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Scenari mondo
22 gennaio 2014 - Esteri - Siria - Panorama
Crociati cristiani contro al Qaeda

Dall’Europa non partono per la Siria solo volontari della guerra santa islamica. A scendere in campo per proteggere le loro comunità attaccate dalle formazioni filo al Qaeda ci sono pure dei giovani cristiani. «Da 2 mila anni a questa parte abbiamo imparato che, senza combattere, in Medio Oriente non sopravvivi. Basta scappare. La nostra gente si è organizzata per difendersi con l’aiuto di giovani europei provenienti da Svizzera, Germania e pure Svezia» rivela il cristiano di origine turca Lahdu Obil, in un fluente italiano. A Bruxelles, dove vive, presiede l’Unione europea siriaca, formata da una dozzina di associazioni dei cristiani emigrati dal Medio Oriente. E dall’Italia sarebbero pronti a partire altri giovani per difendere la millenaria presenza di Cristo in Siria. 

Per ora i volontari dal Vecchio continente «sono una ventina e difendono il popolo cristiano in pericolo, ma non si tratta di mercenari» precisa Besim Atbalgim, cittadino svizzero (anch’egli di origine turca), del Centro culturale mesopotamico di Locarno. Dalla stessa città del Canton Ticino è arrivato in Siria, nell’estate 2012, anche Johan Cosar, un ex sergente delle forze armate elvetiche. Parla perfettamente italiano e addestra la milizia cristiana del Sutoro nella provincia nord-orientale siriana di Al Hasakah. Il nome della formazione deriva da quello di un’antica preghiera in aramaico, la lingua di Cristo, ancora parlata nei villaggi cristiani della Siria. Un video girato nella base del Sutoro a Qamishli riprende giovani donne e ragazzi armati di kalashnikov. Uno dei miliziani, con maglione nero, ostenta un crocefisso al collo. Le reclute sventolano la bandiera bianca con l’aquila e una specie di croce, che ricorda una stella. Circa una decina di cristiani assiri, provenienti dall’Europa, avevano combattuto anche in Iraq, prima della caduta di Saddam Hussein. Nel 2001 era morto nel nord del paese l’ex poliziotto olandese Michael Judi. 

I miliziani cristiani in Siria sarebbero qualche migliaio, finanziati da associazioni europee e statunitensi. I vescovi siriaci, però, sono contrari all’uso delle armi. Fondato lo scorso anno dal Partito siriaco unito, il Sutoro si è poi diviso in due: un gruppo è più vicino al regime e un altro è alleato dell’opposizione armata. Il nemico comune sono gli estremisti islamici di al Nusra e dello Stato islamico in Iraq e nel Levante, che bolla i cristiani in armi come crociati. Da circa un mese il grosso del Sutoro ha iniziato a combattere assieme alle milizie curde sotto un comando unificato contro i gruppi filo al Qaeda. E i suoi rappresentanti vorrebbero partecipare all’incontro del 22 gennaio a Montreux, sul lago di Ginevra, per la pace in Siria.  

(Fausto Biloslavo - ha collaborato Romano Bianchi) 



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