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																				| Articolo 18 novembre 2021  - Prima - Terrorismo - Il Giornale
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																				| Una falange di donne “sangue e preghiere” |  
																				| Una cellula dell\\\'Isis smantellata in Kosovo, il gruppo dei Leoni dei  Balcani e l\\\'attacco a Vienna del 2020 sono i tasselli del puzzle del  terrore legati alla jihadista arrestata a Milano. Non solo: «Bleona  Tafallari faceva parte di una rete femminile delle mogli dei mujaheddin  legati allo Stato islamico» rivela al Giornale una fonte investigativa.  L\\\'inchiesta «conferma l\\\'esistenza dei Leoni dei Balcani, un gruppo  jihadista attivo in Kosovo, Albania, Macedonia del Nord e con  addentellati da noi nell\\\'Europa occidentale». Il 10 ottobre  l\\\'antiterrorismo kosovaro arresta cinque terroristi legati allo Stato  islamico. Nel blitz vengono sequestrate granate, esplosivi, fucili  mitragliatori e droni. La cellula, sotto sorveglianza da agosto,  pianificava attentati in Kosovo, ma forse anche in altri paesi europei. I  seguaci del Califfo finiti in manette sono Ardian Gjuraj, Nuhredin  Skenderi, Ergim Syla, Mentor Bellaqa and Shkodran Krasniqi. La jihadista  di Milano era in stretto contatto con le mogli di Gjuraj e Skenderi «e  su un nuovo cellulare che le abbiamo sequestrato sarà interessante  scoprire le chat della rete femminile» fa notare la fonte del Giornale.
 Ardian  Gjuraj, il capo cellula, era stato condannato nel febbraio 2018 a un  anno e 5 mesi per terrorismo, ma poi rilasciato dalla Corte di appello.  Fra il 2014 e 2015 si era radicalizzato in Germania aderendo all\\\'Isis e  aveva cercato di entrare in Siria per combattere con lo Stato islamico,  ma i turchi lo avevano fermato e rimandato indietro.
 Il volontario  mancato della guerra santa fa parte dei «Leoni dei Balcani», un gruppo  jihadista che si è sviluppato nell\\\'ex Jugoslavia, lungo la matrice  etnica albanese con nuovi adepti e veterani rientrati dai campi di  battaglia del Medio Oriente. Dall\\\'ex Jugoslavia sono partiti 1070  volontari della guerra santa, comprese donne e bambini. Ben 460 sono  rientrati dopo la sconfitta del Califfato, 260 solo in Kosovo.
 In  febbraio un rapporto dell\\\'Onu presentato al Consiglio di sicurezza  faceva emergere la minaccia «dei Leoni dei Balcani, una rete  internazionale di elementi basati in Austria, Germania, Svizzera» e  soprattutto in Kosovo, Albania e Macedonia del nord.
 Gli  investigatori dell\\\'Onu evidenziavano che «Kujtim Fejzulai, con la doppia  cittadinanza macedone e austriaca, arrestato per aver tentato di  raggiungere l\\\'Isis in Siria» faceva parte dei Leoni dei Balcani. Kujtim è  l\\\'attentatore islamico che il 2 novembre 2020 ha ucciso 4 civili e  ferito 23 persone a Vienna. Il terrorista «era in contatto con due  militanti macedoni che vivevano in Germania collegati all\\\'italo kosovara  individuata a Milano» spiega la fonte. Il trait d\\\'union è il marito  della jihadista a piede libero in Germania.
 Dei Leoni dei Balcani  faceva parte anche Komron Zukhurov, un tajiko arrestato l\\\'anno scorso a  Tirana, che voleva colpire le basi americane in Germania. Il primo  settembre del 2020 sono stati arrestati in Macedonia, tre albanesi  rientrati dalla guerra in Siria. Come l\\\'attentatore di Vienna sono stati  in carcere per venire poi inseriti in un programma di riabilitazione.  Durante il percorso di finto abbandono della guerra santa preparavano un  attacco terroristico. La jihadista di Milano è l\\\'ultima adepta dei  Leoni dei Balcani, che aveva già pronunciato la nenia del martirio dei  kamikaze dell\\\'Isis pronti a farsi saltare in aria.
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 | 04 maggio 2010 | Spazio Radio | intervento |  
																							| Terrorismo Tutti i nemici dell'America
 Rivoluzionari islamici nati su internet, terroristi della guerra santa fai da te, con qualche vacanza del terrore alle spalle in Pakistan, Yemen, Somalia o estremisti di destra sono i principali sospettati del fallito attentato a New York.
 
 
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