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02 dicembre 2023 - Esteri - Gaza - Gente
Qual è la situazione sul fronte a Gaza
“Ci vorranno 6 mesi per eliminare Hamas e pacificare la striscia di Gaza” è convinto l’ex comandante della polizia di frontiera israeliana, il generale druso Hossein Fares. Altre fonti militari parlano di almeno tre mesi e nel frattempo si continua a combattere per il completo controllo del Nord della striscia. La brigata 551 delle Forze di difesa (Idf), con l’appoggio dei corpi speciali, sta cercando di estirpare definitivamente Hamas dal campo trasformato in quartiere di Jabalia, una delle roccaforti del gruppo armato. La 36ima divisione con la brigata di élite Golani è impegnata a sgominare il battaglione Zaytun, una delle unità più temibili e organizzate di Hamas nell’area della città di Gaza. Attorno all’ospedale indonesiano i combattimenti sono ancora furiosi e dimostrano che i nosocomi della striscia sono considerati obiettivi cruciali da tutte e due le parti in lotta. Non a caso hanno utilizzato gli incursori di Marina della Flotilla 13, i migliori corpi speciali israeliani, per conquistare gli ospedali di Rantisi e Shifa. I grandi centri sanitari fanno parte della guerra di propaganda delle accuse incrociate su vittime civili e utilizzo di scudi umani. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, registra 13.300 morti, ma fra le vittime vengono conteggiati anche i combattenti che hanno abbandonato le uniformi “regolari” di Hamas per indossare abiti civili che permettono di camuffarsi in mezzo alla popolazione. Il 42% delle vittime sarebbero bambini.
I guastatori genieri dell’unità Yahalom hanno trovato dozzine di tunnel, ma è difficile e pericoloso esplorarli a causa delle trappole esplosive o delle ostruzioni provocate da Hamas. Si sta studiando la possibilità di allagarli con l’acqua del Mediterraneo, ma nei tunnel sono tenuti prigionieri i 240 ostaggi israeliani. Un accordo sarebbe imminente per scambiare donne e bambini (circa 80 se sono ancora tutti vivi) con minori e madri palestinesi detenuti in Israele. Hamas chiede anche cinque giorni di tregua per tirare il fiato.
Il comando israeliano sta preparando il dispiegamento dei paracadustisti della 98ima divisione per avanzare verso il Sud della striscia. I militari hanno aperto una via di evacuazione dalla città di Gaza lungo via Salahuddin, che ha già visto passare 800mila persone. Gli sfollati nella striscia di appena 363 chilometri quadrati sono 1 milione e 700mila su 2.2 milioni di abitanti. L’obiettivo è creare un grande campo profughi a Mawasi, al confine con l’Egitto, dove i giordani stanno mettendo in piedi un ospedale da campo, ma scarseggiano i viveri e con l’arrivo delle piogge è concreto il rischio di epidemie.
Gli israeliani vogliono isolare l’enorme campo/quartiere di Khan Yunis, dove sono nati e probabilmente si nascondono i capi politici e militari sul terreno di Hamas come Yahya Sinwar e Mohammed Deif. E potrebbero essere stati portati gran parte degli ostaggi.
Le incognite che pesano sull’offensiva a Gaza sono prima di tutto il fronte nord, al confine con il Libano. Il confronto armato contenuto con Hezbollah potrebbe sfociare in guerra totale. L’intelligence è anche seriamente preoccupata dell’esplosione di un secondo fronte interno in Cisgiordania dove gli scontri sono quotidiani. E si profila pure la minaccia della guerra ibrida con una flottiglia di 4500 attivisti provenienti da 40 paesi, che si sta preparando a salpare dalla Turchia per raggiungere Gaza via mare.
Fausto Biloslavo