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Articolo
20 febbraio 2014 - Esteri - India - Il Giornale
C’è un’India che ci difende: “Giustizia lenta con i marò”
Cosa pensano gli indiani, la gente comune che si tiene informata leggen­do i giornali, sul caso marò? Molti so­no forcaioli, ma con l’ennesimo rinvio della Corte suprema non sono pochi quelli che si scagliano contro le maga­gne della giustizia indiana. Qualcuno sembra comprendere le ragioni di Massimiliano Latorre e Salvatore Giro­ne. Un sondaggio on line fra i lettori lanciato dall’ Hindustan Times addirit­tura giustifica la decisione dell’Italia di richiamare a Roma l’ambasciatore.
«Le passioni nazionaliste che que­sto caso ha suscitato in India sono fuo­ri luogo» dichiara al diffuso giornale
 The Hindu , C. Uday Bhaskar, ex ufficia­le di Marina considerato uno dei mas­simi esperti di sicurezza marittima. Una voce fuori dal coro che aggiunge: «Non sta né in cielo né in terra che i Fu­cilieri di Marina possano avere ucciso i due pescatori a sangue freddo o addi­rittura per una faida personale. Si è trattato di una tragedia che avrebbe dovuto essere trattata con la sensibili­tà che ci saremmo aspettati se due dei nostri soldati vi fossero rimasti coin­volti ».
Sul Times of India i commenti dei let­tori si sprecano dopo la decisione del­la Corte suprema di rimandare a lune­dì la nuova udienza. Gli appelli forcaio­li non mancano: «Impicchiamoli e fi­niamo il lavoro» o «gli assassini do­vrebbero essere puniti» secondo una sentenza evidentemente già scritta. Molti, però, si scagliano contro il siste­ma giudiziario indiano. «L'Italia do­vrebbe essere contenta... almeno que­sto caso si sta muovendo velocemen­te » scrive ironicamente un lettore ri­cordando che in India un processo «si trascina minimo per 10 anni». Nel miri­no finiscono le lungaggini della giusti­zia indiana:
 «I nostri tribunali dovreb­bero assicurarsi che i casi non subisca­no ritardi abnormi, in particolare quando coinvolgono stranieri». Oppu­re si sottolinea negativamente come «la magistratura indiana e l'inefficien­za del ministero della Giustizia fanno discutere la comunità internaziona­le ». Alcuni commenti sono articolati: «Una giustizia ritardata è una giustizia negata.L’incapacità di decidere in ba­se a quale legge i fucilieri italiani deb­bano essere incriminati riflette l'ina­deguatezza del sistema giudiziario in­diano e la vergogna del governo».
In tanti sono convinti che il caso non si risolverà prima delle elezioni di pri­mavera. Per lo scrittore indiano Su­dh­eendra Kulkarni ospite a Roma del­la Comunità di Sant’Egidio la questio­ne deve
 «essere risolta presto, con la li­berazione dei due. In India abbiamo una magistratura indipendente, ma il governo può trovare il modo nella logi­ca dell'amicizia con l'Italia e con l’Eu­ropa ». Interessante il sondaggio pub­blicato sul sito del quotidiano Hindu­stan Times .
Alla domanda «se è giustifi­cata la decisione dell'Italia di richia­mare il proprio rappresentante diplo­matico in India» la maggioranza dei lettori, 48,2%, risponde di sì. Non man­cano gli attacchi a Sonia Gandhi lea­der del partito di maggioranza del Con­gresso. Un lettore suggerisce che l'am­basciatore italiano «dovrebbe portar­si con sé» anche Sonia nata in Veneto «per liberare il Paese dalla corruzio­ne ».
Ieri il capo di stato Maggiore della Marina, ammiraglio Luigi Binelli Man­telli,
 ha rivelato che abbiamo mostra­to i muscoletti opponendoci alla parte­cipazionedi navi indiane a un’eserci­tazione Nato. E il presidente della com­missione Difesa del Senato, Nicola La­torre, che «il premier incaricato (Mat­teo Renzi) sta seriamente valutando quale altra nuova iniziativa possa esse­re presa» per i marò.

video
18 marzo 2013 | TG5 | reportage
Caso marò: documento esclusivo pubblicato dal Giornale
Il 15 marzo con la nota verbale 100/685, l’ambasciata italiana ricordava al “ministero degli Esteri indiano gli obblighi alla protezione dei diplomatici derivanti dalla Convenzione di Vienna”. Nella nota si chiede al governo di Delhi di “riassicurare che nessuna autorità indiana possa applicare misure restrittive alla libertà di Sua Eccellenza l’ambasciatore”. Alla fine si invita pure a garantire la “personale sicurezza” di Mancini e tutti i nostri diplomatici in India.

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19 febbraio 2014 | Rai 1 mattina | reportage
Ennesimo rinvio per i marò. L'Italia richiama l'ambasciatore, ma non basta


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24 gennaio 2014 | Vita in diretta | reportage
I marò nella trappola giudiziaria indiana


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[altri video]
radio

15 gennaio 2014 | Zapping | intervento
India
I marò e la solita Italietta
I marò forse eviteranno la spada di Damocle della legge che prevede la pena di morte, ma in questo caso po­trebbero rischiare di tornare fra le grinfie del Kerala per venir giudicati. Lo scrive l’agenzia indiana Press Trust, mentre l’Italia ha chiesto alla Corte suprema di rimandare a casa i marò «in attesa del processo». Nel frattempo a Milano si festegge­rà con un galà la 65 ª Giornata naziona­le della Repubblica dell'India. Ed il 26 gennaio, il consolato di Delhi e l’or­chestra sinfonica Giuseppe Verdi hanno organizzato un concerto «de­dicato all’India in occasione della Fe­sta nazionale »all’auditorio della Fon­dazione Cariplo. Pecunia non olet, ma in pratica suoneremo per gli india­ni c­he da due anni trattengono Massi­miliano Latorre e Salvatore Girone.

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18 febbraio 2014 | Radio Radio | intervento
India
Unità e Giornale d'accordo sui marò


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21 gennaio 2014 | Radio24 Melog cronache meridiane | intervento
India
I marò rischiano la pena di morte?


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