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09 marzo 2013 - Esteri - Venezuela - Il Giornale
Funerale con bara vuota “Chavez è morto a Cuba”
All'ultimo saluto a Hugo Chavez, presidente e «coman­dante » del Ve­nezuela, sono arrivate dele­gazioni dai cinque conti­nenti. Il presi­dente irania­no Mahmoud Ahmadi­nejad ha va­neggiato sul «martire»atti­randosi gli strali degli ayatollah più conservatori.
L'ultimo ditta­tore europeo, il bielorusso Alexander Luka­schenko, ha baciato la bara. Raul Castro che non molla il po­te­re a Cuba si è ritrovato con Fe­lipe di Spagna, l'erede al trono. Nel variopinto mondo dei 30 ca­pi di Stato che ha­nno reso omag­gio a Chavez non poteva manca­re
 la star di Hollywood Sean Penn, alfiere progressista. E l'inossidabile reverendo ameri­cano Jesse Jackson.
Dalla Russia sono arrivati pu­re gli «imbalsamatori». Chavez sarà trasformato in una mum­mia come Lenin e Mao ed espo­sto
 in un museo militare a due passi dal palazzo presidenziale che ha occupato per 14 anni.
La scomparsa di Chavez è sta­ta gestita fin dalle prime ore a fi­ni p­ropagandistici con l'obietti­vo di perpetuare il suo potere at­traverso
 i delfini, come il vice­presidente Nicolas Maduro. Ie­ri sera, dopo i funerali di stato, a due passi dalla bara del «co­mandante », ha giurato come ca­po di stato ad interim, fino alle elezioni che dovrebbero venir fissate fra 30 giorni. La sceneg­giata più incredibile si è svolta mercoledì fra ali di folla dispera­ta che per 7 ore ha accompagna­to in processione il feretro di Chavez. Secondo le fonti milita­rivenezuelanedelgiornalespa­gnolo «Abc» la bara osannata dal popolo, davanti alle teleca­mere di mezzo mondo, era vuo­ta. Il caudillo sarebbe morto a Cuba, dove tentavano di salvar­lo in extremis ed il corpo fatto rientrare a Caracas in gran se­greto.
Non a caso le telecamere si so­no spente quando il finto fere­tro è arrivato all'Accademia mi­litare, dove si è svolto ieri il fune­rale di stato. Secondo
 «Abc» il corpo di Chavez, giunto da Cu­ba, si trovava nei sotterranei dell'edificio ed è riapparso al pubblico in una bara di vetro. «L'inganno della processione costituisce una nuova messa in scena del governo, che si ag­giunge alla lunga lista di bugie con le quali il chavismo ha riem­pito gli ultimi mesi della vita del leader» scrive con durezza il giornale spagnolo.
Ieri alle 16.30 italiane sono iniziati i solenni funerali. Il co­mandante
 «riposa» in unifor­me militare e con il basco ama­ranto di paracadutista che lo re­se famoso, ad inizio carriera, durante nel golpe del 1992. A rendergli omaggio c'erano i compagni di lotta in America Latina come l'ex guerrigliero sandinista Daniel Ortega, presi­dente del Nicaragua ed il brasi­liano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha concesso ospitalità al ter­rorista nostrano Cesare Batti­sti. In prima fila Rafael Correa, capo di stato dell'Ecuador, che sogna di prendere il posto di Chavez alla guida della sinistra latino americana anti Usa.
Il cubano Raul Castro, che considerava il presidente ve­nezuelano come un figlioccio, ha montato la guardia d'onore al feretro. Il più incredibile è sta­to l'iraniano Ahmadeinejad in lacrime. Nel messaggio di con­doglianze è riuscito a scrivere che Chavez tornerà sulla Terra per riportare la giustizia con il dodicesimo Imam scomparso, mito degli sciiti e «a fianco del virtuoso Gesù Cristo».
 
www.faustobiloslavo.eu
 

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07 gennaio 2013 | Mattino5 | reportage
Il mistero della scomparsa di Missoni
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