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Articolo
26 maggio 2010 - Domande di Oggi - Afghanistan - Oggi
Morti altri due italiani: ma cosa stiamo lì a fare?
L’Afghanistan è la nostra trincea, dove 3300 soldati italiani combattono i talebani e portano aiuti e sviluppo alla popolazione. Dal 2001 abbiamo perso 22 uomini per cercare di garantire sicurezza al paese. Gli ultimi due caduti sono il sergente Massimiliano Ramadù ed il caporal maggiore Luigi Pascazio. La mattina del 17 maggio sono saltati in aria su una trappola esplosiva lungo la “strada maledetta”. Una pista in mezzo alle montagne di sabbia che porta da Herat, il capoluogo dell’Afghanistan occidentale, a Bala Murghab, dove i soldati italiani tengono con le unghie e con i denti una base avanzata. I caduti fanno parte del 32° reggimento genio guastatori della brigata Taurinense. Due loro commilitoni, il primo caporal maggiore Gianfranco Scirè ed il caporale Cristina Buonacucina sono rimasti feriti dall’esplosione che ha sconquassato il blindato Lince su cui viaggiavano. L’alpina è la seconda donna soldato ferita in Afghanistan.

Il grosso del contingente italiano è schierato sul fianco occidentale della missione della Nato (Isaf), che da nove anni appoggia il governo di Kabul. I nostri militari devono controllare un’area vasta come il nord Italia, al confine con l’Iran, composta dalle province di Herat, Badghis, Ghor e Farah. Dal 20 aprile i fanti della Sassari hanno ricevuto il cambio dagli alpini della Taurinense comandati dal generale Claudio Berto.

In Afghanistan non portiamo solo caramelle ai bambini. Il fortino di Bala Murghab da settimane veniva bersagliato dai razzi lanciati dai talebani. Alpini ed americani, assieme alle truppe afghane, hanno respinto gli insorti oltre la gittata dei loro razzi. Nell’operazione sono stati utilizzati mortai, elicotteri d’attacco Mangusta e l’appoggio aereo della Nato. La Task force center del 9° reggimento alpini controlla l’imboccco della famigerata valle di Zirko, in parte ripulita dai talebani, a Shindad. Più a sud è stata “liberata” la strategica statale 517, soprannominata “l’autostrada della morte” e la strategica ring road, che collega in circolo tutto l’Afghanistan.

Il Centro di ricostruzione provinciale (Prt), guidato dagli alpini, aiuta la popolazione e sostiene lo sviluppo dell’area. I soldati italiani costruiscono ponti, scuole, piccole ambulatori e appoggiano il governo locale.

Carabinieri, militari e finanziari del contingente addestrano le nuove unità dell’esercito afghano, i corpi antiterrorismo della polizia e la guardia di frontiera. Zona di transito per carichi di armi provenienti dall’Iran e dell’oppio diretto ai mercati europei, l’Afghanistan occidentale è più tranquillo di altri fronti, come quello meridionale, al confine con il Pakistan, dove sono impegnati americani ed inglesi. In vista delle elezioni parlamentari del 18 settembre i talebani e le cellule di al Qaida aumenteranno gli attacchi durante l’estate. Non a caso, per garantire la sicurezza del voto, arriveranno i rinforzi portando il contingente italiano a 4mila uomini.

 


video
15 novembre 2001 | La vita in diretta - RaiUno | reportage
In Afghanistan si ritorna a vivere
In Afghanistan si ritorna a vivere

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20 maggio 2009 | Matrix | reportage
Afghanistan - guerra o pace
Finalmente un lungo dibattito sulla crisi nel paese al crocevia dell'Asia. Alessio Vinci conduce su Canale 5 alle 23.30 AFGHANISTAN GUERRA E PACE. Una puntata tosta con il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, il collega Pietro Suber e Fausto Biloslavo.

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21 settembre 2009 | RaiUno - Uno Mattina | reportage
Il giorno dei funerali dei caduti di Kabul
Dai talebani alla situazione in Afghanistan ricordando che l'ultimo saluto ai paracadutisti caduti non può che essere il loro grido di battaglia: "Folgore".

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radio

16 aprile 2010 | Radio 24 | intervento
Afghanistan
I tre di Emergency a Kabul
Una svolta l'arrivo nella capitale afghana degli italiani arrestati e l'incontro con i diplomatici.

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16 giugno 2010 | Spazio Radio - Radio 1 | intervento
Afghanistan
Il "tesoro" nascosto
L’Afghanistan è un paese disgraziato, povero e senza risorse, a parte l’oppio? Assolutamente no. Il sottosuolo afghano nasconde un forziere di minerali che vale 1 trilione di dollari. In cifre europee stiamo parlando di 810 miliardi di euro. Oro, gemme, rame, ferro ed il prezioso litio sono presenti in quantità tali da poter trasformare l’Afghanistan in una delle maggiori “potenze” minerarie al mondo. Lo hanno scoperto i geologi assoldati dal Pentagono studiando vecchie carte tracciate dai sovietici, che invasero il paese negli anni ottanta. Una ricchezza naturale capace di risollevare economicamente l’Afganistan e magari farlo uscire dal tunnel delle guerra.

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13 aprile 2010 | Radio Città Futura | intervento
Afghanistan
La sorte dei tre italiani di Emergency in manette
Gli uomini dei servizi afghani puntano il dito contro il chirurgo Marco Garatti e Matteo D’Aira, il capo infermiere, mentre il giovane Matteo Pagani non sarebbe coinvolto e potrebbe venir ben presto scagionato.

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25 novembre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento
Afghanistan
Il talebano impostore ai segretissimi colloqui di pace
“Tu Vuo' Fa' O' Talebano” era il divertente tormentone musicale che prendeva in giro Osama bin Laden nel 2001, ma questa volta in Afghanistan la farsa ha superato l’immaginazione. Un impostore si è presentato al segretissimo tavolo della pace con il governo afghano spacciandosi per il numero due di mullah Omar, il leader guercio dei talebani. Nella sceneggiata tragicomica ci è cascata anche la Nato, che ha prelevato con i suoi aerei il truffatore in Pakistan scortandolo in Afghanistan.

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26 febbraio 2010 | SBS | intervento
Afghanistan
Bacha bazi: piccoli schiavi del sesso
In Afghanistan molti ragazzini vengono venduti e trasformati in schiavi sessuali da signori della guerra o personaggi facoltosi. I bacha bazi sono minori che vengono vestiti da donna e ballano per un pubblico di soli uomini. Il servizio del giornalista Fausto Biloslavo.

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