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08 gennaio 2013 - Esteri - Venezuela - Il Giornale
Los Roques, l’aereo scomparso era di una compagnia fantasma
Nella scomparsa di Vittorio Missoni, la compagna ed una coppia di amici al largo di Los Roques c’è un altro mistero tut­to da chiarire. Della compagnia Transaero 5074, proprietaria dell’aereo sparito con i quattro italiani a bordo, si sa ben poco. Il suo proprietario si chiama Asdrubal Remigio Bermudez Gonzalez. Lo raggiungiamo al cellulare, ma sbatte giù il telefo­no. Sulla scomparsa di velivolo, 2 piloti e 4 passeggeri non ha emesso alcun comunicato. Non solo: all’inizio era stata eretta una cortina fumogena se non un vero e proprio depistag­gio sulla società responsabile. I media venezuelani parlavano dell’Albatross, che vola a Los Roques, ma con altri tipi di ae­rei.
Alla fine è saltato fuori che la compa­gnia è la neo­nata Transae­ro 5074, ma il proprietario di cui si cono­sceva solo il nome di batte­simo, Asdru­bal, sembra un fantasma. Il
 Giornale è riuscito a sco­prire, con diffi­coltà, che si chiama Asdrubal Remigio Ber­mudez Gonzalez, ma trovarlo è come cercare un ago nel pagli­aio. In rete compare una sua dit­ta di trasporti nello stato ve­nezuelano di Miranda durata solo un anno. Bermudez viene citato come testimone in una causa per diffamazione, ma su di lui si sa poco nulla. Una fonte a Los Roques parla «di un tipo abbiente che vive a Caracas».
Su internet della compagnia aerea non c’è traccia. A Los Ro­ques giurano che è sorta pochi mesi fa, ma prima volava con gli stessi velivoli dipinti di bianco e senza marchio «grazie a fun­zionari locali che chiudevano un occhio». Tutti sottolineano l’incredibile facilità e celerità per il rilascio delle certificazio­ni di volo, da novembre, con so­li due aerei. L’unico personag­gio che riusciamo a scovare,
 che ci è stato indicato come il «direttore» della compagnia fantasma, è il pilota Gilberto Brusual soprannominato «Mu­siquito ». Al telefono dal Ve­nezuela prende le distanze dal­la Transaero, però sembra in­formato sull’incidente e sulla scomparsa di Missoni. «L’ae­reo era in ottime condizioni ed il pilota ai comandi aveva una grande esperienza di volo, an­che su velivoli di linea» sostie­ne il «capitano». Peccato che German Marchan, alla cloche, avesse 72 anni ed il bimotore quasi 45. «Non sappiamo cosa sia accaduto, ma è tutto molto strano - spiega Brusual - Il co­mandante ha parlato con la tor­re di controllo (di Gran Roque) dicendo “todo bien”. Poi è sali­to a 5mila piedi scomparendo nel nulla». Alla domanda su un possibile dirottamento rispon­de che «tutto è possibile».Quan­do­cominciamo a chiedere det­tagli sulla società «fantasma» fa cadere la linea e non risponde più al cellulare.
Le ricerche in mare continua­no incessanti da 4 giorni con 385 uomini, due elicotteri, un aereo, una fregata, una motove­detta e una nave per ricerche oceanografiche. Sul posto è arri­vato anche Luca Missoni, il pilo­ta della dinastia che sta sorvo­lando la zona. Lo conferma An­gela, la sorella, in un comunica­to. «Sono in contatto diretto con il ministero degli Esteri e ora mi trovo a Roma per incon­trare rappresentati della Poli­zia sulla scomparsa di mio fra­tello » spiega l’erede Missoni. Con il piglio di suo padre Otta­vio,
 detto Tai, esule dalmata, conclude con un secco «non ci arrenderemo». La speranza è sempre quella del dirottamen­to o rapimento. Però l’altra cop­pia che aveva passato le vacan­ze a Los Roques con i dispersi, partendo poche ore dopo,con­ferma che c’era maltempo. Giu­seppe Scalvenzi, uno dei sopra­vissuti rientrato a Brescia dice con chiarezza: «Ho visto i fulmi­ni, c’era un temporale». 
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[continua]

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07 gennaio 2013 | Mattino5 | reportage
Il mistero della scomparsa di Missoni
L’aereo con Missoni, la moglie ed i suoi amici che si infila in una cumulo di nuvole e non ne esce più. La strana compagnia con solo due velivoli uguali, che ha ottenuto le licenze in novembre e prima volava a Los Roques “grazie alla compiacenza di funzionari locali e agenzie di viaggio”. Questi e altri sono i tasselli del puzzle della scomparsa del Britten Norman BN-2a Islander con i quattro italiani a bordo e due piloti. Un buon aereo, bimotore, che “vola sempre” dicono gli esperti, se la manutenzione è perfetta.

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