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Reportage
16 settembre 2021 - 10 notizie - Afghanistan - Grazia
I colpi dei talebani alla verità
Fausto Biloslavo
KABUL - Al mio fianco c’è un giornalista iraniano, che lavora per una testata tedesca. Le manette sono troppo strette e gli stritolano i polsi segando la pelle. Il giornalista norvegese, Anders Hammer, muove a malapena un braccio dopo che un talebano lo ha colpito duramente con il calcio del kalashnikov. Tutti arrestasti dalla milizia dell’Emirato perchè stavamo documentando le proteste pacifiche di Kabul per democrazia e libertà.
Ai colleghi afghani va molto peggio. L’8 settembre, Nematullah Naqdi e Taqi Daryabi, sono stati arrestati durante l’ennesima manifestazione. E brutalmente picchiati dai talebani in una stazione di polizia. I reporter hanno girato un video per mostrare i segni delle pesanti violenze. La schiena, il collo, le gambe sono viola per le botte. “Un talebano mi ha schiacciato la testa a terra. Pensavo di morire” racconta Nadqi. Il suo collega del portale “Informazione quotidiana” denuncia di essere stato “frustato ripetutamente. E più chiedevo clemenza, più ridevano e mi picchiavano”. Uno dei talebani ha sibilato: “Siete fortunati che non vi tagliamo la testa”.
La settimana dell’11 settembre sono stati arrestati 14 giornalisti, soprattutto afghani e almeno 6 hanno subito violenze. I talebani non vogliono far vedere al mondo la repressione violenta di manifestazioni pacifiche. Subito dopo le proteste organizzano posti di blocco nell’area e controllano i telefonini di tutti. Se trovano foto o video delle manifestazioni li distruggono in mezzo alla strada.
Prima di conquistare il potere avevano lanciato una campagna di omicidi mirati, in stile Brigate rosse, che prendeva di mira pure i giornalisti. Il 6 agosto, prima della conquista di Kabul, è stato assassinato a sangue freddo nella capitale il giornalista Dawa Khan Menapal, capo dell’agenzia di comunicazione del governo afghano ed ex portavoce del presidente Ashraf Ghani.
Il primo Emirato del 1996 aveva una chiusura medievale con i giornalisti a tal punto che non si potevano neppure scattare foto dei talebani per un’assurda interpretazione delle regole dell’Islam.
Il nuovo Emirato ha aperto ai giornalisti grazie al portavoce, Zabehullah Mujahed, ma i permessi spesso servono a poco. E quando sale la tensione scatta la “caccia” ai giornalisti. In Afghanistan esisteva un’associazione di reporter locali che contava 300 persone comprese diverse donne in collegamento fra loro sulle notizie in tutto il paese. Il presidente, Aziz Tassal, è fuggito in Texas all’arrivo dei talebani. Durante l’avanzata i nuovi padroni dell’Afghanistan occupavano soprattutto le emittenti radiofoniche trasformandole in Radio Sharia, la dura legge del Corano.
I reporter picchiati che hanno registrato il video denuncia per mostrare i segni delle percosse non hanno dubbi: “Se trattano così la stampa, il giornalismo in Afghanistan sparirà in pochi mesi”.

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10 ottobre 2010 | Domenica Cinque | reportage
In guerra si muore: 4 penne nere cadute in battaglia
Furiosa battaglia in Af­ghanistan: i talebani tendo­no un'imboscata ad un con­voglio italiano nella famige­rata valle del Gulistan. L'obiettivo è spingere i blin­dati verso una o più trappole esplosive piazzate dagli in­sorti. Un «Lince» salta in aria uccidendo sul colpo quattro penne nere e ferendo un quinto alpino. I soccorsi rie­s­cono a mettere in salvo l'uni­co sopravvissuto, sotto il fuo­co degli insorti. La trappola esplosiva ha ucciso Gianmar­co Manca, Francesco Van­nozzi, Sebastiano Ville e Mar­co Pedone, tutti del 7˚ reggi­mento alpini della brigata Ju­lia, di stanza a Belluno.

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23 giugno 2011 | Rainews24 | reportage
Il ritiro annunciato degli americani
Il presidente Usa, Barack Obama, ha annunciato il ritiro a scaglioni di 30mila militari americani entro l'estate del 2012. In Afghanistan resteranno circa 70mila soldati Usa, oltre alle forze degli alleati Nato. Il problema non è il ritiro di 30mila uomini, ma se c'è ancora la volontà di vincere.

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15 novembre 2001 | La vita in diretta - RaiUno | reportage
In Afghanistan si ritorna a vivere
In Afghanistan si ritorna a vivere

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14 novembre 2001 | Radio 24 | reportage
Afghanistan
La musica che cambia
Nei negozi della capitale liberata non si vende più la cantilena dei versi del Corano, ma la melodiosa musica indiana, proibita dai talebani.

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12 settembre 2002 | Radio 24 Nove in punto | reportage
Afghanistan
Afghanistan un anno dopo/4
Un anno dopo l'11 settembre ed il crollo dei talebani il nodo della sicurezza

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13 novembre 2001 | Radio 24 Vivavoce | reportage
Afghanistan
Il crollo dei talebani - Giornalisti al fronte/3
In prima linea in Afghanistan dopo l'11 settembre. Il ruolo dei giornalisti. "Bisogna stare sempre più attenti. E poi se un giornalista perde la vita non può mandare il pezzo"

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27 maggio 2008 | Radio R101 TGcom | intervento
Afghanistan
I soldati italiani in Afghanistan potranno combattere
Il governo italiano ha annunciato il cambiamento dei caveat, gli ordini nazionali che limitano gli interventi del nostro contingente in Afghanistan. La zona a sud della cosiddetta "cintura" pasthun, il serbatoio etnico dei talebani, è la più calda. I soldati italiani potrebbero essere chiamati ad intervenire in quest'area.

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08 agosto 2008 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Taccuino di guerra - Cowboy road la strada dei kamikaze
Afghanistan, un'estate in trincea. In prima linea con i marines

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