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Articolo
02 agosto 2021 - Attualità - Afghanistan - Il Giornale |
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| I talebani stringono d'assedio 17 città su 34 Gli ospedali al collasso: troppi morti e feriti |
Il colonnello Abdul Hamid Hamidi è seduto a terra a gambe incrociate, impolverato e disarmato. I talebani lo hanno appena catturato e nel video che stanno facendo girare si sentono le raffiche di mitra dei combattimenti nei dintorni. Gli uomini della sua scorta sono inginocchiati, nella polvere, con le mani legate dietro la schiena. Hamidi era il comandante della prima brigata dell\'esercito afghano ad Herat, il capoluogo provinciale da dove il contingente italiano si è ritirato un mese fa. I talebani lo hanno brutalmente giustiziato e sabato si sono svolti i funerali militari nella terza città del paese sotto attacco dalla scorsa settimana. Gli estremisti islamici stanno intensificando l\'offensiva stringendo la morsa anche attorno a Lashkar Gah, capoluogo della provincia di Helmand, che rischia di cadere e Kandahar, la «capitale» spirituale dei seguaci di mullah Omar nel sud del paese. «Sono arrivati rinforzi da Kabul, ma i talebani stanno penetrando in città da tre direzioni soprattutto il distretto 7 e 10. Chi ha lavorato, come me con il contingente italiano, è condannato a morte certa se conquisteranno Herat» racconta al Giornale via whatsapp uno dei nostri interpreti, che abbiamo lasciato indietro. Almeno una ventina, che hanno chiesto da fine maggio di essere messi in salvo, sono bloccati nella zona di Herat assieme ad altri collaboratori afghani. L\'aeroporto è chiuso, ma ieri un aereo militare ha trasportato qualche centinaio di uomini dei corpi speciali giunti in rinforzo dalla capitale. «Ci sono scontri nei sobborghi meridionali e sudorientali - ha dichiarato il governatore Abdul Saboor Qani - Abbiamo fatto del nostro meglio per proteggere la popolazione, ma il nemico ha preso posizione nelle case private. Ci muoviamo con prudenza per evitare perdite tra i civili». I talebani minacciano 17 dei 34 capoluoghi provinciali afghani cercando di interrompere le vie di comunicazione e bloccare gli aeroporti. Tre razzi sono stati lanciati sullo scalo di Kandahar, seconda città del paese con 600mila abitanti interrompendo i voli civili. L\'offensiva dell\'ultima settimana si sta concentrando su Lashkar Gah, che potrebbe essere il primo capoluogo provinciale a cadere. Emergency gestisce uno storico ospedale in città. «Ci sono stati combattimenti molto pesanti. Abbiamo sentito bombardamenti per tutta la notte e al mattino, oltre al fuoco di armi, mitragliatrici, cecchini e artiglieria» ha raccontato Viktor Urosevic, il coordinatore medico. L\'ospedale ha rischiato il collasso per l\'arrivo di feriti e moribondi. Secondo i residenti la caduta della città, circondata dai talebani da quattro lati, è questione di ore o giorni. Solo il centro sarebbe ancora in mano ai governativi. |
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01 ottobre 2019 | Tg4 | reportage
I talebani alle porte di Kabul
GUERRA ALLE PORTE DI KABUL
A Maidan Shahr, cinquanta chilometri da Kabul, la guerra con i talebani è senza esclusione di colpi
L’artiglieria di fabbricazione russa dell’esercito afghano martella le postazioni dei talebani che controllano l’entroterra
Il comandante della quarta brigata spiega che è stata individuata una base del nemico, dushman
ed i suoi esploratori confermano via radio che l’obiettivo è stato centrato e distrutto
Non è semplice per gli occidentali arrivare a Maidan Shahr
Nel capoluogo provinciale la polizia ci porta subito in un’operazione notturna
Un avamposto governativo è sotto attacco e ha bisogno di fuoco di copertura
Il generale che comanda la polizia del Wardak sostiene con orgoglio che i suoi uomini hanno eliminato 540 talebani negli ultimi sette mesi
I numeri vanno presi con le pinze, ma anche l’esercito vuole farsi vedere attivo
Il comandate intercetta le comunicazioni radio del nemico
e ci scorta fino sulla prima linea appena a dieci chilometri da Maidan Shahr
I governativi controllano il capoluogo e a malapena l’autostrada numero 1
I blindati avanzano e pochi minuti dopo arrivano i primi colpi
Queste sono le immagini di un altro scontro il giorno prima
La provincia di Wardak è la porta d’ingresso di Kabul infestata dai talebani
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28 agosto 2008 | Studio Aperto | reportage
Afghanistan: italiani in guerra
Studio aperto, Tg1 e Tg2 hanno lanciato il nostro servizio esclusivo di Panorama sui soldati in guerra in Afghanistan. Le immagini che vedete non sono state girate da me o da Maki Galimberti che mi accompagnava come fotografo, come dicono nel servizio, bensì dagli stessi soldati italiani durate la battaglia di Bala Murghab.
Di seguito pubblico il testo che ho ricevuto dai coraggiosi cineoperatori con l'elmetto: "Nei giorni dell’assedio di Bala Murghab il 5,6,7 e 8 agosto, con i fucilieri della Brigata Friuli erano presenti anche quattro militari Toni T. , Francesco S. , Giuseppe N. , Giuseppe C. , tutti provenienti dal 28° Reggimento “Pavia” di istanza Pesaro. È stato proprio il C.le Mag.Sc. Francesco S. a girare le immagini che vedete con una telecamera di fortuna, in condizioni difficili e con grande rischio personale.Infatti tra i compiti assolti dal 28° Reggimento di Pesaro c’è proprio la raccolta di informazioni e documentazioni video sulle operazioni di prima linea".
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14 marzo 2007 | L'Infedele - La7 | reportage
Afghanistan, la guerra impossibile
Afghanistan, la guerra impossibile
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02 novembre 2009 | SBS Radio Italian Language Programme | intervento |
Afghanistan
La crisi elettorale
Dopo il boicottaggio del secondo turno di Abdulla Abdullah, il rivale tajiko del presidente pasthun Hamid Karzai
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16 luglio 2010 | R101 | intervento |
Afghanistan
Combattimento dei corpi speciali a Bala Murghab
Un’operazione dei corpi speciali italiani finita in un violento combattimento con i talebani, che hanno ferito tre militari, uno in maniera grave. A terra sono rimasti due Ranger, gli alpini paracadutisti del battaglione Monte Cervino di Bolzano ed un incursore dell’aereonautica.
Non si è trattato del solito agguato con una trappola esplosiva, ma di un combattimento vero e proprio nei pressi di Bala Murghab, il fronte nord del contingente italiano.
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23 agosto 2008 | Radio24 | intervento |
Afghanistan
Strage di civili
Afghanistan, un'estate in trincea.
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10 agosto 2009 | Radio24 | reportage |
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/ Base Tobruk
Visori notturni e musica a palla nei blindati Lince del convoglio diretto a base Tobruk, nella famigerata provincia di Farah. Il fortino più avanzato sul fronte sud dello schieramento italiano nell’Afghanistan occidentale. Il pericolo, anche di notte, sono le trappole esplosive piazzate lungo le poche strade asfaltate. Un piatto di pressione che attiva l’ordigno al passaggio del blindato o un radiocomando, anche un semplice telefonino, e salti in aria. I ragazzi della 6° compagnia Grifi confidano in San Michele, protettore dei paracadutisti e negli inibitori di segnale montati sui blindati. A dieci giorni dalle cruciali elezioni presidenziali del 20 agosto l’avamposto Tobruk è in prima linea per garantire la sicurezza del voto in una delle aree più pericolose dell’Afghansitan. Bala Baluk e Shewan, a pochi chilometri di distanza sono roccaforti dei talebani e dei combattenti stranieri della guerra santa internazionale. I seggi elettorali in quest’area dovrebbero essere un a trentina, ma non è ancora chiaro quanti saranno effettivamente aperti il giorno delle elezioni. “Verranno sicuramente ridotti per motivi di sicurezza – conferma il capitano Gianluca Simonelli comandante di base Tobruk – ma ci stiamo organizzando con l’esercito afghano e la polizia per garantire il diritto di voto anche nelle zone più calde. I talebani non la faranno da padroni”.
Fausto Biloslavo da base Tobruk, Afghanistan occidentale
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12 settembre 2002 | Radio 24 Nove in punto | reportage |
Afghanistan
Afghanistan un anno dopo/1
Un anno dopo l'11 settembre ed il crollo dei talebani comincia lo stillicidio di piccoli attacchi contro le forze della Nato. Osama Bin Laden, vivo o morte, è entrato nel mito della guerra santa
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