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02 ottobre 2025 - Il fatto - Gaza - Il Giornale |
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L’assalto alle stazioni Prove di rivolta Cgil: “Sciopero generale” Salvini vuole precettare |
La punta di lancia dei sindacati, cominciando dalla Cgil, gli studenti dei collettivi, l'appoggio della sinistra e l'obiettivo di scatenare il caos in Italia. Un piano organizzato da tempo, che aspetta solo l'abbordaggio degli israeliani alla Flotilla diretta a Gaza per scatenare scioperi, occupazioni e cortei a casa nostra. Un'attendibile fonte della sicurezza conferma al Giornale che "nelle ultime 48 ore è già in corso una progressiva mobilitazione con occupazioni di varie facoltà e scuole. Non aspettano altro che gli israeliani intercettino la Flotilla per lanciare la mobilitazione immediata". E infatti un primo assaggio è l'occupazione dei binari della stazione di Napoli. Proteste immediate anche alla stazione di Roma Termini, a Porta Nuova a Torino. Nella Capitale, in serata, il tam tam sui social porta in piazza migliaia di persone. Radunati a piazza Barberini, i pro Pal hanno puntato verso Palazzo Chigi. L'allarme massimo riguarda "la manifestazione del 4 ottobre. Ci aspettiamo un'ampia partecipazione a Roma con problematiche di gruppi antagonisti che arriveranno da tutta Italia". Il primo a gettare la maschera "umanitaria" e incitare alla "rivolta" in Italia con il preteso di Gaza è il leader della Cgil, Maurizio Landini: "Di fronte a un eventuale blocco, a sequestri, arresti - e spero di fermarmi qui - siamo pronti a proclamare, in modo tempestivo, uno sciopero generale che riguardi tutte le lavoratrici, tutti i lavoratori, di tutti i settori pubblici e privati". Il piano pro Pal per un autunno caldo contro Meloni non a caso viene annunciato alla conferenza stampa sulla Global Sumud Flotilla. Non mancano diversi parlamentari di centrosinistra come i dem Marco Furfaro e Laura Boldrini, i grillini Stefano Patuanelli e Alessandra Maiorino, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per Avs e il segretario di +Europa, Riccardo Magi. Davanti al campo largo della "rivolta", che usa Gaza per fare casino in Italia, prende la parola Guido D'Utriaio, dell'esecutivo nazionale di Usb, l'Unione sindacale di base. "L'assenza di intervento nei confronti di un genocidio si configura come complicità" delira l'agitatore sindacale. "Vogliamo bloccare tutto, bloccare un paese per ridargli dignità" è l'annuncio che non nasconde il piano legato allo stop previsto alla Flotilla. E infatti, appena la Flotilla viene abbordata, Usb si scatena: "Il 3 ottobre sciopero generale, ora è il momento di bloccare tutto". Per "tutto" si intendono stazioni ferroviarie, arterie stradali, porti, scali aeroportuali. Allo sciopero immediato hanno aderito i sindacati estremi Cgil, Usb, Cobas e Cub. "Non permetteremo che Cgil ed estremisti di sinistra portino in Italia il caos. Non tollereremo nessuno sciopero generale improvviso" ribatte il vicepremier, Matteo Salvini, su X. Che poi in serata fa sapere di "valutare la precettazione per lo sciopero del 3 ottobre". Il secondo fronte della rivolta è rappresentato da università e scuole. I licei cominciano a cadere come birilli, in occupazioni pro Gaza, a Roma, Milano, Genova, Pomezia, Barletta, ma i più attivi sono i collettivi universitari. Nella capitale hanno occupato la facoltà di Scienze politiche della Sapienza, da dove confluiranno nel corteo di sabato. A Padova, il Collettivo Autorganizzato Universitario, ha bloccato accessi e interrotto lezioni. A Napoli un gruppo di studenti dell'Orientale si è autoproclamato "l'equipaggio di terra della Flotilla pronti a sostenere con iniziative di protesta i nostri compagni in mare". A Torino, una cinquantina di duri e puri di Cambiare rotta, hanno protestato davanti al luogo della cerimonia d'insediamento della nuova rettrice dell'Università, Cristina Prandi. Non manca mai l'attacco a Meloni: "Per la Flotilla, per la Palestina blocchiamo tutto! Sfiduciamo rettrice, Bernini e governo". A Genova rimane occupato il rettorato. Sul carro della rivolta sono pronti a salire anche i politici. L'assessore alla Pace del Comune di Bologna, Daniele Ara, ha dichiarato che "accoglieremo l'invito" della portavoce della Flotilla, Maria Elena Delia a scendere in piazza. "Saremo promotori di momenti grandi, radicali e pacifisti - ha spiegato l'esponente di sinistra -. Oggi c'è bisogno di radicalità, ma al tempo stesso di non violenza per raccogliere il fronte più ampio possibile". Difficile tenere assieme diavolo e acqua santa con i gruppi più estremi pronti ad usare la forza per "bloccare tutto". |
[continua] |
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