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Articolo
25 settembre 2024 - Il Fatto - Libano - Il Giornale |
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“Evirati 1.700 libanesi” La psicosi dei cerca-persone dopo l’attacco del Mossad |
«Subito dopo le esplosioni sono in tanti che hanno buttato via per strada a Beirut i cerca persone bomba, ma pure i cellulari» racconta una fonte del Giornale. Una settimana dopo circola sui social, rilanciato dai tabloid, un documento interno di Hezbollah, che fornisce un drammatico bilancio dell’attacco del Mossad. Impossibile verificarne l’attendibilità, ma i dati di 897 miliziani morti nelle esplosioni, rispetto ai 37 dichiarati ufficialmente, e oltre 1.700 evirati fanno impressione. Nei video circolati dopo il primo attacco del 17 settembre si notava che molti cerca persone sono esplosi facendo cadere a terra doloranti chi li teneva soprattutto in tasca vicino alle parti intime. Il rapporto, tutto da verificare, parla di 1.735 membri di Hezbollah, che hanno subito danni ai genitali, ma per 905 sarebbero stati irrimediabilmente danneggiati. Un altro dato terribile, se vero, è che 509 persone sono rimaste ferite agli occhi e ben 491 hanno perso l’uso della vista. Anche Mojtaba Amani, ambasciatore iraniano a Beirut, avrebbe perso un occhio. Probabilmente al bip esplosivo ha guardato il display del cerca-persone ed è rimasto mezzo accecato. Altri hanno perso alcune dita della mano. Anche 84 anziani hanno riportato gravi ferite e una bambina è rimasta uccisa. Secondo il rapporto sarebbero stati colpiti pure 131 iraniani, 79 yemeniti e 291 comandanti di livello di Hezbollah. La psicosi dei cerca persone e walkie talkie esplosivi ha coinvolto anche l’Iran. Il deputato Ahmad Bakhshayesh Ardestani ha avanzato un forte sospetto: «Uno scenario probabile riguardo l'incidente in elicottero in cui è morto il presidente iraniano Ebrahim Raisi è l'esplosione del suo cercapersone». Forse il modello era diverso da quelli del Libano e l’indagine ufficiale ha parlato di incidente accusato dal pessimo meteo. Però la foto di Raisi con il cerca persone è diventata virale. Fra notizie vere o presunte sì è scatenata la «guerra» dei meme che hanno invaso i social e le chat di mezzo mondo. La foto pubblicitaria del cercapersone con la scritta «Mossad connecting people» è uno dei primi. Anche il messaggio sul display «72 vergini», che attendono i martiri nel Paradiso di Allah ha avuto successo. Una versione italiana raffigura tre preti sciiti allarmati e un telefono che squilla. Uno dice «rispondi tu?» e l’altro replica «col c...». Non c’è nulla da ridere sul fronte di guerra libanese, ma un altro meme gettonato raffigura a fumetti Nasrallah, leader di Hezbollah e la guida suprema iraniana Khamenei, che scappano a gambe levate con alle spalle Beep Beep il tormento di Willy il coyote. |
[continua] |
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05 settembre 2006 | Radio 24 | reportage |
Libano
Sbarco dei soldati italiani
Aggiornamenti da Tiro con Fausto Biloslavo che segue lo sbarco delle truppe italiane in Libano per garantire la tregua fra i miliziani sciiti di Hezbollah ed Israele. Ma anche i tragici ricordi delle disastrose missioni Onu precedenti nel paese dei cedri ed in Ruanda.
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