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Reportage
23 agosto 2008 - Prima - Afghanistan - il Giornale
Bomba contro un convoglio Tre italiani feriti in Afghanistan
Fausto Biloslavo
HERAT – Tre soldati italiani sono rimasti feriti da un’esplosione a nord di Kabul. Le notizie più drammatiche, però, arrivano dall’Afghanistan occidentale dove gli americani sono accusati di aver ucciso 76 civili in un’ondata di bombardamenti.
Ieri mattina verso le 7.20, le 4.50 in Italia, una piccola colonna del nostro contingente si stava dirigendo fuori dalla capitale. Circa 20 chilometri a nord di Kabul un mezzo è stato investito da un’esplosione nella parte posteriore. Il veicolo coinvolto è un Vm 90, il meno protetto che abbiamo dispiegato in Afghanistan. Nella parte dietro è scoperto e ha solo due piastre protettive laterali. L’esplosione non deve essere stata molto forte, perché ha provocato solo tre feriti leggeri. Se fosse stata una vera e propria trappola esplosiva non ci sarebbero superstiti su quel tipo di mezzo. Forse si è trattato di un ordigno che ha fatto cilecca. “Non è stato un incidente, ma non sappiamo ancora con precisione cosa ha provocato l’esplosione” dichiara a Il Giornale il tenente Giuseppe Genovesi portavoce del contingente Italfor a Kabul.
Due dei soldati feriti appartengono al 2° reggimento Genio guastatori di Trento, mentre il terzo è un alpino del 9° reggimento dell’Aquila. La missione dei militari era bonificare e far brillare degli esplosivi rinvenuti nella zona. Sul primo momento si pensava che l’esplosione poteva essere stata provocata da un incidente nell’operazione. Il tenente Genovesi ha però sottolineato che “il personale non era ancora giunto sul posto della bonifica”. La zona a nord di Kabul è relativamente sicura, anche se frequentata da convogli militari diretti alla grande base Usa di Bagram. I soldati italiani coinvolti nell’esplosione viaggiavano su una strada parallella, in un’area rurale.
Lo strano attentato, comunque fallito, aumenta l’allarme per le nostre truppe nella capitale, dopo la tragedia dei 10 militari francesi massacrati a sud est di Kabul. Haroun Mir, una specie di portavoce ufficioso dei servizi segreti afghani, ha denunciato che è oramai iniziata “la strategia di accerchimaento di Kabul” da parte dei talebani. I seguaci di mullah Omar si sono alleati con le cellule di Al Qaida ed i resti dell’Hezbi i Islami di Gulbuddin Hekmatyar. Proprio gli uomini del vetusto signore della guerra afghano sarebbero i principali sospettati dell’agguato ai militari francesi nel distretto di Surobi. I talebani stanno moltiplicando i loro attacchi anche nella provincia di Wardak e Logwar, ad ovest e sud di Kabul. L’obiettivo finale sarebbe “una marcia sulla capitale” secondo Haroun Mir.
Kabul non cadrà nelle mani dei talebani, ma dall’inizio dell’anno sono circa 3400 gli afghani, in gran parte miliziani, uccisi. A questi si aggiungono 178 militari stranieri. Nell’Afghanistan occidentale, sotto il comando italiano del generale Francesco Arena, sono giunte ieri le notizie più drammatiche, ma contraddittorie. Gli americani sostengono di aver ammazzato 30 pericolosi talebani in un bombardamento. Fra questi sarebbe stato eliminato anche il noto comandante mullah Sadiq. Il governo di Kabul ha invece aperto un’inchiesta denunciando nello stesso attacco l’uccisione di 76 civili. Il ministero degli Interni di Kabul ha emesso un comunicato in cui accusa gli americani di aver massacrato nei radi aerei di ieri mattina e dei giorni scorsi una cinquantina di bambini al di sotto dei 15 anni e 19 donne. "Il ministro dell'Interno" si legge in una nota "ha inviato sul posto una squadra di dieci esperti". Per approfondire le informazioni fornite dal capo della polizia dell'Afghanistan occidentale, Akramuddin Yawer, che aveva riferito di quindici abitazioni civili distrutte. Invece il ministero della Difesa afghano sostiene che gli americani hanno eliminato 25 talebani e 5 civili. Il portavoce militare Usa, colonnello Rumi Nielson-Green, ha smentito la notizia che nei raid siano stati colpiti degli afghani innocenti. L’unico dato certo è che il bombardamento è avvenuto nell’area di Shindad, a sud di Herat, vicino alla spinosa provincia di Farah. Gli americani da settimane stavano conducendo in zona una pesante operazione per snidare gli insorti. Le forze Usa che operano nella zona di Shindad e Farah ricadono nella missione Enduring freedom, di lotta la terrorismo e non rispondono direttamente al comando Nato di Kabul, bensì a quello di Bagram. E tantomeno al generale Arena che è responsabile del settore ovest. Quando questo genere di unità intervengono chiedono ai nostri soldati di star fuori dalla loro zona di “caccia”. Per questo motivo dal contingente italiano ad Herat, composto da 1800 uomini, non vengono rilasciate dichiarazioni sulla spinosa notizia dei bombardamenti. La morte dei civili non è ancora confermata, ma se lo fosse si tratterebbe di uno dei tributi di sangue più gravi da parte della popolazione afghana. Lo scorso anno gli americani avevano già sbagliato clamorosamente bersaglio, nella stessa area di Shindand, provocando dure proteste della popolazione anche nei confronti degli italiani.


video
28 agosto 2008 | Studio Aperto | reportage
Afghanistan: italiani in guerra
Studio aperto, Tg1 e Tg2 hanno lanciato il nostro servizio esclusivo di Panorama sui soldati in guerra in Afghanistan. Le immagini che vedete non sono state girate da me o da Maki Galimberti che mi accompagnava come fotografo, come dicono nel servizio, bensì dagli stessi soldati italiani durate la battaglia di Bala Murghab.
Di seguito pubblico il testo che ho ricevuto dai coraggiosi cineoperatori con l'elmetto: "Nei giorni dell’assedio di Bala Murghab il 5,6,7 e 8 agosto, con i fucilieri della Brigata Friuli erano presenti anche quattro militari Toni T. , Francesco S. , Giuseppe N. , Giuseppe C. , tutti provenienti dal 28° Reggimento “Pavia” di istanza Pesaro. È stato proprio il C.le Mag.Sc. Francesco S. a girare le immagini che vedete con una telecamera di fortuna, in condizioni difficili e con grande rischio personale.Infatti tra i compiti assolti dal 28° Reggimento di Pesaro c’è proprio la raccolta di informazioni e documentazioni video sulle operazioni di prima linea".

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14 agosto 2008 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Taccuino di guerra - "Sono il sergente Joseph Buonpastore..."
Afghanistan,un'estate in trincea. In prima linea con i marines

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08 agosto 2008 | Radio24 | reportage
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26 agosto 2008 | Radio24 | reportage
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23 agosto 2008 | Radio24 | intervento
Afghanistan
Strage di civili
Afghanistan, un'estate in trincea.

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