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Esclusivo
31 luglio 2021 - Attualità - Afghanistan - Il Giornale |
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| Le mani dei talebani su Herat “Ci stanno ammazzando tutti” |
Herat è sotto attacco da giorni e la grande città dell\'Afghanistan occidentale rischia di cadere nella mani dei talebani. Gli insorti combattono a 300-500 metri dall\'aeroporto e dalla grande base di Camp Arena, difesa dall\'esercito afghano, per oltre 15 anni quartier generale del contingente italiano. «La battaglia da stamattina (ieri per chi legge, nda) è furiosa. Se occupano la città e mi trovano sono morto» dichiara, affranto Mohammed Alì Safdari, il «portavoce» degli ex interpreti italiani in attesa dell\'evacuazione promessa da Roma. E se accadrà la colpa è anche nostra, in particolare delle lungaggini del Viminale e del ministero degli Esteri per il via libera alle liste di chi ha chiesto di venire messo in salvo. «L\'ambasciata a Kabul nemmeno risponde. E se arrivano i talebani non ci sarà più nessun interprete da salvare. Ci sgozzeranno tutti» sbotta chi ha lavorato per anni con noi. Nella zona di Herat sono una ventina gli interpreti e poi vanno aggiunti altri collaboratori afghani, già in lista per l\'evacuazione, con un volo dopo metà agosto, ma da Kabul. Potrebbe essere troppo tardi e troppo lontano. «Siamo tagliati fuori. Ci avete tradito» sono le frasi che ripetono gli afghani negli ultimi giorni e di sottofondo si sentono le raffiche di mitra. «I talebani hanno tagliato la strada per l\'aeroporto che parte dal centro. Sono arrivati alla rotatoria poco prima dello scalo. sentiamo le raffiche e gli scoppi dei razzi Rpg. Gli insorti si trovano a 300-500 metri dall\'aeroporto e dall\'ex base degli italiani» spiega Ahmad Zia Hidary, che accompagna due giornalisti tedeschi ad Herat. I tre sono protetti nella base del 555, un\'unità speciale dell\'esercito afghano, che nel pomeriggio di ieri ha ripreso l\'iniziativa riconquistando il ponte Pasthoon preso dai talebani alle porte di Herat. Gli insorti hanno attaccato anche gli uffici dell\'Onu e issato la bandiera bianca di guerra sul distretto Goazara, cruciale per la battaglia dell\'aeroporto, ma poi sono stati ricacciati indietro. Ad Herat sarebbe già arrivato il ministro della Difesa, Bismillah Khan, per evitare il tracollo e sono stati annunciati rinforzi. «Si teme che stia arrivando una colonna di talebani da sud. Se così fosse Herat è in serio pericolo» racconta Zia. Gli elicotteri afghani hanno martellato il campo di battaglia e un velivolo spia americano sorvolava l\'area per individuare gli obiettivi. Si attendono pesanti raid aerei Usa. Da Kabul si punta il dito contro il confinante Iran, che starebbe finanziando e aizzando gli insorti per prendere Herat. Altre tre importanti città sono sotto attacco: Kandahar, «capitale spirituale» dei talebani ancora più a sud e Lashkar Gah, sempre nella provincia di Helmand. A Talaqan, capoluogo nel nord della provincia di Taqar, gli assalti sono stati respinti dopo aspri combattimenti. L\'ambasciata afghana a Roma ha denunciato «le atrocità e le pratiche brutali commesse dai talebani nelle aree dove hanno preso il controllo». Foto e filmati mostrano esecuzioni di prigionieri. Uno scatto fa vedere il cadavere di un afghano appeso ad un palo come monito. In un video un gruppo di soldati che si arrende al posto di confine di Spin Boldak, con la promessa di aver salva la vita, viene falciato a raffiche di mitra. In altri video donne sotto il burqa sono brutalmente frustrate per punizione. I talebani bollano le accuse come propaganda e fake news, ma l\'ambasciata afghana ribadisce che nei distretti occupati (oltre la metà del paese) «hanno arbitrariamente ucciso dei civili. Il loro comportamento non è cambiato dagli anni novanta. Vogliono il ritorno dell\'Emirato duro e puro». |
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02 novembre 2012 | Tg5 | reportage
Messa in prima linea per l'ultimo caduto
Tiziano Chierotti ucciso in combattimento a Bakwa il 25 ottobre viene ricordato con una toccante cerimonia nella mensa da campo di base Lavaredo.
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17 novembre 2001 | Studio Aperto - Italia 1 | reportage
Kabul vuole tornare alla normalità
Kabul vuole tornare alla normalità
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06 settembre 2021 | Quarta Repubblica Rete 4 | reportage
La vera guerra degli italiani
La guerra di pace degli italiani in Afghanistan, che non vi hanno mai fatto vedere perché era meglio dire che portavamo caramelle ai bambini. Tutti filmati combat girati dai nostri soldati in 20 anni di missione che è finita con una Caporetto
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14 novembre 2001 | Radio 24 | reportage |
Afghanistan
Kabul liberata il giorno dopo
Torna a splendere il sole sulla capitale afghana. Gli esuli cacciati dai talebani rientrano nelle loro case.
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14 agosto 2008 | Radio24 | reportage |
Afghanistan
Taccuino di guerra - "Sono il sergente Joseph Buonpastore..."
Afghanistan,un'estate in trincea. In prima linea con i marines
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11 agosto 2009 | Radio24 | reportage |
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/ A caccia dei razzi talebani
A caccia di mortai e razzi talebani che colpivano Tobruk, la base più avanzata dei paracadutisti italiani nella famigerata provincia di Farah. E’ questa la missione del 2° plotone Jolly guidato dal maresciallo Cristiano Nicolini, 35 anni, di Ancona. Si esce di notte con i visori notturni montati sull’elmetto che fanno sembrare il paesaggio afghano ancora più lunare di quello che è, con una tinta verdognola. Si va verso Shewan la roccaforte dei talebani, dove gli inosrti hanno scavato tunnel e cunicoli che collegano le case, le postazioni trincerate e spuntano a 300 metri dall’abitato in campo aperto. Come i vietcong. Un reticolo mortale per i parà che da queste parti hanno combattuto battaglie durissime. “Negli ultimi due mesi le trappole esplosive e le imbosctae sono aumentate fortmente, in vista delle elezioni” spiega il maresciallo Nicolini.
Per il voto del 20 agosto che eleggerà il nuovo presidente afghano sono previsti 1089 seggi elettorali nel settore ovest del paese controllato dagli italiani. Almeno il 15% è a rischio. I seggi vengono ricavati in scuole e moschee ed i parà li hanno ispezionati tutti nell’ostica provincia di Farah. In alcuni casi neppure esistevano, in un villaggio gli afghani non avevano idea che ci fossero le elezioni e da altre parti non hanno trovato anima disposta a parlare del voto. La maggioranza dei seggi, però, sarà aperta con l’aiuto della Folgore.
Fausto Biloslavo da base Tobruk, Afghanistan occidentale
per Radio 24 Il Sole 24 ore
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14 novembre 2001 | Radio 24 | reportage |
Afghanistan
Kabul ed il ritorno degli esuli
Torna a casa sua, nella capitale afghana, Mir Dad Panshiri, un esule anti talebano. Lo avevo conosciuto nel 1988 in carcere a Kabul, quando fui catturato dalle truppe filo sovietiche dopo un lungo reportage con i mujaheddin.
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19 aprile 2010 | SBS Australia | intervento |
Afghanistan
Liberati i tre operatori di Emergency
Svolta nella ultime ore dopo una settimana di passione.
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