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Commento
21 novembre 2018 - Album - Italia - Il Giornale
Boicottato il film sulle foibe
di Fausto Biloslavo
La figlia di un infoibato che piange a dirotto e la sua amica di sinistra, sospettosa prima di vedere il film, che resta a bocca aperta e vuole che sia proiettato nelle scuole. Code davanti ai cinema, ma anche proteste con fiumi di messaggi per le città dove non c\'è verso di trovare una sala. Per fortuna nessun picchetto di chi vede l\'uomo nero dappertutto all\'ingresso dei cinema, ma un boicottaggio strisciante, una ritrosia culturale, che non rende onore a Red land - Rosso Istria, il film sulla martire istriana Norma Cossetto. Non è possibile che a Milano per andarlo a vedere bisogna avventurarsi verso la Bicocca. Nessuna sala al centro si è fatta avanti. A Torino, il cinema centralissimo che aveva quasi detto sì ha fatto una repentina marcia indietro. L\'egemonia culturale della sinistra dettata dal politicamente corretto, anche se il film non inneggia certo al fascismo, colpisce ancora. Nel triangolo «rosso» di Genova, Milano, Bologna i cinema sono off limits oppure la programmazione riesce a dissuadere gli spettatori più incalliti. Da Perugia sono arrivati 150 messaggi di posta elettronica per chiedere a gran voce una sala, ma senza successo. Roma, la capitale dove esiste un intero quartiere degli esuli istriani, fiumani e dalmati, Rosso Istria ha visto la luce prima in due cinema e adesso in quattro, ma talvolta non c\'era neanche la locandina. Il «boicottaggio» di basso profilo dipende anche da problemi di distribuzione, fondi, dal monopolio dei soliti filmoni americani, ma pure da un prurito ideologico e politico o finti timori di ritorsioni. In Italia ci sono circa 4500 schermi, ma il film sulla tragedia delle foibe, dopo 70 anni, ha trovato spazio nella prima settimana appena in 30 sale e nella seconda in altre 40. Da Roma in giù è tabula rasa a parte rare eccezioni. A Napoli e dalle isole gli esuli protestano e stigmatizzano che in Sardegna non ci sia neanche un cinema con Rosso Istria nonostante i profughi istriani abbiano popolato Fertilia nel dopoguerra. Il vicepremier, Matteo Salvini, con un post su Facebook ha giustamente denunciato che «stanno facendo di tutto per boicottare il film che racconta il massacro di migliaia di nostri connazionali ad opera dei comunisti jugoslavi durante la Seconda Guerra Mondiale». E aggiunge che «per decenni politici e intellettuali di sinistra hanno fatto di tutto per nascondere questa verità». Dove i cinema non fanno spallucce ci sono lunghe code di spettatori, come a Padova o sale piene a Trieste, città vicine al dramma delle foibe. In rete non mancano le solite minacce e stupidaggini negazioniste di una minoranza irriducibile orfana del maresciallo Tito. Il giovane regista che ha scoperto la tragedia di Norma Cossetto con Rosso Istria viene additato come «fascista». Non incitano, ancora, all\'infoibamento, ma auspicano «la fine di Cristicchi (il cantautore nda) che si è visto stroncare la carriera dopo aver propagandato il revisionismo storico» con Magazzino 18, la toccante rappresentazione teatrale dell\'esodo. Rosso Istria non deve ridursi a un samdidzat degli esuli, ma va visto da tutti nei cinema, in tv e nelle scuole per saldare il debito della memoria con le vittime delle foibe dopo settant\'anni di censura politica e oblio.
[continua]

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04 luglio 2012 | Telefriuli | reportage
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Giornalismo di guerra e altro.

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18 ottobre 2010 | La vita in diretta - Raiuno | reportage
L'Islam nelle carceri
Sono circa 10mila i detenuti musulmani nelle carceri italiane. Soprattutto marocchini, tunisini algerini, ma non manca qualche afghano o iracheno. Nella stragrande maggioranza delinquenti comuni che si aggrappano alla fede per sopravvivere dietro le sbarre. Ma il pericolo del radicalismo islamico è sempre in agguato. Circa 80 detenuti musulmani con reati di terrorismo sono stati concentrati in quattro carceri: Macomer, Asti, Benevento e Rossano. Queste immagini esclusive mostrano la preghiera verso la Mecca nella sezione di Alta sicurezza 2 del carcere sardo di Macomer. Dove sono isolati personaggi come il convertito francese Raphael Gendron arrestato a Bari nel 2008 e Adel Ben Mabrouk uno dei tre tunisini catturati in Afghanistan, internati a Guantanamo e mandati in Italia dalla Casa Bianca. “Ci insultano per provocare lo scontro dandoci dei fascisti, razzisti, servi degli americani. Una volta hanno esultato urlando Allah o Akbar, quando dei soldati italiani sono morti in un attentato in Afghanistan” denunciano gli agenti della polizia penitenziaria. Nel carcere penale di Padova sono un centinaio i detenuti comuni musulmani che seguono le regole islamiche guidati dall’Imam fai da te Enhaji Abderrahman Fra i detenuti comuni non mancano storie drammatiche di guerra come quella di un giovane iracheno raccontata dall’educatrice del carcere Cinzia Sattin, che ha l’incubo di saltare in aria come la sua famiglia a causa di un attacco suicida. L’amministrazione penitenziaria mette a disposizione degli spazi per la preghiera e fornisce il vitto halal, secondo le regole musulmane. La fede nell’Islam serve a sopportare la detenzione. Molti condannano il terrorismo, ma c’è anche dell’altro....

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05 febbraio 2015 | Porta a Porta | reportage
IN RICORDO DELLE FOIBE E L'ESODO LA PUNTATA DI PORTA A PORTA


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15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio

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06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra

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