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14 settembre 2012 - Esteri - Libia - Il Giornale
Navi verso la Libia, tutto pronto per il blitz

Gli Stati Uniti mostrano i muscoli e anche le loro basi in Italia, a cominciare da Sigonel­la, sono in prima linea. Due navi da guerra americane stanno arrivando davanti alle co­ste libiche assieme ad un contingente specia­le di marines che si dispiegherà a Tripoli e Bengasi. Le unità navali sono armate di missi­li Tomahawk pronti a colpire le basi degli estremisti che hanno ucciso l’ambasciatore americano Chris Stevens, ma per ora la mis­sione è solo preventiva. Mercoledì, poche ore dopo l’attacco a Bengasi, è decollato un aereo spia americano, Ep-3E, poi transitato nello spazio aereo di Malta. Lo rivela il sito specializzato Theaviationist.com . Con le ap­parecchiature sofisticate di bordo è in grado intercettare qualsiasi comunicazione elettro­nica, compresi radio e cellulari, attorno a Bengasi. Si tratta di un velivolo della marina Usa che può essere decollato solo da Sigonel­la o Rota, una base americana in Spagna.
Da giugno il Pentagono aveva ripreso i voli di ricognizione degli Uav, i velivoli a pilotag­gio remoto, sulla Libia. In queste ore i droni servono ad individuare potenziali obiettivi. Possono partire da Sigonella e pure da più
 lontano, come la base Usa di Aviano, anche se il loro utiliz­zo dall’Italia è subordinato ad accordi politici ben precisi e solitamente riservati. Duran­te i bombardamenti in Libia sono stati lanciati da Sigonel­la 145 attacchi con i Predator Mq 1, dei velivoli senza pilota armati di missili Hellfire. In Si­cilia erano dispiegati anche i grandi Global Hawk, che han­no una lunga autonomia. I droni sono l’arma più utilizza­ta dal presidente Barack Obama nella guerra segreta al terrorismo, che punta ad eliminare i colonnelli di al Qaida sparsi nel mondo. Pos­sono venir lanciati pure dalle navi Usa come i cacciatorpediniere Uss Laboon e Uss McFaul inviati verso le coste libiche. Sembra che sia stata mobilitata anche una nave anfi­bia con un minimo di 600 marines a bordo per un possibile piano d’evacuazione. Una cinquantina di marines di un’unità speciale antiterrorismo è già partita dalla base di Rota in Spagna verso la Libia. Per le operazioni di ricognizione aerea gli americani possono fa­re affidamento anche sulla base inglese a Ci­pro.
I potenziali obiettivi di un’eventuale rap­presaglia si trovano soprattutto in Cirenaica, la fetta orientale della Libia ricca di petrolio. Il capoluogo è Bengasi e fin dall’inizio del­la rivolta contro Gheddafi la regione è stata infiltrata da jihadisti, che sognano di stac­carsi da Tripoli per fondare il Califfato. Il primo nucleo era costituito da 200 veterani del­le guerre sante internaziona­li, che hanno combattuto in Irak ed Afghanistan. La loro base si trova a Derna.
In giugno Abdulbasit Azuz, un colonnello di al Qaida vici­no al nuovo capo della rete del terrore Ayman
 al Zawahiri, ha sostenuto che un suo campo era già stato colpito da un drone. Dei cinque comandanti filo Bin Laden, noti in Cirenaica, uno ha rifiutato l’accordo con le autorità loca­li di­non lanciare attacchi contro interessi oc­cidentali dal suolo libico. Si chiama Sufian bin Qumu, anche noto come Abu Faris al Li­bi, veterano dell’Afghanistan che lavorò co­me camionista per Osama bin Laden in Su­dan. Anche lui potrebbe essere un obiettivo con il suo campo sul mare vicino a Derna. 
www.faustobiloslavo.eu


[continua]

video
16 giugno 2011 | TG5 | reportage
Dalla portaerei Garibaldi in prima linea nel Mediterraneo
La nave italiana è l’ammiraglia della flotta Nato schierata di fronte alle coste libiche per fiaccare la resistenza del colonnello Gheddafi. Dal lungo ponte della portaerei decollano come schegge i caccia bombardieri che vanno a colpire gli obiettivi in Libia.

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21 marzo 2011 | Pomeriggio Cinque | reportage
Diario dalla Libia in fiamme
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18 marzo 2011 | TGCOM | reportage
Tripoli ore decisive
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radio

10 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
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02 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
Una nube nera su tutta Tripoli

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29 aprile 2011 | Spazio Radio | intervento
Libia
Piegare Gheddafi e preparare l'intervento terrestre
Gli americani spingono con insistenza per un maggiore coinvolgimento dell’Italia nel conflitto in Libia, non solo per passare il cerino politico agli europei. L’obiettivo finale è piegare il colonnello Gheddafi e far sbarcare una forza di interposizione in Libia, con ampia partecipazione italiana. Un modello stile ex Yugoslavia, dove il contingente occidentale è arrivato dopo l’offensiva aerea.

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12 maggio 2011 | Nuova spazio radio | intervento
Libia
Che fine ha fatto Gheddafi?
Il colonnello Gheddafi è morto, ferito oppure in perfetta forma, nonostante le bombe, e salterà fuori con la sua ennesima e prolissa apparizione televisiva? Il dubbio è d’obbligo, dopo i pesanti bombardamenti di Tripoli. Ieri è ricomparaso brevemente in un video girato durante un incontro, all'insaputa dei giornalisti, nell'hotel di Tripoli che ospita la stampa internazionale.

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09 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
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