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Articolo
25 giugno 2009 - Esteri - Afghanistan - Il Giornale
I parà in missione per uccidere E' la prima volta per gli italiani
I corpi speciali italiani in Afghanistan
hanno eliminato un comandante
talebano che aveva lanciato
una campagna di trappole esplosive
contro le truppe internazionali
ed afghane. L’obiettivo era catturarlo,
perché faceva parte della lista
nera della Nato. Il «target», come viene chiamato in gergo deve aver cercato
di resistere ed è stato «neutralizzato».
È la prima volta che trapela una
notizia del genere riguardante i soldati italiani.
Solo da quest’anno i nostri
corpi speciali della Task force
45, che opera nell’Afghanistan occidentale,
hanno cominciato a dare
la caccia ai ricercati. In tutto sono
circa un migliaio i comandanti talebani
di vari livelli, schedati in una
lista segreta della Nato (Joint priority
effect list). Ad ogni Task force di
corpi speciali vengono assegnati
dei «target», contenuti nella lista, da
catturare vivi o morti. Negli ultimi
sei mesi sono stati almeno quattro
gli «obiettivi» eliminati durante i blitz
della Task force 45. Gli italiani
hanno l’ordine di sparare solo se
scoppia un conflitto a fuoco. Gli
americani e gli inglesi vanno meno
per il sottile e spesso pianificano veri e propri attacchi mirati.
Con i velivoli
senza pilota, come i Predator
Warrior, lanciano un missile sul rifugio
del ricercato per incenerirlo.
La notizia dell’ultima operazione
italiana è trapelata fra le righe di un
comunicato della Nato. Il blitz è avvenuto nella
notte fra lunedì e martedì
nella città di Farah, il capoluogo
dell’omonima provincia. Fonti
de il Giornale confermano che è intervenuta
la Taskunit Alfa, composta
dagli alpini paracadutisti del 4˚
reggimento e gli incursori del 9˚
reggimento Col Moschin. La costola
della Task force 45 dispiegata a
Farah, sul fronte più a sud del nostro
schieramento. Con loro le unità della polizia e dell’esercito afghano,
che affiancano sempre i nostri
corpi speciali in questo genere di
operazioni.
Il «target» si chiamava Ramatullah
«ed era noto per aver pianificato
una campagna di attacchi con le
Ied (trappole esplosive)». Ordigni
sempre più micidiali nascosti ai bordi
delle strade e copiati dai terroristi iracheni,
che colpiscono i convogli
della Nato e degli afghani. In
questo genere di operazioni vengono
pagati uno o più informatori,
ma alla fine è il cosiddetto «uomo
del grilletto» che dà la luce verde.
Una spia sul posto che segnala grazie
al rilevamento satellitare o con
una semplice telefonata dal cellulare,
quando il ricercato arriva nel
suo rifugio. Dall’alto un Predator
italiano (aereo senza pilota), che
opera disarmato, filma tutto e rilancia
le immagini alla sala operativa.
Ramatullah deve aver resistito al
blitz o tentato la fuga ed «è stato ucciso» come si legge nel comunicato
della Nato. Per identificare con certezza
il cadavere del ricercato vengono rilevati i dati biometrici e confrontati con quelli in possesso della
Nato.
Negli ultimi sei mesi la Taskforce
45 ha catturato diversi ricercati, ma
quattro sono stati «neutralizzati».
Poche ore dopo i corpi speciali alleati
lanciavano un blitz simile in una
serie di compound nella vicina provincia
di Kandahar. Anche in questo
caso l’obiettivo era smantellare
una rete nemica che piazzava trappole
esplosive. Sul terreno sono rimasti 25 talebani,
compresi due terroristi
con il corpetto esplosivo dei
kamikaze.
Martedì scorso, sempre a Farah, i
soldati italiani sono rimasti coinvolti in nuovi combattimenti.
Una compagnia del 187˚ reggimento paracadutisti
è intervenuta a dar man forte
ai militari di una base afghana attaccata
dai talebani. In un villaggio
vicino sono state scoperte oltre 100
bombe e razzi. Ieri si è combattuto
anche a Bala Murghab nella zona
nord del settore italiano,
dove un parà è rimasto lievemente ferito.
Unità del 183˚ reggimento Nembo
erano impegnate a
snidare sacche di resistenza
dei talebani,
quando sono state attaccate con armi leggere
e razzi controcarro.
Nel combattimento è
morto un militare afghano
e altri quattro sono rimasti
feriti. Anche quattro
blindati Lince sono rimasti danneggiati.
Il parà è stato medicato
sul campo e ha continuato l’operazione.
Nell’offensiva contro i talebani
i parà sono andati all’assalto
più volte con l’appoggio dei mortai
e di una coppia di elicotteri d’attacco
Mangusta. www.faustobiloslavo.com

video
27 novembre 2001 | TG5 - Canale 5 | reportage
La caduta di Kunduz
La caduta di Kunduz

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28 agosto 2008 | Studio Aperto | reportage
Afghanistan: italiani in guerra
Studio aperto, Tg1 e Tg2 hanno lanciato il nostro servizio esclusivo di Panorama sui soldati in guerra in Afghanistan. Le immagini che vedete non sono state girate da me o da Maki Galimberti che mi accompagnava come fotografo, come dicono nel servizio, bensì dagli stessi soldati italiani durate la battaglia di Bala Murghab.
Di seguito pubblico il testo che ho ricevuto dai coraggiosi cineoperatori con l'elmetto: "Nei giorni dell’assedio di Bala Murghab il 5,6,7 e 8 agosto, con i fucilieri della Brigata Friuli erano presenti anche quattro militari Toni T. , Francesco S. , Giuseppe N. , Giuseppe C. , tutti provenienti dal 28° Reggimento “Pavia” di istanza Pesaro. È stato proprio il C.le Mag.Sc. Francesco S. a girare le immagini che vedete con una telecamera di fortuna, in condizioni difficili e con grande rischio personale.Infatti tra i compiti assolti dal 28° Reggimento di Pesaro c’è proprio la raccolta di informazioni e documentazioni video sulle operazioni di prima linea".

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06 settembre 2021 | Quarta Repubblica Rete 4 | reportage
La vera guerra degli italiani
La guerra di pace degli italiani in Afghanistan, che non vi hanno mai fatto vedere perché era meglio dire che portavamo caramelle ai bambini. Tutti filmati combat girati dai nostri soldati in 20 anni di missione che è finita con una Caporetto

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02 novembre 2009 | SBS Radio Italian Language Programme | intervento
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Dopo il boicottaggio del secondo turno di Abdulla Abdullah, il rivale tajiko del presidente pasthun Hamid Karzai

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04 ottobre 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
10 anni di Radio24. UNO SPOT SULLA CADUTA DI KABUL
Il mio servizio dalla prima linea di Kabul dopo l'11 settembre 2001, come spot per i 10 anni di Radio24. Era il 4 ottobre del 1999 quando a Milano nasceva Radio 24, la prima emittente news&talk italiana. Informazione, attualità, intrattenimento, economia, cultura, con un'attenzione sempre costante alla voce degli ascoltatori: questa la formula di un successo confermato dagli oltre 4,8 milioni di ascoltatori alla settimana, come confermano i dati Audiradio, relativi al quarto bimestre 2009.

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12 giugno 2009 | R101 | intervento
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Soldati italiani nel mirino
Le truppe italiani, assieme all'esercito afghano, espandono il controllo del territorio ed aumentano gli scontri. La fine della raccolta dell'oppio offre soldi e manovalanza per i talebani.

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06 luglio 2009 | Radio24 mattino | intervento
Afghanistan
Marines all'attacco ed anche gli italiani all'offensiva
L'offensiva "colpo di spada" nella parte meridionale della provincia di Helmand lanciata da 4000 marines. Nel settore occidentale anche gli italiani all'attacco finiscono nel mirino dei talebani. in collegamento l'ex generale Mauro Del Vecchio, parlamentare del Parito Democratico.

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20 agosto 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/ La "battaglia" per il voto
L’Afghanistan ha vinto la “battaglia” per il voto” .Anche nelle zone più minacciate, come la provincia di Farah, i talebani non sono riusciti a far saltare le elezioni presidenziali e provinciali. L’aiuto dei paracadutisti della Folgore è stato determinante. I baschi amaranto della 6° compagnia Grifi sono partiti all’alba da Tobruk, la base avanzata italiana nel turbolento distretto di Bala Baluk. L’obiettivo del plotone Nembo è di garantire la sicurezza del seggio più a sud nel villaggio di Chakab. Non un paesino qualunque, ma il villaggio dove è nato Said Ayub il governatore ombra dei talebani nella provincia di Farah. Centoventicinque elettori hanno sfidato le minacce talebane andando a votare per il nuovo presidente nella piccola moschea di Chakab. Invece tre razzi sono stati lanciati contro base Tobruk. Il più vicino è esploso a 150 metri da una torretta di controllo del campo italiano. La battaglia più dura è scoppiata alle 11.30 ora afghana con un bombardamento di mortai su una colonna di bersaglieri partiti da Farh, il capoluogo provinciale. I fanti piumati hanno dovuto ripiegare, ma gli scontri sono continuati con i talebani che sparavano del villaggio di Pust i Rod. Il giorno delle elezioni e la notte precedente sono stati registrati 22 attacchi nel settore occidentale dell’Afghanistan comandato dal generale Rosario Castellano. Fausto Biloslavo da base Tobruk, provincia di Farah per Gr24 il sole 24 ore

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