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02 ottobre 2024 - Il Fatto - Libano - Il Giornale
Da Beirut alla Siria: “Un milione di profughi” Il pericolo è un’onda in viaggio verso l’Europa
«Dopo il bombardamento così vicino sono stato chiaro con i profughi che ospitavamo: non possiamo fare più niente per proteggervi», racconta padre Toufic Bou Mehri, superiore del convento francescano di Tiro che è fuggito con centinaia di sfollati a Beirut.
«Eravamo rimasti a Tiro per aiutare la gente, non per fare gli eroi. Siamo più utili da vivi che da morti», aggiunge il religioso. E lancia l’allarme: «L’emergenza ora è capire come gestire la nuova ondata di sfollati e come supportarli nella loro sopravvivenza quotidiana».
Un milione di persone sono in fuga in Libano dopo l’attacco israeliano dell’ultima settimana contro Hezbollah. La conferma arriva dal primo ministro ad interim del Libano Najib Mikati. Una situazione al collasso quella del Paese dei Cedri, con gli sfollati che dormono per strada a Beirut oppure fuggono verso la derelitta Siria in 120mila. Un’ondata di profughi di guerra che attraverso la Turchia o lo stesso Libano potrebbe riversarsi nelle prossime settimane verso l’Europa lungo le rotte dei trafficanti di uomini che già si sfregano le mani.
Fino al 15 settembre, lungo la rotta del Mediterraneo orientale, sono arrivati solo 2.122 migranti in gran parte iraniani, afghani e iracheni partiti soprattutto dalla Turchia. I punti di imbarco sono a Çanakkale, Izbil, Antalya e dai promontori davanti all’isola greca di Rodi che dista appena 11 miglia. Non a caso i migranti sul territorio ellenico sono giunti in gran parte via mare in 28.765. Il tragico naufragio di Cutro ha «congelato» la rotta diretta in Italia che costa fino a 10mila dollari. Adesso potrebbe riprendere con la bomba profughi in Libano.
Due giorni fa l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Filippo Grandi, ha confermato che ammontano già a «100mila i cittadini siriani e libanesi che sono entrati in Siria». Per assurdo in questi anni il flusso è stato all’inverso a tal punto che il paese dei cedri ospita 1,5 milioni di profughi della guerra civile vinta da Assad con l’aiuto di Hezbollah.
Altri sfollati sono scappati in Giordania, Iraq e Kurdistan, ma quelli fuggiti in Siria potrebbero cercare di proseguire verso la Turchia per imbarcarsi verso l’Europa pagando i trafficanti. «L’emigrazione continuerà - ha spiegato Grandi dell’Unhcr - il Medio Oriente non può permettersi un'altra crisi di rifugiati». E neppure i paesi europei, ma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan potrebbe dare il via libera ai profughi proprio per punire la Ue considerata troppo vicina a Israele.
Le Nazioni Unite e il governo libanese hanno lanciato un appello lampo alla comunità internazionale per raccogliere 426 milioni di dollari necessari a distribuire aiuti umanitari urgenti ai civili travolti dal conflitto. Il Programma Alimentare Mondiale ha organizzato cucine da campo per sfamare gli sfollati in varie zone del paese. La capitale è invasa dagli sfollati. E alla frontiera con la Siria arrivano di continuo. Alcuni feriti nei recenti bombardamenti, che invocano l’aiuto degli operatori della Mezzaluna Rossa araba per cibo, acqua, coperte e materassi. L’attacco missilistico iraniano e l’inevitabile risposta israeliana, forse assieme agli americani, rischia di trascinare il Medio Oriente nel temuto conflitto regionale dai limiti incerti, che sicuramente provocherà un flusso ancora maggiore di profughi.
[continua]

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05 settembre 2006 | Radio 24 | reportage
Libano
Sbarco dei soldati italiani
Aggiornamenti da Tiro con Fausto Biloslavo che segue lo sbarco delle truppe italiane in Libano per garantire la tregua fra i miliziani sciiti di Hezbollah ed Israele. Ma anche i tragici ricordi delle disastrose missioni Onu precedenti nel paese dei cedri ed in Ruanda.

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