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Articolo
03 agosto 2012 - Esteri - Yemen - Il Giornale |
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Liberato Spadotto E’ in buone condizioni nonostante le botte |
Alessandro Spadotto è libero. Il carabiniere di 29 anni, sequestrato domenica a Sana'a, è stato rilasciato ieri sera. Dalle nove di sera il Giornaleera stato informato dagli yemeniti che c’erano «segnali positivi ».Poi alle 22.34 italiane un sms dall’ex regno della regina di Saba ha annunciato la notizia tanto attesa: «Alessandro è libero e si trova nelle mani del governatore di Marib». Sultan al Arada, il rappresentante dell’omonima e turbolenta provincia orientale, era uno dei mediatori della prima ora.Arab al Sarhi,dell’associazione di amicizia italo- yemenita, che ha seguito fin dal primo momento il rapimento, dopo essersi impegnato già nel 2005 per la liberazione di un gruppo di turisti italiani, ha confermato: «Le autorità yemenite dichiarano che Alessandro è a Marib assieme al governatore. Si tratta solo di organizzare il suo rientro nella capitale». Sana’a dista circa 140 chilometri, ma oramai non c’è più pericolo: Spadotto ha potuto farsi una meritata doccia a Marib e stamattina alle sei sarà trasferito a Sanaa in elicottero. Da casa Spadotto a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, ancora non ci credono. «La notizia ci ha aperto il cuore, ma aspettiamo la conferma ufficiale della Farnesina» dichiara al Giornale il padre Augusto. Conferma che è giunta poco prima della mezzanotte italiana. La svolta sarebbe avvenuta ieri con l’impegno di ulteriori mediatori che hanno trovato un accordo fra Ali Nasir Huraidkan e il governo yemenita. Lo sheik della tribù Obeida, ricercato per omicidio e banditismo, voleva la restituzione di alcuni terreni e di soldi che lo Stato gli ha sequestrato. Inoltre chiedeva di venir depennato dalla lista nera delle persone che non possono espatriare. Nelle ultime 48 ore si erano rincorse notizie contraddittorie. Prima il sito Marib press, solitamente bene informato, aveva rilanciato al dichiarazione di Ali Nasir che il carabiniere sarebbe stato liberato nel giro di due giorni, come sembra sia avvenuto. Poi, ieri mattina, riportava di un accordo saltato dopo l’ennesimo incontro con i mediatori, ma la situazione si è sbloccata in serata. Le fonti del Giornale sono tutte yemenite e confermano la liberazione, mentre in Italia la scorsa notte non c’era alcuna conferma ufficiale. Gli stessi rapitori avevano fatto sapere che il rilascio sarebbe avvenuto entro la giornata di oggi, ma la linea di riserbo mantenuta dalla Farnesina era ben comprensibile: il timore era infatti che le trattative tra Sheik Ali Nasir Huraidkan, il mandante del sequestro, e il governo di Sanaa andassero troppo per le lunghe,col rischio che Alessandro Spadotto finisse con l’essere ceduto o venduto ad altre tribù locali, magari più pericolose o vicine ad ambienti terroristici. Lo stesso Spadotto, in una telefonata a un giornale yemenita, aveva insistito sul fatto che l’unico interesse dei suoi rapitori era quello di chiudere in fretta la vicenda, raccomandando che il riscatto per la sua liberazione fosse pagato rapidamente. Nella telefonata, Spadotto confermava di essere in buone condizioni, ma riferiva anche di aver subito maltrattamenti, soprattutto durante il trasferimento da Sanaa a Marib. Con la liberazione di Spadotto e quella di Rossella Urru avvenuta pochi giorni fa, restano in mano straniera i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, prigionieri in India in seguito alla nota vicenda della nave «Enrica Lexie», e il cooperante Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan in gennaio. |
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03 agosto 2012 | Tele Pordenone | reportage
I retroscena della liberazione
Ali Nasir Hariqdan voleva 2 milioni di dollari per liberare il carabiniere Alessandro Spadotto rientrato ieri in Italia sano e salvo. Lo ha detto al telefono a il Giornale martedì scorso quando aveva ancora l’ostaggio fra le mani. Non è l’unico retroscena: il giovane carabiniere è stato rapito perchè era il primo occidentale ed una preda facile che i suoi uomini hanno individuato nelle strade di Sana’a. Probabilmente neppure sapevano che fosse italiano. Davano la caccia ad uno straniero e Spadotto, da solo, che faceva acquisti in un negozio, era perfetto.
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02 agosto 2012 | Tele Pordenone | reportage
La telefonata al carabiniere rapito
“Pronto con chi sto parlando?”. La voce di Alessandro Spadotto, il carabiniere di 29 anni, sequestrato domenica a Sana’a, arriva forte e chiara dallo Yemen. A parte un filo di comprensibile stupore per l’inaspettata telefonata dall’Italia. Attraverso una filiera di contatti pensavamo di riuscire a parlare con il capo dei sequestratori, Ali Nasir Hariqdan. Pure noi siamo rimasti sorpresi che dopo le prime domande hanno passato il telefonino all’ostaggio italiano per farci sentire che è vivo e sta bene.
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01 agosto 2012 | Tg5 | reportage
Il carabiniere rapito nello Yemen
Il Giornale raggiunge via telefono Alessandro Spadotto ostaggio di un capo clan
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