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Articolo
20 ottobre 2018 - Prima - Italia - Il Giornale |
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Se Palazzo Chigi censura le armi |
La presidenza del Consiglio ha bocciato il video ufficiale del 4 novembre perché troppo combat, come se per difendere la Patria o intervenire nei conflitti bastassero le crocerossine e le cerbottane. Lo spot voluto dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, una volta tanto rendeva onore ai nostri militari. Il 4 novembre non è solo la giornata dell\\\'unità nazionale e la festa delle Forze armate, ma anche la giornata per ricordare la vittoria della Grande guerra. E quest\\\'anno ha un significato ancora più importante essendo passati 100 anni da quando i soldati italiani si sacrificarono sul Piave. Da Palazzo Chigi è arrivata nei giorni scorsi l\\\'incredibile bocciatura allo spot ufficiale. Il video «evidenzia in modo marcato il ruolo delle forze armate, l\\\'eroismo e la solitudine del militare» e per questo non va bene. In pratica non si vuole uscire dallo stereotipo del «portiamo le caramelle ai bambini» in stile Ong o di poliziotti in mimetica per Strade sicure. Si punta il dito contro il video «incentrato sul testo di una poesia dedicata ad un veterano del Vietnam» come se fosse una colpa. Le immagini troppo operative fanno paura anche se per mantenere la pace bisogna spesso tirare il grilletto. L\\\'aspetto paradossale è che lo spot era stato realizzato dal precedente governo, ma il ministro della Difesa Roberta Pinotti, pure lei intimorita, lo ha lasciato in un cassetto. Poi è stato rieditato in alcune parti per valorizzare i nostri militari. Fonti della Difesa spiegano a il Giornale «che una lettera di risposta sottolinea il carattere non guerrafondaio del video basato su immagini tratte da momenti addestrativi ed esercitazioni. E si chiede di rivalutare la decisione per la messa in onda dello spot». Al momento il primo filmato per lanciare la campagna del 4 novembre è «un simpatico video» postato sulla pagina Facebook del ministro della Difesa. Sinceramente disarmante. Non si scorge una sola arma, come se le Forze armate fossero un allegro gruppo di boy scout che aiuta il prossimo. Tre simpaticoni e un\\\'edicolante ringraziano i militari per le missioni all\\\'estero anche se non si vede neppure uno dei nostri in Afghanistan dove abbiamo sputato sangue e sudore per anni. La sfilza di divise che si susseguono con frasi un po\\\' fatte assomiglia ad una sorta di Protezione civile rafforzata piuttosto che alle Forze armate. Meglio che il ministro lasci perdere i «simpatici video» e si concentri sulla battaglia a favore dello spot combat che avrebbe dovuto ridare l\\\'orgoglio alle nostre Forze armate cento anni dopo la Grande guerra. Fausto Biloslavo |
[continua] |
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10 giugno 2008 | TG3 regionale | reportage
Gli occhi della guerra.... a Bolzano /1
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non dimentica i vecchi amici scomparsi. Il 10 giugno ha visitato a Bolzano la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” dedicata ad Almerigo Grilz. La mostra è stata organizzata dal 4° Reggimento alpini paracadutisti. Gli ho illustrato le immagini forti raccolte in 25 anni di reportage assieme ad Almerigo e Gian Micalessin. La Russa ha ricordato quando "sono andato a prendere Fausto e Almerigo al ritorno da uno dei primi reportage con la mia vecchia 500 in stazione a Milano. Poco dopo li hanno ricoverati tutti e due per qualche malattia". Era il 1983, il primo reportage in Afghanistan e avevamo beccato l'epatite mangiando la misera sbobba dei mujaheddin, che combattevano contro le truppe sovietiche.
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07 aprile 2020 | Tg5 | reportage
Parla il sopravvissuto al virus
Fausto Biloslavo
TRIESTE - Il sopravvissuto sta sbucciando un’arancia seduto sul letto di ospedale, come se non fosse rispuntato da poco dall’anticamera dell’inferno. Maglietta grigia, speranza dipinta negli occhi, Giovanni Ziliani è stato dimesso mercoledì, per tornare a casa. Quarantadue anni, atleta e istruttore di arti marziali ai bambini, il 10 marzo ha iniziato a stare male nella sua città, Cremona. Cinque giorni dopo è finito in terapia intensiva. Dalla Lombardia l’hanno trasferito a Trieste, dove un tubo in gola gli pompava aria nei polmoni devastati dall’infezione. Dopo 17 giorni di calvario è tornato a vivere, non più contagioso.
Cosa ricorda di questa discesa all’inferno?
“Non volevo dormire perchè avevo paura di smettere di respirare. Ricordo il tubo in gola, come dovevo convivere con il dolore, gli sforzi di vomito ogni volta che cercavo di deglutire. E gli occhi arrossati che bruciavano. Quando mi sono svegliato, ancora intubato, ero spaventato, disorientato. La sensazione è di impotenza sul proprio corpo. Ti rendi conto che dipendi da fili, tubi, macchine. E che la cosa più naturale del mondo, respirare, non lo è più”.
Dove ha trovato la forza?
“Mi sono aggrappato alla famiglia, ai valori veri. Al ricordo di mia moglie, in cinta da otto mesi e di nostra figlia di 7 anni. Ti aggrappi a quello che conta nella vita. E poi c’erano gli angeli in tuta bianca che mi hanno fatto rinascere”.
Gli operatori sanitari dell’ospedale?
“Sì, medici ed infermieri che ti aiutano e confortano in ogni modo. Volevo comunicare, ma non ci riuscivo perchè avevo un tubo in gola. Hanno provato a farmi scrivere, ma ero talmente debole che non ero in grado. Allora mi hanno portato un foglio plastificato con l’alfabeto e digitavo le lettere per comporre le parole”.
Il momento che non dimenticherà mai?
“Quando mi hanno estubato. E’ stata una festa. E quando ero in grado di parlare la prima cosa che hanno fatto è una chiamata in viva voce con mia moglie. Dopo tanti giorni fra la vita e la morte è stato un momento bellissimo”.
Come ha recuperato le forze?
“Sono stato svezzato come si fa con i vitellini. Dopo tanto tempo con il sondino per l’alimentazione mi hanno somministrato in bocca del tè caldo con una piccola siringa. Non ero solo un paziente che dovevano curare. Mi sono sentito accudito”.
Come è stato infettato?
“Abbiamo preso il virus da papà, che purtroppo non ce l’ha fatta. Mio fratello è intubato a Varese non ancora fuori pericolo”.
E la sua famiglia?
“Moglie e figlia di 7 anni per fortuna sono negative. La mia signora è in attesa di Gabriele che nascerà fra un mese. Ed io sono rinato a Trieste”.
Ha pensato di non farcela?
“Ero stanco di stare male con la febbre sempre a 39,6. Speravo di addormentarmi in terapia intensiva e di risvegliarmi guarito. Non è andata proprio in questo modo, ma è finita così: una vittoria per tutti”.
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26 settembre 2012 | Uno Mattina | reportage
I lati oscuri (e assurdi) delle adozioni
Con mia moglie, prima di affrontare l’odissea dell’adozione, ci chiedevamo come mai gran parte delle coppie che sentono questa spinta d’amore andavano a cercare bambini all’estero e non in Italia. Dopo quattro anni di esperienza sulla nostra pelle siamo arrivati ad una prima, parziale e triste risposta. La burocratica e farraginosa gestione delle adozioni nazionali, grazie a leggi e cavilli da azzeccagarbugli, non aiutano le coppie che vogliono accogliere un bimbo abbandonato in casa propria, ma le ostacolano.
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06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento |
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra
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15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento |
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale
Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio
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