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Scenari mondo
05 febbraio 2014 - Esteri - India - Panorama
Che cosa può accadere adesso

Entro il 3 febbraio la Corte suprema indiana ha intimato di presentare le accuse contro i fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. 

La polizia antiterrorismo (Nia), che ha indagato sul caso vorrebbe l’applicazione del Sua Act, una legge speciale anti pirateria, che prevede la pena di morte (chi in mare “causa la morte a qualsiasi persona deve essere punito con la morte”).  

L’Italia ha chiesto alla Corte suprema che non venga applicata la legge con la pena capitale e che i marò rientrino in patria in attesa del processo a Delhi. 

I giudici indiani potrebbero trovare una formula ambigua che applica il Sua Act, ma esclude la condanna al patibolo. Il problema è che la legge speciale, anche senza pena capitale, è una fregatura. La norma giudica i marò alla stregua di pirati, estende la competenza indiana a 200 miglia dalla costa, ribalta l’onere della prova sugli imputati e permette di revocare la libertà su cauzione di cui godono. 

L’Italia ha sempre la possibilità di non riconoscere la giurisdizione indiana e richiedere l’arbitrato internazionale: in pratica un giudizio sulla controversia con l’India presso il Tribunale del mare  di Amburgo o la Corte internazionale di giustizia de L’Aja secondo l’Unclos, convenzione dell’Onu. Delhi potrebbe reagire negativamente ed il procedimento sarebbe lungo.

Se il processo continuasse in India ed i marò fossero condannati sconterebbero la pena in Italia secondo un trattato con il nostro paese approvato nell’agosto 2012. La sentenza però deve essere definitiva e difficilmente esaudirebbe la richiesta dei marò di tornare a casa "con onore”.

   

Fausto Biloslavo



video
10 febbraio 2014 | La vita in diretta | reportage
Marò candidati alle europee?
Se destra e sinistra candidassero un fuciliere di Marina a testa per le elezioni di Strasburgo sarebbe un segnale di unità e dignità nazionale.

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10 luglio 2014 | TG5 | reportage
Le parcelle d'oro degli avvocati dei marò
Cinque milioni di dollari, dalle tasche del contribuente italiano, sono stati sborsati per la difesa dei marò. In stragrande maggioranza serviti a pagare le costose parcelle degli avvocati indiani che rappresentano i marò ed in minima parte come anticipo del baronetto inglese ingaggiato per intraprendere la via dell’arbitrato internazionale. Soldi ben spesi se Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non fossero ancora trattenuti in India da due anni e mezzo senza processo. Un esborso assurdo tenendo conto dei risultati raggiunti fino ad ora, poco superiori allo zero.

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18 marzo 2013 | TG5 | reportage
Caso marò: documento esclusivo pubblicato dal Giornale
Il 15 marzo con la nota verbale 100/685, l’ambasciata italiana ricordava al “ministero degli Esteri indiano gli obblighi alla protezione dei diplomatici derivanti dalla Convenzione di Vienna”. Nella nota si chiede al governo di Delhi di “riassicurare che nessuna autorità indiana possa applicare misure restrittive alla libertà di Sua Eccellenza l’ambasciatore”. Alla fine si invita pure a garantire la “personale sicurezza” di Mancini e tutti i nostri diplomatici in India.

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radio

21 gennaio 2014 | Radio24 Melog cronache meridiane | intervento
India
I marò rischiano la pena di morte?


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15 gennaio 2014 | Zapping | intervento
India
I marò e la solita Italietta
I marò forse eviteranno la spada di Damocle della legge che prevede la pena di morte, ma in questo caso po­trebbero rischiare di tornare fra le grinfie del Kerala per venir giudicati. Lo scrive l’agenzia indiana Press Trust, mentre l’Italia ha chiesto alla Corte suprema di rimandare a casa i marò «in attesa del processo». Nel frattempo a Milano si festegge­rà con un galà la 65 ª Giornata naziona­le della Repubblica dell'India. Ed il 26 gennaio, il consolato di Delhi e l’or­chestra sinfonica Giuseppe Verdi hanno organizzato un concerto «de­dicato all’India in occasione della Fe­sta nazionale »all’auditorio della Fon­dazione Cariplo. Pecunia non olet, ma in pratica suoneremo per gli india­ni c­he da due anni trattengono Massi­miliano Latorre e Salvatore Girone.

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18 febbraio 2014 | Radio Radio | intervento
India
Unità e Giornale d'accordo sui marò


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