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Articolo
13 marzo 2021 - Prima - Italia - Il Giornale |
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La macelleria in trincea Eroi e vittime sacrificali: si moriva da innocenti |
«Un\\\'esplosione fortissima ha fatto saltare in aria il ponte alle nostre spalle con i soldati che ancora lo attraversavano marciando sfiniti. Ho visto teste, gambe, braccia volare per aria. Ero solo una bambina» raccontava sempre nonna Maria, che aveva vissuto la rotta di Caporetto. Sul Piave, civili e militari italiani in rotta, cercavano di passare il fiume incalzati dagli austriaci, che avevano sfondato grazie a giovani ufficiali come l\\\'allora tenente Erwin Rommel. L\\\'ultimo ponte sul Piave, secondo la nonna, era stato fatto saltare dagli italiani con i nostri soldati sopra. Un tassello dell\\\'immane massacro della prima guerra mondiale. Furiosi e inutili assalti alla baionetta, fuoco di macelleria con i cannoni, lanciafiamme e gas, ma anche corpo a corpo nell\\\'ultima trincea con gli italiani a corto di munizioni che usano pure i sassi contro il nemico. Testimonianze e racconti terribili di soldati contadini, analfabeti e giovani borghesi o nobili al loro comando, che sapevano di andare incontro alla morte. «Quella sera l\\\'Ortigara era tutta in fiamme: i soldati erano confusi in una mischia furiosa e una terribile tempesta di ferro e fuoco» scrive Cesare Ermanno Bertini della furiosa battaglia del 25 giugno 1917. «A stento potemmo praticare i camminamenti passando sui corpi dei morti dei feriti e gli agonizzanti - racconta - le granate scoppiavano ogni dove e col loro fragore assordante ci facevano impazzire per il terrore!». Nel libro di memorie Un anno sull\\\'Altipiano di Emilio Lussu sono terribili i racconti degli assalti alla baionetta con le prime file di uomini, che si lanciavano fuori dalle trincee falciati immediatamente. Per non parlare di un assalto disperato degli italiani che raggiungono, dopo un alto tributo di sangue, il caposaldo nemico. Si scatena il corpo a corpo a colpi di pugnale e di vanghe per scavare le trincee. A distanza così ravvicinata e con poche munizioni si combatte a morsi, urlando e tirandosi addosso le pietre del Carso. Sull\\\'Ortigara «ad un tratto i sacchetti di terra sbranati dalle pallottole franano e noi si resta quasi allo scoperto. Ci sentiamo fischiare i proiettili sopra la testa». Giuseppe Bianchi, però, è un miracolato: «Una pallottola mi colpisce in pieno petto ma, forata una gibernetta, va a conficcarsi nei miei caricatori senza farli scoppiare ed io resto miracolosamente illeso». La vera macelleria inizia con il fuoco di sbarramento dei pezzi d\\\'artiglieria. Per un\\\'offensiva tirano assieme anche un migliaio di bocche da fuoco di vario calibro. La notte diventa giorno e il bombardamento può durare giorni interi trasformando la vita in inferno. Interi reparti vengono spazzati via e dopo la mattanza si raccolgono i brandelli di carne appiccicati a quello che resta di trincee e rifugi. Le ferite delle schegge incandescenti sono orribili. «Ricordo sempre un povero fante che giunse senza un braccio e mostrava il moncherino sanguinante» racconta un soldato sulla linea di Lavarone. I barellieri, che non sparano un colpo, rischiano più degli altri e negli ospedali da campo si amputano gambe e braccia senza anestesia. Un vero inferno, che addirittura peggiora, quando si lanciano i gas e i soldati, che respirano a fatica, vengono finiti a colpi di mazza dal nemico che avanza nel girone dantesco. I lanciafiamme sono l\\\'incubo delle trincee e quando uno dei «rosticceri», come sono chiamati in gergo, viene catturato lo bruciano vivo. Ufficiali d\\\'altri tempi vanno all\\\'assalto in alta uniforme con la sciabola sguainata al grido «Avanti Savoia!» e generali senza pietà lanciano al massacro migliaia di uomini in un solo, spesso inutile, assalto. |
[continua] |
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21 settembre 2012 | La Vita in Diretta | reportage
Islam in Italia e non solo. Preconcetti, paure e pericoli
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26 settembre 2012 | Uno Mattina | reportage
I lati oscuri (e assurdi) delle adozioni
Con mia moglie, prima di affrontare l’odissea dell’adozione, ci chiedevamo come mai gran parte delle coppie che sentono questa spinta d’amore andavano a cercare bambini all’estero e non in Italia. Dopo quattro anni di esperienza sulla nostra pelle siamo arrivati ad una prima, parziale e triste risposta. La burocratica e farraginosa gestione delle adozioni nazionali, grazie a leggi e cavilli da azzeccagarbugli, non aiutano le coppie che vogliono accogliere un bimbo abbandonato in casa propria, ma le ostacolano.
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04 luglio 2012 | Telefriuli | reportage
Conosciamoci
Giornalismo di guerra e altro.
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03 gennaio 2011 | Radio Capodistria - Storie di bipedi | intervento |
Italia
Gli occhi della guerra
Le orbite rossastre di un bambino soldato, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage di prima linea.
Dopo l’esposizione in una dozzina di città la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” è stata inaugurata a Trieste. Una collezione di immagini forti scattate in 25 anni di reportage da Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Almerigo Grilz, ucciso il 19 maggio 1987 in Mozambico, mentre filmava uno scontro a fuoco. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, è organizzata dall’associazione Hobbit e finanziata dalla regione Friuli-Venezia Giulia. L’esposizione è dedicata a Grilz e a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Il prossimo marzo verrà ospitata a Bruxelles presso il parlamento europeo.Della storia dell'Albatross press agency,della mostra e del libro fotografico Gli occhi della guerra ne parlo a Radio Capodistria con Andro Merkù.
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15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento |
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale
Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio
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27 gennaio 2020 | Radio 1 Italia sotto inchiesta | intervento |
Italia
Esercito e siti ebraici
Fausto Biloslavo
I nostri soldati rispettano la giornata della Memoria dell’Olocausto non solo il 27 gennaio, ma tutto l’anno. L’esercito, con l’operazione Strade sicure, schiera 24 ore al giorno ben 700 uomini in difesa di 58 siti ebraici sul territorio nazionale. Tutti obiettivi sensibili per possibile attentati oppure oltraggi anti semiti.
“Per ora non è mai accaduto nulla anche grazie alla presenza dei militari, che serve da deterrenza e non solo. Il senso di sicurezza ha evitato episodi di odio e minacce ripetute come in Francia, che rischiano di provocare un esodo della comunità ebraica” spiega una fonte militare de il Giornale.
I soldati, che si sono fatti le ossa all’estero, sorvegliano, quasi sempre con presidi fissi, 32 sinagoghe o tempi ebraici, 9 scuole, 4 musei e altri 13 siti distribuiti in tutta Italia, ma soprattutto al nord e al centro. La città con il più alto numero di obiettivi sensibili, il 41%, è Milano. Non a caso il comandante del raggruppamento di Strade sicure, come in altre città, è ufficialmente invitato alle celebrazioni del 27 gennaio, giorno della Memoria.
Lo scorso anno, in occasione dell’anniversario della nascita dello Stato di Israele, il rappresentante della comunità ebraica di Livorno, Vittorio Mosseri, ha consegnato una targa al comandante dei paracadustisti. “Alla brigata Folgore con stima e gratitudine per il servizio di sicurezza prestato nell’ambito dell’operazione Strade sicure contribuendo con attenzione e professionalità al sereno svolgimento delle attività della nostro comunità” il testo inciso sulla targa.
In questi tempi di spauracchi anti semiti l’esercito difende i siti ebraici in Italia con un numero di uomini praticamente equivalente a quello dispiegato in Afghanistan nel fortino di Herat. Grazie ad un’esperienza acquisita all’estero nella protezione delle minoranze religiose, come l’antico monastero serbo ortodosso di Decani in Kosovo.
“In ogni città dove è presente la comunità ebraica esiste un responsabile della sicurezza, un professionista che collabora con le forze dell’ordine ed i militari per coordinare al meglio la vigilanza” spiega la fonte del Giornale. Una specie di “assessore” alla sicurezza, che organizza anche il sistema di sorveglianza elettronica con telecamere e sistemi anti intrusione di avanguardia su ogni sito. Non solo: se in zona appare un simbolo o una scritta anti semita, soprattuto in arabo, viene subito segnalata, fotografata, analizzata e tradotta. “I livelli di allerta talvolta si innalzano in base alla situazione internazionale” osserva la fonte militare. L’ultimo allarme ha riguardato i venti di guerra fra Iran e Stati Uniti in seguito all’eliminazione del generale Qassem Soleimani.
Roma è la seconda città per siti ebraici presidiati dai militari compresi asili, scuole e oratori. Le sinagoghe sono sorvegliate pure a Napoli, Verona, Trieste e quando necessario vengono disposte le barriere di cemento per evitare attacchi con mezzi minati o utilizzati come arieti. A Venezia i soldati garantiscono la sicurezza dello storico ghetto. A Livorno e in altre città sono controllati anche i cimiteri ebraici. Una residenza per anziani legata alla comunità è pure nella lista dei siti protetti a Milano. Ed i militari di Strade sicure nel capoluogo lombardo non perdono d’occhio il memoriale della Shoah, lo sterminio degli ebrei voluto da Hitler.
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03 giugno 2019 | Radio Scarp | intervento |
Italia
Professione Reporter di Guerra
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20 giugno 2017 | WDR | intervento |
Italia
Più cittadini italiani con lo ius soli
Estendere la cittadinanza italiana ai bambini figli di stranieri? È la proposta di legge in discussione in Senato in questi giorni. Abbiamo sentito favorevoli e contrari.
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