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02 settembre 2021 - Prima - Afghanistan - Il Giornale
Kandahar, parata della vittoria Pronto il governo dei talebani Akhunzada il leader supremo

Haibatullah Akhundzada sarà nominato supremo leader dell\\\'Emirato afghano, come «al Amirul Momineen» il capo di tutti i credenti, sullo stile di Alì Khamenei nell\\\'Iran sciita anche se i talebani sono sunniti. Erede di mullah Omar, fondatore del movimento, dovrebbe essere formalmente anche capo del governo, ma l\\\'esecutivo sarà di fatto guidato dal cofondatore dei talebani, mullah Abdul Ghani Baradar.
L\\\'annuncio della nomenklatura del nuovo Emirato potrebbe arrivare anche prima del prossimo venerdì di preghiera. E Akhundzada dovrebbe apparire in pubblico. A Kandahar, la capitale spirituale dei talebani, è andata in scena la parata della «vittoria» con centinaia di gipponi blindati americani sequestrati dagli studenti guerrieri. Sulle antenne dei mezzi sventolavano le bandiere bianche con i versetti in nero del Corano del nuovo Emirato. Un elicottero Black Hawk volteggiava in cielo. A Khowst, un\\\'altra città roccaforte, i talebani hanno inscenato il funerale della coalizione internazionale con bare vuote avvolte da bandiere della Nato, americane, francesi e inglesi. Il nome di battesimo di Akhundzada, che ha circa 60 anni, significa «dono di Allah». Più religioso, che combattente, fa parte della vecchia guardia che ha partecipato alla guerra santa contro l\\\'invasore sovietico negli anni ottanta. Nel primo emirato è stato figura di spicco dei tribunali islamici che lapidavano le donne adultere e tagliavano le mani ai ladri. Dal 2016 è a capo dei talebani dopo l\\\'eliminazione di Akhtar Mohammad Mansour in un attacco di droni americani.
Il suo nuemro due, Baradar (fratello), fece scappare in motocicletta mullah Omar nel 2001, per evitare la cattura dopo il crollo del primo emirato. Nel secondo potrebbe ricoprire anche l\\\'incarico di ministro degli Esteri. Altre figure forti saranno i giovani vice emiri mullah Mohammad Yaqoob, figlio del fondatore dei talebani, probabile ministro della Difesa. E Sirajuddin Haqqani forse agli Interni, che guida la rete specializzata in attentati suicidi con una taglia americana sulla testa di 5 milioni di dollari. Le donne nell\\\'esecutivo avranno «un ruolo meno importante» ha spiegato Sher Abbas Stanekzai, numero due dell\\\'ufficio politico dei talebani in Qatar. E non sarebbero previsti personaggi che hanno avuto incarichi di potere negli ultimi 20 anni di presenza Nato. Il governo «inclusivo» più volte annunciato dai talebani rischia, così, di diventare di facciata. Non mancheranno i problemi per il nuovo esecutivo dell\\\'Islam duro e puro. Nella notte di martedì sono scoppiati violenti scontri fra la resistenza nel Panjsher di Ahmad Massoud ed i talebani che cercavano di entrare nella valle. Amir Khan Muttaqi, alto esponente dei fondamentalisti, ha intimato la resa: «Siete circondati. Unitevi all\\\'Emirato islamico ed evitate una guerra».
Almeno 100mila afghani che hanno collaborato con la Nato sono ancora in fuga e la comunità internazionale preme sui talebani per dei corridoi umanitari. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha lanciato l\\\'allarme: «Una catastrofe umanitaria incombe in Afghanistan. Quasi la metà della popolazione ha bisogno di assistenza». Secondo l\\\'Onu le scorte di cibo per 18 milioni di persone, che vivevano con gli aiuti occidentali, si esauriranno a fine mese. Durante un incontro segreto con i vertici talebani, Richard Moore, capo dell\\\'M I6, l\\\'intelligence britannica, ha avvisato che non arriveranno aiuti fino a quando l\\\'Emirato sarà alleato di Al Qaida.
[continua]

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16 dicembre 2012 | Terra! | reportage
Afghanistan Goodbye
Dopo oltre dieci anni di guerra in Afghanistan i soldati italiani cominciano a tornare a casa. Questa è la storia del ripiegamento di 500 alpini dall’inferno di Bakwa, una fetta di deserto e montagne, dimenticata da Dio e dagli uomini, dove le penne nere hanno sputato sangue e sudore. I famigerati ordigni improvvisati chiamati in gergo Ied sono l’arma più temibile dei talebani che li sotterrano lungo le piste. Questo è il filmato ripreso da un velivolo senza pilota di un blindato italiano che salta in aria. A bordo del mezzo con quattro alpini del 32imo genio guastatori di Torino c'ero anch'io. Grazie a 14 tonnellate di corazza siamo rimasti tutti illesi. Il lavoro più duro è quello degli sminatori che devono aprire la strada alle colonne in ripiegamento. Il sergente Dario Milano, veterano dell’Afghanistan, è il cacciatore di mine che sta davanti a tutti. Individua le trappole esplosive da un mucchietto di terra smossa o da un semi invisibile filo elettrico del detonatore che spunta dalla sabbia. Nel distretto di Bakwa, 32 mila anime, questo giovane afghano rischia di perdere la gamba per la cancrena. Il padre ha paura di portarlo alla base italiana dove verrebbe curato, per timore della vendetta talebana. La popolazione è succube degli insorti e dei signori della droga. Malek Ajatullah è uno dei capi villaggio nel distretto di Bakwa. La missione del capitano Francesco Lamura, orgoglioso di essere pugliese e alpino è dialogare con gli afghani seduto per terra davanti ad una tazza di chai, il tè senza zucchero di queste parti. Malek Ajatullah giura di non saper nulla dei talebani, ma teme che al ritiro delle truppe italiane il governo di Kabul non sia in grado di controllare Bakwa. Tiziano Chierotti 24 anni, caporal maggiore del 2° plotone Bronx era alla sua prima volta in Afghanistan. Una missione di sola andata. La polizia afghana cerca tracce dei talebani nel villaggio di Siav, ma gli insorti sono come fantasmi. Il problema vero è che nessuno vuole restare a Bakwa, dove in tutto il distretto ci sono solo 100 soldati dell’esercito di Kabul. Il maggiore Gul Ahmad ha arrestato tre sospetti che osservavano i movimenti della colonna italiana, ma neppure con il controllo dell’iride e le impronte digitali è facile individuare i talebani. Il caporal maggiore Erik Franza, 23 anni, di Cuneo è alla sua seconda missione in Afghanistan. Suo padre ogni volta che parte espone il tricolore sul balcone e lo ammaina solo quando gli alpini del 2° reggimento sono tornati a casa. Per Bakwa è passato anche il reggimento San Marco. I fucilieri di marina, che garantiscono il servizio scorte ad Herat, hanno le idee chiare sulla storiaccia dei due marò trattenuti in India. Anche se ordini da Roma li impongono di non dire tutto quello che pensano. Per Natale i 500 alpini di base Lavaredo saranno a casa. Per loro è l’addio all’Afghanistan dove rimangono ancora 3000 soldati italiani.

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01 dicembre 2009 | Rai3 - Cominciamo Bene | reportage
Il dramma dei baby clandestini
Ogni anno sono circa settemila i minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia alla ricerca dell'Eldorado occidentale. Arrivano dal Nord Africa, dai paesi dell'Est, ma pure dall'Afghanistan dove un viaggio da incubo più che di speranza

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17 novembre 2001 | Studio Aperto - Italia1 | reportage
Aperto La caccia ai terroristi Kunduz circondata
Aperto La caccia ai terroristi Kunduz circondata

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18 agosto 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Al fronte con gli italiani / Scontro a Farah
Questa mattina dalle 9.48, ora afghana, i Leoni del primo reggimento bersaglieri sono stati attaccati ad una decina di chilometri a nord di Farah, con armi controcarro e fucili mitragliatori. I fanti piumati erano partiti dalla base El Alamein nel capoluogol della turbolenta provincia sotto controllo del nostro contingente nell’Afghanistan occidentale. I cingolati d’attacco Dardo, armati di cannoncino da 25 millimetri, hanno risposto al fuoco. Sono stati impegnati anche i mortai da 60 millimetri in una battaglia che è durata fino alle 11.50. Fra gli italianii non si registrano feriti o seri danni ai mezzi. La richiesta di intervento era giunta dal governatore di Farah che aveva segnalato la presenza dei talebani pronti ad ostacolare le elezioni presidenziali del 20 agosto. La battaglia per il voto in Afghanistan è appena iniziata.

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10 giugno 2005 | Radio 24 | intervento
Afghanistan
Kabul: la liberazione di Clementina Cantoni
Partiamo parlando della liberazione, in Afghanistan, della cooperante italiana Clementina Cantoni. Cerchiamo di capire, a poche ore dalla notizia, quali richieste dei sequestratori possono essere state accolte e quali i restroscena del rapimento e del rilascio. Ne discutiamo con Fausto Biloslavo, inviato a Kabul per Il Giornale e con Alberto Cairo della Croce Rossa Internazionale nella capitale afghana.

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23 agosto 2008 | Radio24 | intervento
Afghanistan
Strage di civili
Afghanistan, un'estate in trincea.

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13 aprile 2010 | SBS Radio Italian Language Programme | intervento
Afghanistan
Mistero Emergency
La Radio per gli italiani d'Australia intervista Strada, ma i misteri di Emergency cominciano con il rapimento del free lance Gabriele Torsello nel 2006 e dell'inviato di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, l'anno dopo, sempre nella provincia di Helmand.

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12 novembre 2001 | Radio 24 Linea 24 | reportage
Afghanistan
Il crollo dei talebani - La battaglia di Kabul
In prima linea in Afghanistan dopo l'11 settembre. I mujaheddin ad un passo di Kabul. Nell'Afghanistan occidentale cade Herat. Metà del paese è nelle mani dell'alleanza anti talaebana

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