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03 giugno 2021 - Prima - Italia - Il Giornale
Basovizza, foiba sfregiata Odio infame contro l’Italia
La grande croce sovrasta la lapide d\\\'acciaio che sigilla la foiba di Basovizza sul Carso triestino. La mattina della festa della Repubblica, mani ignote, hanno appiccicato dei manifesti in sloveno incerto proprio sul monumento nazionale. Il simbolo, sull\\\'altopiano che domina il capoluogo giuliano, della pulizia etnica e politica nei confronti degli italiani perpetrata dai partigiani del maresciallo Tito durante e dopo la fine della seconda guerra mondiale. «2 giugno 2021 Italia merda» sono le parole infami, che sovrastano degli escrementi tricolore e sotto «Trieste è territorio libero».
Si tratti di sloveni, indipendentisti nostrani, teste bacate anti-italiane oppure di una provocazione rimane un oltraggio inaccettabile nei confronti degli infoibati resa ancora più grave dalla scelta del 2 giugno. «Ancora una volta infami infangano la memoria delle vittime delle foibe. E stavolta lo fanno in occasione della più importante solennità civile italiana affiggendo manifesti volgari sul monumento simbolo del massacro di italiani compiuto da partigiani slavi», hanno denunciato in una nota la deputata e coordinatrice di Forza Italia in Friuli-Venezia Giulia, Sandra Savino e il capogruppo azzurro a Trieste Alberto Polacco.
I manifesti, appiccicati anche sul marmo all\\\'ingresso del luogo del ricordo, sono stati scoperti ieri mattina dalla Lega nazionale, il sodalizio emblema del patriottismo, che ha subito avvisato i carabinieri. L\\\'Arma ha già chiesto i video di una telecamera di sorveglianza che riprende in maniera nitida anche di notte. Sulla pagina Facebook di Trieste Prima, portale d\\\'informazione locale, si sono scatenate le versioni opposte. «Non è scritto in modo giusto. Solo per chiarire come sarebbe corretto cioè Italija drek (non dreka) e Trst je svoboden (non svobodno)» evidenzia un utente sloveno. In effetti le frasi sembrano un copia incolla dal traduttore di Google. Renzo Nicolini, insegnante politicamente corretto al liceo Oberdan di Trieste, ha subito sentenziato: «È chiaramente una provocazione fascistoide». Il riferimento a «Trieste territorio libero» ha chiamato in causa lo storico movimento indipendentista locale. Giorgio Marchesich dichiara netto che «la Federazione del Territorio Libero di Trieste si dissocia nella maniera più assoluta da queste vergognose e assurde provocazioni». Fra chi accusa gli sloveni e chi è convinto della provocazione fascista, il commento spunta un commento lucido: «CHIUNQUE abbia messo quei manifesti non è altro che un povero demente».
Nelle stesse ore in piazza Unità d\\\'Italia, nel centro di Trieste venivano issate due gigantesche bandiere, il Tricolore e lo stendardo del capoluogo giuliano, per le celebrazioni della festa della Repubblica. In un tweet Marco Dreosto, europarlamentare della Lega, ha parlato di «vandali fuori dal tempo e dalla storia. Se le forze dell\\\'ordine riuscissero a trovarli, propongo che debbano pulire la Foiba e fare volontariato presso il monumento nazionale!». Commenta anche il leader della Lega, Matteo Salvini: «Spero che questi imbecilli vengano presi e puniti. Onore ai Martiri delle Foibe!».
[continua]

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03 febbraio 2012 | UnoMattina | reportage
Il naufragio di nave Concordia e l'allarme del tracciato satellitare


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29 dicembre 2011 | SkyTG24 | reportage
Almerigo ricordato 25 anni dopo
Con un bel gesto, che sana tante pelose dimenticanze, il presidente del nostro Ordine,Enzo Iacopino, ricorda davanti al premier Mario Monti, Almerigo Grilz primo giornalista italiano caduto su un campo di battaglia dopo la fine della seconda guerra mondiale, il 19 maggio 1987 in Mozambico.

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29 dicembre 2010 | | reportage
Gli occhi della guerra a Trieste
Dopo aver portato la mostra su 25 anni di reportage di guerra in tutta Italia, finalmente il 29 dicembre è stata inaugurata a Trieste, presso la sala espositiva della Parrocchia di Santa Maria Maggiore, via del Collegio 6. Gli occhi della guerra sono dedicati ad Almerigo Grilz e a tutti i giornalisti caduti sul fronte dell'informazione. La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 10 al 20 gennaio. L'evento è stato organizzato dal Circolo universitario Hobbit con la sponsorizzazione della Regione.

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radio

15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio

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27 gennaio 2020 | Radio 1 Italia sotto inchiesta | intervento
Italia
Esercito e siti ebraici
Fausto Biloslavo I nostri soldati rispettano la giornata della Memoria dell’Olocausto non solo il 27 gennaio, ma tutto l’anno. L’esercito, con l’operazione Strade sicure, schiera 24 ore al giorno ben 700 uomini in difesa di 58 siti ebraici sul territorio nazionale. Tutti obiettivi sensibili per possibile attentati oppure oltraggi anti semiti. “Per ora non è mai accaduto nulla anche grazie alla presenza dei militari, che serve da deterrenza e non solo. Il senso di sicurezza ha evitato episodi di odio e minacce ripetute come in Francia, che rischiano di provocare un esodo della comunità ebraica” spiega una fonte militare de il Giornale. I soldati, che si sono fatti le ossa all’estero, sorvegliano, quasi sempre con presidi fissi, 32 sinagoghe o tempi ebraici, 9 scuole, 4 musei e altri 13 siti distribuiti in tutta Italia, ma soprattutto al nord e al centro. La città con il più alto numero di obiettivi sensibili, il 41%, è Milano. Non a caso il comandante del raggruppamento di Strade sicure, come in altre città, è ufficialmente invitato alle celebrazioni del 27 gennaio, giorno della Memoria. Lo scorso anno, in occasione dell’anniversario della nascita dello Stato di Israele, il rappresentante della comunità ebraica di Livorno, Vittorio Mosseri, ha consegnato una targa al comandante dei paracadustisti. “Alla brigata Folgore con stima e gratitudine per il servizio di sicurezza prestato nell’ambito dell’operazione Strade sicure contribuendo con attenzione e professionalità al sereno svolgimento delle attività della nostro comunità” il testo inciso sulla targa. In questi tempi di spauracchi anti semiti l’esercito difende i siti ebraici in Italia con un numero di uomini praticamente equivalente a quello dispiegato in Afghanistan nel fortino di Herat. Grazie ad un’esperienza acquisita all’estero nella protezione delle minoranze religiose, come l’antico monastero serbo ortodosso di Decani in Kosovo. “In ogni città dove è presente la comunità ebraica esiste un responsabile della sicurezza, un professionista che collabora con le forze dell’ordine ed i militari per coordinare al meglio la vigilanza” spiega la fonte del Giornale. Una specie di “assessore” alla sicurezza, che organizza anche il sistema di sorveglianza elettronica con telecamere e sistemi anti intrusione di avanguardia su ogni sito. Non solo: se in zona appare un simbolo o una scritta anti semita, soprattuto in arabo, viene subito segnalata, fotografata, analizzata e tradotta. “I livelli di allerta talvolta si innalzano in base alla situazione internazionale” osserva la fonte militare. L’ultimo allarme ha riguardato i venti di guerra fra Iran e Stati Uniti in seguito all’eliminazione del generale Qassem Soleimani. Roma è la seconda città per siti ebraici presidiati dai militari compresi asili, scuole e oratori. Le sinagoghe sono sorvegliate pure a Napoli, Verona, Trieste e quando necessario vengono disposte le barriere di cemento per evitare attacchi con mezzi minati o utilizzati come arieti. A Venezia i soldati garantiscono la sicurezza dello storico ghetto. A Livorno e in altre città sono controllati anche i cimiteri ebraici. Una residenza per anziani legata alla comunità è pure nella lista dei siti protetti a Milano. Ed i militari di Strade sicure nel capoluogo lombardo non perdono d’occhio il memoriale della Shoah, lo sterminio degli ebrei voluto da Hitler.

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20 giugno 2017 | WDR | intervento
Italia
Più cittadini italiani con lo ius soli
Estendere la cittadinanza italiana ai bambini figli di stranieri? È la proposta di legge in discussione in Senato in questi giorni. Abbiamo sentito favorevoli e contrari.

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03 giugno 2019 | Radio Scarp | intervento
Italia
Professione Reporter di Guerra


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06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra

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