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11 novembre 2008 | Centenario della Federazione della stampa | varie

A Trieste una targa per Almerigo Grilz
e tutti i caduti sul fronte dell'informazione


Ci sono voluti 21 anni, epiche battaglie a colpi di articoli, proteste, un libro fotografico ed una mostra, ma alla fine anche la "casta" dei giornalisti triestini ricorda Almerigo Grilz. L'11 novembre, nella sala del Consiglio comunale del capoluogo giuliano, ha preso la parola il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Friuli-Venezia Giulia, Pietro Villotta. Con un appassionato discorso ha spiegato la scelta di affiggere all'ingresso del palazzo della stampa a Trieste una grande targa in cristallo con i nomi di tutti i giornalisti italiani caduti in guerra, per mano della mafia o del terrorismo dal 1945 a oggi. In rigoroso ordine alfabetico c'era anche quello di Almerigo Grilz, che per anni è stato volutamente dimenticato dai giornalisti triestini, che ricordavano solo i colleghi del capoluogo giuliano uccisi a Mostar e a Mogadiscio. La targa è stata scoperta in occasione della celebrazione del centenario della Federazione nazionale della stampa italiana. Il sindacato unico ha aderito all'iniziativa senza dimostrare grande entusiasmo e non menzionando mai, negli interventi ufficiali, il nome di Grilz, ma va bene lo stesso. Vale la pena dire: "Meglio tardi che mai". E da adesso speriamo veramente di aver voltato pagina sul "buco nero" che ha avvolto per anni Almerigo Grilz, l'inviato ignoto.


articoli
10 maggio 2008 | il Giornale | reportage
Una mostra per guardare negli occhi la guerra
[continua]

31 luglio 2010 | Il Giornale | reportage
Un altro finiano mette i parenti in una casa lasciata in eredità
[continua] [www]

[altri articoli]
radio

14 ottobre 2008 | Radio24 | intervento
Resto del mondo
Gli occhi della guerra....a Roma
25 anni di reportage dall'Africa al Medio Oriente, dai Balcani al Sud Est asiatico. Le guerre dal 1982 ad oggi fotografate da Almerigo Grilz, Gian Micalessin e Fausto Biloslavo. Una mostra dedicata ad Almerigo ucciso in Mozambico nel 1987, mentre filmava uno scontro a fuoco fra guerriglieri e governativi. Inaugurazione alle 17 di martedì 14 ottobre presso il museo di Roma in Trastevere, Piazza Sant'Egidio. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 9 novembre.

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21 ottobre 2008 | RadioUno Rai - Nudo e Crudo | intervento
Resto del mondo
Gli occhi della guerra
Le guerre raccontate attraverso gli occhi di Fausto Biloslavo ed un mostra dedicata a che non c'è più. 25 anni di reportage dall'Africa al Medio Oriente, dai Balcani al Sud Est asiatico. Le guerre dal 1982 ad oggi fotografate da Almerigo Grilz, Gian Micalessin e Fausto Biloslavo. Una mostra dedicata ad Almerigo ucciso in Mozambico nel 1987, mentre filmava uno scontro a fuoco fra guerriglieri e governativi. La mostra, oraganizzata grazie all'associazione Modavi, rimarrà aperta al pubblico fino al 9 novembre presso il museo di Roma in Trastevere, Piazza Sant'Egidio. Non solo: a Radiouno si parla anche della tragedia dell'Afghanistan e della crisi in Iraq.

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03 gennaio 2011 | Radio Capodistria - Storie di bipedi | intervento
Italia
Gli occhi della guerra
Le orbite rossastre di un bambino soldato, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage di prima linea. Dopo l’esposizione in una dozzina di città la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” è stata inaugurata a Trieste. Una collezione di immagini forti scattate in 25 anni di reportage da Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Almerigo Grilz, ucciso il 19 maggio 1987 in Mozambico, mentre filmava uno scontro a fuoco. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, è organizzata dall’associazione Hobbit e finanziata dalla regione Friuli-Venezia Giulia. L’esposizione è dedicata a Grilz e a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Il prossimo marzo verrà ospitata a Bruxelles presso il parlamento europeo.Della storia dell'Albatross press agency,della mostra e del libro fotografico Gli occhi della guerra ne parlo a Radio Capodistria con Andro Merkù.

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