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Breve
20 aprile 2011 - Interni - Italia - Il Giornale
Una via agli eroi dimenticati
Il pilota anti incendi, il giornalista dimenticato,l’infoibata sono personag­gi di una storia «minore», spesso detta­ta da paraocchi politici, ma che hanno tutti una nuova via a loro nome. Lo ha voluto l’amministrazione di Villa San­t’Angelo, un paesino di 500 anime, di­strutto dal terremoto in Abruzzo ( 17 vit­time), che ha trovato la forza di rinasce­re. Sabato scorso è stata inaugurata la nuova via dedicata al pilota Andrea Gol­fera, morto a bordo del suo Canadair, mentre aiutava le popolazioni aggredi­te dalle fiamme. Le altre portano il no­me dello scrittore John Fante, del gior­nalista Almerigo Grilz, della vittima del­la mafia Peppino Impastato, dell’infoi­bata Norma Cossetto e del salvatore di ebrei Giorgio Perlasca. «Abbiamo volu­to ricordare alcune storie poco cono­sciute, ma altrettanto importanti- spie­ga il sindaco di Villa Sant’Angelo, Pier­luigi Biondi - per celebrare il 150˚ del­l’Unità d’Italia dal nostro paese, che per primo, si è risollevato dal terremo­to ».
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21 settembre 2012 | La Vita in Diretta | reportage
Islam in Italia e non solo. Preconcetti, paure e pericoli


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05 ottobre 2010 | La vita in diretta - Raiuno | reportage
Islam, matrimoni forzati e padri assassini
Nosheen, la ragazza pachi­stana, in coma dopo le spranga­te del fratello, non voleva spo­sarsi con un cugino in Pakistan. Il matrimonio forzato era stato imposto dal padre, che ha ucci­so a colpi di mattone la madre della giovane di 20 anni schiera­ta a fianco della figlia. Se Noshe­e­n avesse chinato la testa il mari­to, scelto nella cerchia familia­re, avrebbe ottenuto il via libera per emigrare legalmente in Ita­lia. La piaga dei matrimoni com­binati nasconde anche questo. E altro: tranelli per rimandare nella patria d’origine le adole­scenti dove le nozze sono già pronte a loro insaputa; e il busi­ness della dote con spose che vengono quantificate in oro o migliaia di euro. Non capita solo nelle comuni­tà musulmane come quelle pa­chistana, marocchina o egizia­na, ma pure per gli indiani e i rom, che sono un mondo a par­te.

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03 febbraio 2012 | UnoMattina | reportage
Il naufragio di nave Concordia e l'allarme del tracciato satellitare


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03 gennaio 2011 | Radio Capodistria - Storie di bipedi | intervento
Italia
Gli occhi della guerra
Le orbite rossastre di un bambino soldato, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage di prima linea. Dopo l’esposizione in una dozzina di città la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” è stata inaugurata a Trieste. Una collezione di immagini forti scattate in 25 anni di reportage da Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Almerigo Grilz, ucciso il 19 maggio 1987 in Mozambico, mentre filmava uno scontro a fuoco. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, è organizzata dall’associazione Hobbit e finanziata dalla regione Friuli-Venezia Giulia. L’esposizione è dedicata a Grilz e a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Il prossimo marzo verrà ospitata a Bruxelles presso il parlamento europeo.Della storia dell'Albatross press agency,della mostra e del libro fotografico Gli occhi della guerra ne parlo a Radio Capodistria con Andro Merkù.

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