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Intervento
20 ottobre 2009 - Prima - Iran - Il Tempo
I Pasdaran "cassaforte" rivoluzionaria
Nurali Shushtari, ucciso
domenica in
un attentato, non era solo
il vicecomandante delle
forze di terra dei temibili
Pasdaran. Il generale
iraniano faceva parte del
potere economico dei
Guardiani della rivoluzione.
Shushtari era uno dei
consiglieri d’amministrazione
della Ahia Sanaieh
Khorasan, fra le più potenti
società di investimenti
dell’Iran orientale.
Si calcola che i Pasdaran
controllino un terzo dell’economia
del paese. L’ultima
scabrosa acquisizione è il
51% di azioni della Compagnia
di telecomunicazioni iraniana.
Un affare di 7,8 miliardi di dollari
andato in porto lo scorso settembre
attraverso la Etemad e
Mobin. La società è affiliata alle
Guardie della rivoluzione. Guarda
caso, nella gara di privatizzazione,
ha battuto una concorrente
messa da parte perché non
garantiva le «condizioni di sicurezza
».
Il parlamento di Teheran ha
aperto un’inchiesta sulla faccenda.
La seconda, dopo che in agosto
un’altra società legata ai
Basji, i volontari della rivoluzione
addestrati dai Pasdaran, hanno
messo a segno un colpo gobbo.
La privatizzazione della più
grande miniera di zinco del Medio
Oriente, nella provincia iraniana
di Zanjan, per «soli» 2 miliardi
di dollari rispetto ai 6 che
valeva. Se qualcuno si mette di
traverso finisce male. Quando i
Pasdaran vengono tagliati fuori
da qualche affare che reputano
strategico non vanno per il sottile.
Nel 2004 hanno addirittura
chiuso l’aeroporto Imam Khomeini
di Teheran sbattendo fuori
la società turca che doveva
gestirlo.
I Guardiani controllano un
centinaio di imprese di costruzioni
e società commerciali con
un giro di affari di 12 miliardi
l’anno. Il colosso Khatam al Anbya
impiega 25mila fra ingegneri
e altro personale, che lavorano
per il 70% su appalti militari.
Attraverso compagnie di comodo
o straniere, in particolare cinesi,
l’elite in armi del regime
garantisce, anche di contrabbando,
la tecnologia per lo sviluppo
del programma nucleare. La
banca utilizzata dai Pasdaran è
la Sepah International finita nel
mirino di Washington. Il gruppo
industriale Saman si occupa dello
sviluppo missilistico. Le unità
del genio dei Pasdaran aiutano
la società che deve costruire la
metropolitana di Teheran.
Un altro grande affare per le
guardie rivoluzionarie è il gasdotto
dai giacimenti meridionali
di Pars. I tentacoli economici
del corpo di elite sono la vera
forza nell’ombra che attraverso
prebende, affari e corruzione fa
dei Pasdaran uno stato nello stato.
Per non parlare dei 46 miliardi
di dollari, che grazie alle attività
economiche dei Guardiani
hanno finanziato negli anni
l’estremismo in Medio Oriente. I
primi beneficiari sono stati i
giannizzeri di Hezbollah in Libano
e poi i palestinesi di Hamas a
Gaza.

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26 giugno 2009 | SkyTG24 | reportage
Il G8 a Trieste e la crisi iraniana
Cosa succederà in Iran? Gli oppositori verranno messi a tacere dalla repressione, ma la crisi lascerà il segno.

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