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Intervista esclusiva
16 novembre 2021 - Prima - Italia - Il Giornale
“Più libertà ai vaccinati Il prezzo delle chiusure lo paghi chi rifiuta i sieri”
Zona gialla in arrivo, ma se andassimo oltre i vaccinati non dovrebbero pagare il prezzo delle chiusure. Parola di Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia.
La Regione va in zona gialla?
«Siamo molto vicini. Credo che sia imminente guardando i dati. In questi giorni o nel giro di una settimana saremo in zona gialla».
Se la situazione peggiorasse è favorevole a restrizioni sui non vaccinati?
«Mi auguro di non arrivare alla zona arancione. Con il giallo le restrizioni sono limitate come l\\\'uso della mascherina all\\\'esterno e in quattro al tavolo in ristorante. Se scivolassimo verso l\\\'arancione cambia parecchio. Le restrizioni non possono essere a carico dei vaccinati, sarebbe eccessivo far pesare la situazione a chi si è fatto due o addirittura tre dosi proteggendo se stesso e la comunità».
Pensa ad un sistema come quello adottato in Austria, che impone il lockdown ai non vaccinati?
«Non sto parlando di maggiori restrizioni per i non vaccinati, ma di maggiore apertura per i vaccinati».
L\\\'impennata dei contagi dipende dai cortei no pass?
«C\\\'è sicuramente un\\\'influenza dei paesi limitrofi, come Austria e Slovenia dove c\\\'è un\\\'alta incidenza. Però il dato di fatto è che i cortei di Trieste hanno provocato il più grande cluster della storia pandemica del Friuli-Venezia Giulia. Oramai sono state tracciate più di 200 persone positive e centinaia che non dicono dove sono state oltre a migliaia che non vogliono farsi il tampone. Quello che mi preoccupa di più sono i messaggi che lascia chi ha ancora paura nel limbo del non vaccinato. Si tratta di messaggi deleteri nel momento in cui abbiamo prove certe dell\\\'efficacia e delle sicurezza del vaccino. Ho sentito cose allucinante come la storia che gli extraterrestri ci controllano tramite il vaccino».
Domenica nella piazza no pass a Trieste hanno preso la parola anche intellettuali come Freccero, Meluzzi e un presidente emerito di Cassazione. Cosa ne pensa?
«Dobbiamo tornare alla razionalità e alla verità dei fatti. Purtroppo, anche grazie ai social, si sono inseriti dei ragionamenti al di fuori del buon senso. Tutti noi ci fidiamo di chi pilota l\\\'aereo e non andiamo a dirgli come decollare o atterrare. Mi sembra incredibile che qualcuno si professi esperto ora con laurea su Facebook o Instagram. Seguendo notizie legate alla menzogna rischiamo di mettere in crisi non solo il sistema della salute, ma anche quello economico».
Stefano Puzzer, il portuale leader delle proteste no pass, vuole andare all\\\'Onu a Ginevra.
«Dobbiamo tornare tutti con i piedi per terra».
I vaccini sono troppo deboli?
«In Regione abbiamo circa l\\\'82% di vaccinati sopra gli 11 anni. E i numeri testimoniano che i vaccini funzionano molto bene contro la malattia grave. Detto ciò bisogna essere realisti: non esiste alcun vaccino che garantisca una copertura al 100%, però rappresenta una drastica diminuzione del rischio. È come andare in macchina con la cintura di sicurezza. L\\\'incidente può capitare, ma riduco la possibilità di farmi male».
Quest\\\'anno andremo a sciare e passeremo Natale e Capodanno con i cenoni oppure no?
«Non penso debba essere un\\\'opzione, ma va considerato un dovere tenere aperte le attività economiche che lo scorso anno hanno sofferto tantissimo. Pure con la sicurezza dovuta in un periodo pandemico non possiamo pensare di sacrificare ancora le feste e le attività economiche».
[continua]

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26 agosto 2023 | Tgcom24 | reportage
Emergenza migranti
Idee chiare sulla crisi dagli sbarchi alla rotta balcanica.

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11 novembre 2008 | Centenario della Federazione della stampa | reportage
A Trieste una targa per Almerigo Grilz
e tutti i caduti sul fronte dell'informazione

Ci sono voluti 21 anni, epiche battaglie a colpi di articoli, proteste, un libro fotografico ed una mostra, ma alla fine anche la "casta" dei giornalisti triestini ricorda Almerigo Grilz. L'11 novembre, nella sala del Consiglio comunale del capoluogo giuliano, ha preso la parola il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Friuli-Venezia Giulia, Pietro Villotta. Con un appassionato discorso ha spiegato la scelta di affiggere all'ingresso del palazzo della stampa a Trieste una grande targa in cristallo con i nomi di tutti i giornalisti italiani caduti in guerra, per mano della mafia o del terrorismo dal 1945 a oggi. In rigoroso ordine alfabetico c'era anche quello di Almerigo Grilz, che per anni è stato volutamente dimenticato dai giornalisti triestini, che ricordavano solo i colleghi del capoluogo giuliano uccisi a Mostar e a Mogadiscio. La targa è stata scoperta in occasione della celebrazione del centenario della Federazione nazionale della stampa italiana. Il sindacato unico ha aderito all'iniziativa senza dimostrare grande entusiasmo e non menzionando mai, negli interventi ufficiali, il nome di Grilz, ma va bene lo stesso. Vale la pena dire: "Meglio tardi che mai". E da adesso speriamo veramente di aver voltato pagina sul "buco nero" che ha avvolto per anni Almerigo Grilz, l'inviato ignoto.

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16 febbraio 2007 | Otto e Mezzo | reportage
Foibe, conflitto sulla storia
Foibe, conflitto sulla storia

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radio

15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio

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24 maggio 2010 | Radio Padania Libera | intervento
Italia
Proselitismo islamico dietro le sbarre
“Penso che sia giusto se alcuni musulmani combattono la guerra santa contro gli americani in paesi che non sono la loro terra”. Dopo un lungo girarci attorno Kamel Adid sorprende un po’ tutti, quando sputa il rospo. La domanda riguardava i mujaheddin, i musulmani pronti a morire per Allah, contro l’invasore infedele. Tre soldati della guerra santa, arrivati un paio di mesi fa da Guantanamo, sono rinchiusi poco più in là, nel reparto di massima sicurezza del carcere di Opera, alle porte di Milano.
Adid è un giovane marocchino di 31 anni con barbetta islamica d’ordinanza e tunica color noce. Nel carcere modello di Opera fa l’imam dei 44 musulmani detenuti, che frequentano una grande sala adibita a moschea. Un predicatore fai da te, che di solito parla un linguaggio moderato e ti guarda con occhioni apparentemente timidi.
Deve scontare ancora due mesi di pena per un reato legato alla droga e da pochi giorni è stato trasferito in un altro istituto. “Quelli che si fanno saltare in aria subiscono il lavaggio del cervello – si affretta a spiegare l’autonominato imam – Noi abbiamo riscoperto la fede in carcere. Pregare ci da conforto, ci aiuta ad avere speranza”.

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03 gennaio 2011 | Radio Capodistria - Storie di bipedi | intervento
Italia
Gli occhi della guerra
Le orbite rossastre di un bambino soldato, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage di prima linea. Dopo l’esposizione in una dozzina di città la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” è stata inaugurata a Trieste. Una collezione di immagini forti scattate in 25 anni di reportage da Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Almerigo Grilz, ucciso il 19 maggio 1987 in Mozambico, mentre filmava uno scontro a fuoco. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, è organizzata dall’associazione Hobbit e finanziata dalla regione Friuli-Venezia Giulia. L’esposizione è dedicata a Grilz e a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Il prossimo marzo verrà ospitata a Bruxelles presso il parlamento europeo.Della storia dell'Albatross press agency,della mostra e del libro fotografico Gli occhi della guerra ne parlo a Radio Capodistria con Andro Merkù.

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06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra

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20 giugno 2017 | WDR | intervento
Italia
Più cittadini italiani con lo ius soli
Estendere la cittadinanza italiana ai bambini figli di stranieri? È la proposta di legge in discussione in Senato in questi giorni. Abbiamo sentito favorevoli e contrari.

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