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Intervista
04 novembre 2024 - Attualità - Usa - Il Giornale |
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“Il rischio è che il risultato sia illegittimo Al voto gli immigrati senza cittadinanza” |
«Forte è il rischio che sulla scelta del prossimo presidente cali il sospetto che sia scaturita in modo illegittimo», dice Lucio Martino, grande esperto di Stati Uniti. Storico analista del Centro Militare di Studi Strategici e con il Guarini Institute della John Cabot University rivela al Giornale un’altra faccia della corsa alla Casa Bianca.
Chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti? «È davvero “too close to call”, anche se lo stomaco mi dice Trump e l’inerzia del momento è tutta a suo favore. Purtroppo in questo i sondaggi non sono di grande aiuto. Sono diventati un altro strumento di propaganda che tende in particolare a sottostimare Trump».
Su cosa si gioca la partita finale? «Economia, immigrazione e aborto. La politica estera riscuote un bassissimo interesse. Anche le guerre non sembrano muovere l’elettorato, perché non c’è un visibile coinvolgimento dell’esercito americano».
Cosa succederà martedì notte? «Harris può contare su 226 voti elettorali dei 270 necessari per vincere le elezioni e Trump su 219. I rimanenti 93 voti elettorali sono decisi da sette stati. Georgia e North Carolina è molto probabile che votino per Trump, così come Wisconsin e Michigan per Harris. In questo caso, i due contendenti si troverebbero perfettamente appaiati con 251 voti ciascuno. I 19 voti elettorali mancanti li possono conquistare solo in Pennsylvania, perché Nevada e Arizona assieme arrivano a 17».
E in Pennsylvania come andrà a finire? «Pesa l’integrità del voto emerso con drammaticità nel 2020 e non ancora davvero risolto. A causa dei non cittadini, tra residenti legali e illegali, che si stima siano qualcosa come quaranta milioni, quasi un decimo della popolazione complessiva. Posto che le procedure di registrazione al voto sono in molti stati relativamente blande, a volte è sufficiente identificarsi con un Social Security Number (per intenderci una specie di codice fiscale che viene concesso a tutti) ed essere disposti a correre il quasi inesistente rischio di venire accusati di spergiuro dichiarandosi cittadini. E in base alla Costituzione solo i cittadini e non i residenti, legali o illegali che siano, godono del diritto di voto».
Significa che Harris si potrebbe avvantaggiare con il voto di chi ha solo il permesso di soggiorno? «È possibile e potrebbe avere una grande rilevanza visto che in diversi dei sette stati dal risultato incerto le elezioni potrebbero decidersi per uno zero virgola». |
[continua] |
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radio
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29 maggio 2015 | Radio sportiva | intervento |
Usa
La corruzione del calcio internazionale
Un dossier del 2013 già svelava il marcio dell’inchiesta che sta sconvolgendo il calcio internazionale. Da alloggi di lusso alle Bahamas e Miami al buco nero di un centro di eccellenza a Trinidad, fino a tangenti e addirittura soldi spariti per il terremoto di Haiti. Il gatto era Chuck Blazer l’ex segretario generale della Federazione calcistica del Nord, Centro America e Caraibi. Nel 2013 ha accettato “segretamente” una prima condanna e restituito 1,9 milioni di dollari. L’Fbi l’ha usato come “pentito” per scoperchiare il pentolone. La volpe è ancora oggi Jack Warner ex presidente della stessa Federazione e vice della Fifa, uno dei pezzi grossi finito nell’inchiesta. Per oltre un decennio il gatto e la volpe si coprivano a vicenda accumulando fortune milionarie grazie ai maneggi.
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