a denunciare lo scandalo dei rifugiati eritrei che tornavano a casa per le feste nazionali. Un anno dopo la Germania si è resa conto, grazie a un’inchiesta giornalistica, dei rientri sospetti in Libano, Siria e Afghanistan di chi aveva ottenuto protezione per le presunte minacce subite nei rispettivi Paesi di origine. 


video
10 giugno 2008 | TG3 regionale | reportage
Gli occhi della guerra.... a Bolzano /1
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non dimentica i vecchi amici scomparsi. Il 10 giugno ha visitato a Bolzano la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” dedicata ad Almerigo Grilz. La mostra è stata organizzata dal 4° Reggimento alpini paracadutisti. Gli ho illustrato le immagini forti raccolte in 25 anni di reportage assieme ad Almerigo e Gian Micalessin. La Russa ha ricordato quando "sono andato a prendere Fausto e Almerigo al ritorno da uno dei primi reportage con la mia vecchia 500 in stazione a Milano. Poco dopo li hanno ricoverati tutti e due per qualche malattia". Era il 1983, il primo reportage in Afghanistan e avevamo beccato l'epatite mangiando la misera sbobba dei mujaheddin, che combattevano contro le truppe sovietiche.

play
14 marzo 2015 | Tgr Friuli-Venezia Giulia | reportage
Buongiorno regione
THE WAR AS I SAW IT - L'evento organizzato dal Club Atlantico giovanile del Friuli-Venezia Giulia e da Sconfinare si svolgerà nell’arco dell’intera giornata del 10 marzo 2015 e si articolerà in due fasi distinte: MATTINA (3 ore circa) ore 9.30 Conferenza sul tema del giornalismo di guerra Il panel affronterà il tema del giornalismo di guerra, raccontato e analizzato da chi l’ha vissuto in prima persona. Per questo motivo sono stati invitati come relatori professionisti del settore con ampia esperienza in conflitti e situazioni di crisi, come Gianandrea Gaiani (Direttore responsabile di Analisi Difesa, collaboratore di diverse testate nazionali), Fausto Biloslavo (inviato per Il Giornale in numerosi conflitti, in particolare in Medio Oriente), Elisabetta Burba (firma di Panorama), Gabriella Simoni (inviata Mediaset in numerosi teatri di conflitto, specialmente in Medio Oriente), Giampaolo Cadalanu (giornalista affermato, si occupa di politica estera per La Repubblica). Le relazioni saranno moderate dal professor Georg Meyr, coordinatore del corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università di Trieste. POMERIGGIO (3 ore circa) ore 14.30 Due workshop sul tema del giornalismo di guerra: 1. “Il reporter sul campo vs l’analista da casa: strumenti utili e accorgimenti pratici” - G. Gaiani, G. Cadalanu, E. Burba, F. Biloslavo 2. “Il freelance, l'inviato e l'addetto stampa in aree di crisi: tre figure a confronto” G. Simoni, G. Cuscunà, cap. B. Liotti

play
12 maggio 2020 | Tg5 | reportage
L'infermiera sopravvissuta al virus
L’infermiera ha contratto il virus da un paziente anziano nell’ospedale Maggiore di Trieste A casa non riusciva più a respirare ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale Il figlio, soldato della Nato, era rimasto bloccato sul fronte baltico dall’emergenza virus con l’appartamento pieno di medicine l’incubo del contagio non l’abbandonerà mai Due mesi dopo il contagio Svetlana è negativa al virus ma ancora debole e chiusa in casa

play
[altri video]
radio

06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra

play

15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio

play

[altri collegamenti radio]




fotografie







[altre foto]