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Articolo
16 giugno 2009 - Il Fatto - Afghanistan - Il Giornale
Così cambia la missione a Kabul
Sul fronte afghano manderemo altri uomini e
mezzi, come previsto, ma il presidente del Consiglio,
SilvioBerlusconi,potrebbeconcederequalcosainpiùdopol’incontroallaCasaBianca.
Agliinizi
dilugliocomincerannoadaffluirenuovetruppein
Afghanistan.Altri400uomini,cherimarrannofino
a novembre. I rinforzi servono a garantire che le
cruciali elezioni presidenziali del 20 agosto si svolganosenzagrossiproblemi.
Anchel’aviazionefarà
la sua parte con altri 40 uomini,ma soprattutto un
aumento dei velivoli a disposizione sul fronte afghano.
In agosto arriveranno due C-27J, aerei da
trasporto tattici per spostare truppe nel teatro di
operazioni.InAfghanistansonoattesianchetreelicotteriAB-
212,cheservirannosoprattuttopermissioni
Medevac, le evacuazione di vittimeoferiti.
AdHerat si attende, inoltre, lo schieramento dei
due cacciabombardieri Tornado che ancora utilizzano
la pista tedesca di Mazar i Sharif, più a nord.
Quest’estatedevearrivare inAfghanistanpurel’altra
coppia di Tornado. Anche se non hanno il permessodieffettuarebombardamenti,
masolodiraccogliere
informazioni dall’alto.
Entroquestomeseverràdecisaladatadipartenza
di altri 100 uomini, in gran parte carabinieri. Gli
specialisti dell’Arma faranno parte della «Nato trainingmission
»,lanuovamissionediaddestramento
dellapoliziaafghanasimileaquellagiàesistentein
Irak.
Nell’incontro fra Berlusconi e il presidente Usa
BarackObamaèpossibilechesiconcordil’inviodi
ulteriori truppe. Ai carabinieri, molto apprezzati
dalgeneraleUsaDavidPetraeus,potrebberovenir
chiestipiùuominiperrimettereinsestoladisastrata
polizia afghana. Un altro passo avanti potrebbe
essere il definitivo abbandono dei caveat, le restrizioninazionaliall’impiegodeicontingentisulterreno.
Il ministero della Difesa ha già ridotto il tempo
dirispostaaunarichiestadiinterventodalle76ore
del governo Prodi a 6, ma si può fare di più. Per
esempiopermettereagliitalianivereeproprieoperazionioffensive
«ricercaedistruggi»,controlaguerrigliatalebana,
comefannoamericanieinglesi.Anche
un possibile intervento al di fuori del nostro
settore,nellezonepiùosticheasud,oltreilconfine
con lo schieramento della Folgore nell’Afghanistan
occidentale, sembra oggi possibile rispetto al
passato.
L’annunciata riduzione del 50% del contingente
inKosovoeanchedeglieffettiviinLibanoserviràa
liberare risorse, più che uomini, da utilizzare per il
conflitto afghano.
www.faustobiloslavo.com

video
06 settembre 2021 | Quarta Repubblica Rete 4 | reportage
La vera guerra degli italiani
La guerra di pace degli italiani in Afghanistan, che non vi hanno mai fatto vedere perché era meglio dire che portavamo caramelle ai bambini. Tutti filmati combat girati dai nostri soldati in 20 anni di missione che è finita con una Caporetto

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15 novembre 2001 | TG5 - Canale 5 e Studio Aperto - Italia 1 | reportage
Si combatte a sud di Kabul
Si combatte a sud di Kabul

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14 novembre 2001 | TG5 - Canale 5 e Studio Aperto - Italia 1 | reportage
Il giorno dopo la liberazione di Kabul
Il giorno dopo la liberazione di Kabul

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[altri video]
radio

18 settembre 2009 | Radio Anch'io | intervento
Afghanistan
La sfida che non possiamo perdere
Perchè non possiamo perdere la sfida afghana e le dimenticanze di Emergency sulle vessazioni dei talebani

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20 agosto 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/ La "battaglia" per il voto
L’Afghanistan ha vinto la “battaglia” per il voto” .Anche nelle zone più minacciate, come la provincia di Farah, i talebani non sono riusciti a far saltare le elezioni presidenziali e provinciali. L’aiuto dei paracadutisti della Folgore è stato determinante. I baschi amaranto della 6° compagnia Grifi sono partiti all’alba da Tobruk, la base avanzata italiana nel turbolento distretto di Bala Baluk. L’obiettivo del plotone Nembo è di garantire la sicurezza del seggio più a sud nel villaggio di Chakab. Non un paesino qualunque, ma il villaggio dove è nato Said Ayub il governatore ombra dei talebani nella provincia di Farah. Centoventicinque elettori hanno sfidato le minacce talebane andando a votare per il nuovo presidente nella piccola moschea di Chakab. Invece tre razzi sono stati lanciati contro base Tobruk. Il più vicino è esploso a 150 metri da una torretta di controllo del campo italiano. La battaglia più dura è scoppiata alle 11.30 ora afghana con un bombardamento di mortai su una colonna di bersaglieri partiti da Farh, il capoluogo provinciale. I fanti piumati hanno dovuto ripiegare, ma gli scontri sono continuati con i talebani che sparavano del villaggio di Pust i Rod. Il giorno delle elezioni e la notte precedente sono stati registrati 22 attacchi nel settore occidentale dell’Afghanistan comandato dal generale Rosario Castellano. Fausto Biloslavo da base Tobruk, provincia di Farah per Gr24 il sole 24 ore

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13 agosto 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/ La "tregua" di Bala Murghab
La vallata di Bala Murghab, nella provincia di Badghis, è il fronte nord dei soldati italiani schierati nell’Afghanistan occidentale. Da fine maggio i parà della Folgore hanno sostenuto 15 scontri costati una dozzina di feriti. I talebani uccisi sono diverse decine. Le storie di guerra dei parà del 183° reggimento Nembo si sprecano: ad Eduardo Donnantuono un proiettile di kalashnikov ha centrato l’elmetto. Quando è uscito dal blindato il suo volto era una maschera di sangue, ma la pallottola gli ha fatto solo un graffio sulla testa. Pochi millimetri più in là e sarebbe morto. Ad Alessandro Iosca, un parà romano di 23 anni, un proiettile ha bucato il braccio. Si è rimesso in sesto è tornato in prima linea a Bala Murghab con la sua unità. Dopo due mesi e mezzo di aspri combattimenti gli anziani dei villaggi hanno convinto il governo afghano ed i talebani a concordare la “nafaq.”. Una specie di tregua in vista delle elezioni. L’esercito afghano si è ritirato ed i talebani hanno smesso di attaccare gli italiani. Il comandante dei parà di Bala Murghab, colonnello Marco Tuzzolino, però, preferisce parlare di “pausa operativa”. Sul voto per le presidenziali e provinciali del 20 agosto, Nimatullah, capo villaggio vicino agli insorti, con il barbone nero come la pece, assicura che dei 33 seggi previsti almeno 27 apriranno regolarmente. Quasi tutti nelle zone controllate dai talebani. Fausto Biloslavo Afghanistan occidentale per Radio 24 Il Sole 24 ore

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17 agosto 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/Voto e kamikaze
I paracadutisti di base Tobruk sono pronti a partire prima dell’alba diretti verso il deserto della turbolenta provincia di Farah. Il tenente Alessandro Capone, 30 anni, romano, comandante del primo plotone Nembo illustra la missione. Sul cruscotto del suo blindato Lince c’è Aldino il pinguino, un pupazzo portafortuna che i parà grattano ogni volta che escono verso l’ignoto. Dove i talebani possono sempre aspettarci al varco. Nelle quattro province sotto controllo italiano i seggi elettorali per le elezioni presidenziali e provinciali del 20 agosto sono 1014. Fra il 10 ed il 13% non apriranno perché troppo esposti alla minacce dei talebani ha rivelato il generale Rosario Castellano che guida il contingente. Nel sud, dove gli insorti sono più forti, si raggiungeranno punte del 20-30% di seggi chiusi. Dagli altoparlanti delle mosche nelle roccaforti talebani, come Shewan. ad una ventina di chilometri da base Tobruk, gli estremisti ordinano alla gente di non andar votare per “i nemici dell’Islam”. E preparano di peggio, con terroristi kamikaze, come comunicano per radio i parà italiani che scortano i poliziotti afghani dispiegati per le elezioni

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12 giugno 2009 | R101 | intervento
Afghanistan
Soldati italiani nel mirino
Le truppe italiani, assieme all'esercito afghano, espandono il controllo del territorio ed aumentano gli scontri. La fine della raccolta dell'oppio offre soldi e manovalanza per i talebani.

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